martedì 30 novembre 2010

Il bene comune

AM


Bacau 30 sant'Andrea.
Il Protettore della Romania, Sant'Andrea, ci ricorda con certezza l'importanza di aver cura degli altri. Appena scoperto Gesu' come il Messia, non tace, ma corre dal fratello per renderlo partecipe della scoperta e della scelta. Ha cercato il bene comune.


Toniolo ci insegna i termini concreti della realizzazione e del concetto di bene comune.
La Chiesa nel Concilio Vaticano II ce l'ha indicato come in quella relata' di vita che rende possibile a tutti ed a ciascuno di raggiungere la propria perfezione.
E' bello vedere il rflesso del pensiero di fede di Toniolo nelle parole della Chiesa e oggi in quelle di un Vescovo che parla anche ai politici Mons. Forte.


"In primo luogo, l’impegno per l’etica pubblica e la morale sociale deve essere indissociabile dall’impegno etico sul piano personale: va rifiutata la logica della maschera, che coniughi “vizi privati e pubbliche virtù”. Questo comporta il riconoscimento del primato della coscienza nell’agire politico e il diritto di ciascun rappresentante del popolo all’obiezione di coscienza su questioni eticamente rilevanti, ma vuol dire anche che la credibilità del politico andrà misurata sulla sobrietà del suo stile di vita, sulla generosità e costanza nell’impegno, sulla fedeltà effettiva ai valori proclamati (ad esempio a proposito dell’istituto familiare).
In secondo luogo, nel rapporto con i cittadini il politico dovrà seguire la massima formulata così da don Lorenzo Milani e dai ragazzi della sua scuola di Barbiana: “Appartenere alla massa e possedere la parola”. Il politico dovrà essere vicino alla gente, ascoltarne i problemi, farsi voce delle istanze di giustizia di chi non ha voce e sostenerle. I politici non siano al servizio del padrone di turno, ma del popolo. Nell’impegno in vista del “bene comune” i poveri, i senza parola, i socialmente deboli siano considerati come riferimenti cui è dovuto ascolto e rispetto: lo “stato sociale”, l’istruzione e la tutela della salute per tutti, non sono una conquista opinabile, ma valori irrinunciabili, da tutelare e migliorare liberandoli da sprechi e assistenzialismi che non servono ai poveri.
 In terzo luogo, la dialettica politica andrà sempre subordinata alla ricerca delle convergenze possibili per lavorare insieme al servizio del “bene comune”: corresponsabilità, dialogo e partecipazione vanno anteposti a contrapposizioni preconcette o a logiche ispirate a interessi personali o di gruppo. Il “bene comune” va sempre preferito al proprio guadagno o a quello della propria parte politica.
 In quarto luogo, nel servizio al “bene comune” occorrerà saper accettare la gradualità necessaria al conseguimento delle mete: la logica populista del “tutto e subito” ha spesso motivato promesse non mantenute, quando non la violenza e l’insuccesso di cause anche giuste. Occorre puntare al fine con perseveranza e rigore, senza cedere a compromessi morali e ritardi ingiustificati e senza mai ricorrere a mezzi iniqui."( cfr. Zenit 29 novembre)
Nel concetto che Toniolo riserva a "Democrazia", il bene comune ha una considerazione notevole, come appare nel lavoretto che ho inserito in questo Blog.(vedi: " Per una democrazia diretta").

mercoledì 17 novembre 2010

Toniolo Giuseppe Venerabile

Una grande figura di Italiano aperto alla mondialita'.
TONIOLO GIUSEPPE (Treviso 1845- Pisa 1918).

Perche' proprio GIUSEPPE TONIOLO?...

Sono i tempi moderni che ci richiedono un ripensamento, uno slancio verso il meglio della politica e dell'impegno sociale.
Questa grande figura di Uomo, di Scienziato, di Cattolico e di Santo ci puo' aiutare.