lunedì 19 novembre 2012

Tempi attuali e Toniolo. Alcune idee.


Principi e idee  attuali... e Toniolo.





1- Principi ed idee.

- Urgenze

Dal Sommo Pontefice Benedetto XVI.mo (1):

 E’ necessario «cogliere nelle trasformazioni in atto l’incessante quanto misteriosa presenza di Dio nella storia».

“Il contenuto della dottrina sociale della Chiesa «non deve conoscere flessioni o ripiegamenti, ma al contrario va profuso con rinnovata vitalità, in considerazione del persistere e, per alcuni versi, dell’ag­gra­var­si delle problematiche che abbiamo dinanzi».


«Nell’ordinare le cose ci si deve adeguare all’ordine delle persone e non il contrario» (Gaudium et spes, 26).

Ma il discernimento di questo «ordine delle persone» non può avvenire seguendo mode passeggere o preferenze soggettive: «non può procedere senza una costante attenzione alla Parola di Dio ed al Magistero della Chiesa».

Il primo criterio di discernimento politico concerne «gli interessi più vitali e delicati della persona, lì dove hanno luogo le scelte fondamentali inerenti il senso dell’esistenza e la ricerca della felicità». Esse sono  ad esempio
 la Famiglia, "fondata sul matrimonio e aperta alla vita" .
« il rispetto della vita in tutte le sue fasi, dal concepimento fino al suo esito naturale - con conseguente rifiuto dell’aborto procurato, dell’eutanasia,
la liberta’ dell’educazione e della scelta religiosa.

“Un autentico progresso della società umana non potrà prescindere da politiche di tutela e promozione del matrimonio e della comunità che ne deriva» e di invertire la tendenza di un crescente isolamento dell’individuo, fonte di sofferenza e di inaridimento sia per il singolo sia per la stessa comunità
-  Una riflessione su  Morale  e Politica(2)
Il Papa nel suo discorso alla Curia del 20 dicembre 2010 ha paragonato la situazione attuale a quella esistente nel periodo della caduta dell’Impero Romano, durante il quale è avvenuto il disfacimento morale e civile di un’intera società.
Il Pontefice afferma che oggi come allora “il mondo con tutte le sue nuove speranze e possibilità è, al tempo stesso, angustiato dall’impressione che il consenso morale si stia dissolvendo, un consenso senza il quale le strutture giuridiche e politiche non funzionano; di conseguenza, le forze mobilitate per la difesa di tali strutture sembrano essere destinate all’insuccesso”
La “dittatura del relativismo” che investe l’intero Occidente comporta delle gravi conseguenze sul piano etico, perché viene negata l’esistenza di una base morale oggettiva, capace di garantire un consenso comune sui valori essenziali che devono orientare l’agire personale e sociale.
L’“etica della discussione” proposta da Jürgen Habermas, oggi ampiamente condivisa, favorisce un dialogo infinito tra diverse proposte morali, senza potere pervenire a conoscere ciò che è veramente bene e ciò che è veramente male.
Se è impossibile distinguere oggettivamente il bene dal male, chi può impedire a una maggioranza parlamentare di approvare delle leggi che consentano l’uccisione di persone disabili o affette da gravi malattie, o che promuovano la pedofilia, la prostituzione, ecc. ?
Il relativismo morale, largamente diffuso nel mondo politico, non è forse la causa dell’affermazione del “totalitarismo” delle democrazie, denunciato da Giovanni Paolo II nella Centesimus Annus (1991) e nell’Evangelium Vitae (1995)?



Maggioranze parlamentari hanno approvato leggi che permettono il matrimonio tra omosessuali e l’adozione di bambini, l’eutanasia anche di minorenni e l’uccisione di esseri umani innocenti, tramite l’aborto e la soppressione di embrioni umani.
In futuro questa “cultura della morte” continuerà il suo percorso distruttivo se non verrà arginata da politici di buona volontà che, eticamente ben formati, riconoscano nella legge morale naturale il fondamento di un’etica universale, valida in ogni tempo e in ogni luogo.


 -  Morale naturale e Politica

La Commissione teologica internazionale ha affermato, in un suo documento , che “la legge naturale appare come l’orizzonte normativo nel quale è chiamato a muoversi l’ordine politico”
Afferma San Tommaso d’Aquino che “il primo precetto della legge è che bisogna fare e perseguire il bene e evitare il male. Su questo precetto si fondano tutti gli altri precetti della legge di natura”.
I principali precetti sono espressi nei Dieci Comandamenti (il Decalogo comunicato da Dio a Mosè), i quali, pur essendo una rivelazione divina, di per sé sono conoscibili da ogni uomo tramite la luce naturale della ragione, indipendentemente dalla fede. 
Dio, afferma Sant’Agostino, “scrisse nelle tavole della Legge ciò che gli uomini non leggevano nei loro cuori”.
La legge morale naturale, essendo inscritta nei “cuori” da Dio, è universale ed immutabile e determina le basi dei fondamentali diritti e doveri della persona e della legislazione della società civile.
Il cattolico è facilitato nella conoscenza dei precetti morali dal Magistero della Chiesa, che richiama i fedeli alla loro osservanza, ed evidenzia come “la Legge è profezia e pedagogia delle realtà future”. Essa profetizza e presagisce la Nuova Legge evangelica, espressa nel Sermone della montagna, che “è principalmente la stessa grazia dello Spirito Santo che è dato ai credenti in Cristo” (San Tommaso d’Aquino).
Jaques Maritain sostiene che “la vera filosofia dei diritti della persona umana si fonda  sull’idea della legge naturale.
 La stessa legge naturale, che ci prescrive i nostri più fondamentali doveri, e in virtù della quale ogni legge obbliga, è essa pure quella che ci assegna i nostri diritti fondamentali”.

E’ oggi necessario che una nuova generazione di politici sia formata cristianamente e sia consapevole del nesso inscindibile che esiste tra morale naturale e politica.
Soltanto così sarà possibile difendere quei valori assoluti, e quindi non negoziabili, che sono il fondamento morale della società.

Il Cardinale Angelo Bagnasco, ha dichiarato in proposito: 
“I credenti devono ricordare i valori primari sui quali si fonda ogni convivenza umana. 
Vita, famiglia, libertà educativa e religiosa. 
Da qui discende ogni altro valore necessario al bene della persona e della società”.


- Religione e politica(3)

Benedetto XVI.mo dice :
„Nessuna società può svilupparsi in maniera sana senza affermare il reciproco rispetto tra politica e religione, evitando la tentazione costante della commistione o dell’opposizione.
Il rapporto appropriato si fonda, innanzitutto, sulla natura dell’uomo – dunque su una sana antropologia – e sul pieno rispetto dei suoi diritti inalienabili. 
La presa di coscienza di questo rapporto appropriato permette di comprendere che esiste una sorta di unità-distinzione che deve caratterizzare il rapporto tra lo spirituale (religioso) e il temporale (politico), perché ambedue sono chiamati, pur nella necessaria distinzione, a cooperare armoniosamente al bene comune.
Una tale laicità sana garantisce alla politica di operare senza strumentalizzare la religione, 
e alla religione di vivere liberamente senza appesantirsi con la politica dettata dall’interesse, e qualche volta poco conforme, o addirittura contraria, alle credenze religiose. 
Per questo la sana laicità (unità-distinzione) è necessaria, anzi indispensabile ad entrambe.

La sfida costituita dalla relazione tra politica e religione può essere affrontata con pazienza e coraggio mediante una formazione umana e religiosa adeguata. 
Occorre richiamare continuamente il posto di Dio nella vita personale, familiare e civile, e il giusto posto dell’uomo nel disegno di Dio. 
E soprattutto, a tale scopo, occorre pregare di più” (Ecclesia in Medio Oriente 29).

“Il cristiano sa che la politica terrena della pace non sarà efficace se la giustizia in Dio e tra gli uomini non ne è l’autentica base, e se questa stessa giustizia non lotta contro il peccato che è all’origine della divisione.”
Benedetto XVI esortazione apostolica post-sinodale "Ecclesia in M. Oriente"
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(1) ( Vedi: Zenit  23 sett 2012)
(2) (Vedi: Maurizio Moscone, sabato, 27 ottobre 2012  ZENIT.org)
(3) (Vedi: Zenit 18 nov.2012 )

2- Ritorno alla fonte
(Rielaborando le idee di  padre Alfonso Bruno)
da Zenit 18/ 11/ 2012.
Nel mondo globalizzato è urgente restituire all'uomo un'immagine nella quale tutte le parti si rapportano ad un centro: Dio

- Idee contemporane, crisi globale
e le possibili soluzioni fondandosi sulla dottrina sociale della Chiesa
e guardando a Toniolo  ed al suo pensiero.

Marie-Dominique Philippe, filosofo domenicano scomparso nel 2006, in Retour à la source, paragonava la filosofia contemporanea al fiume tumultuoso in piena che raccoglie molti affluenti e trascina a valle cadaveri. Invitava pertanto alla “risalita a monte” , all’andare controcorrente, per scoprire la sorgente della saggezza.

Nella ricerca storiografica i cadaveri che si lasciano trascinare dal fiume sono individuabili in tre trittici di personaggi che hanno dominato la scena della cultura europea frantumando l’eredità ebraico-greco-latino-cristiana. 

I primi tre “riformatori” sono Lutero, che ruppe l’unità della Chiesa; 
Cartesio che spostò l’asse della ricerca filosofica da Dio all’io; 
Rousseau che teorizzò l’assoluta sovranità del popolo che dovrebbe obbedire solo a se stesso.

Il secondo trittico è costituito invece da Darwin, Marx e Freud che negarono la libertà dell’agire umano cercando nell’evoluzione della specie, 
nelle strutture socioeconomiche
e nell’inconscio 
le cause del comportamento umano e liberando l’uomo dalla sua relazione con Dio.

Nel terzo trittico
Ernest Renan a livello teologico negò la divinità di Cristo e ridusse la religione a una morale naturale, 
André Gide a livello sociologico giustificò qualsiasi comportamento, anche il più immorale, come libera scelta dell’individuo 
e Jean Paul Sartre a livello filosofico fece del nulla il fondamento di una filosofia disperata, contaminando esistenzialismo e marxismo.

L’arte, come espressione creativa ed estetica della conoscenza e dell’esperienza dell’uomo, non fu da meno nella creazione dei mostri.
Poeti, pittori e romanzieri accompagnarono la scristianizzazione e la disumanizzazione della cultura contemporanea.
Francis Bacon, Pablo Picasso e Salvador Dalì sono il segno più evidente di questo processo.

“Il triplo trittico”, tuttavia, oltre a dare vita a correnti di pensiero e movimenti politici che si sono succeduti e accavallati, ha anche provocato una salutare reazione, quella di chi vuole “risalire la corrente” per affrancarsi dall’elemento ideologico, purificare la Modernità e al tempo stesso assimilare quello che c’è di buono in essa.

La fede in Cristo non ha mai guardato solo indietro 
né mai solo verso l'alto, 
ma sempre anche in avanti verso l'ora della giustizia 
che il Signore aveva ripetutamente preannunciato (Spe Salvi).

Sarebbe semplicistico, infatti, dire che il mondo moderno è un mondo secolarizzato, da ripudiare, mentre quello medievale è un mondo cristiano, da accettare in toto.
Anche l’Antichità si presenta come Giano, il dio bi-fronte dei romani: una faccia cristiana e profondamente umana e un’altra faccia da schizofrenico per la confusione degli ordini naturale e soprannaturale che portò a due identificazioni ingiustificate: potere spirituale con potere politico e appartenenza alla Città di Dio con l’appartenenza alla città terrena.

-  Il pensiero e l’azione sociale e politica
 del Cattolicesimo nelle figure dei Santi.


Le vere stelle della nostra vita sono le persone che hanno saputo vivere rettamente. Esse sono luci di speranza. Certo, Gesù Cristo è la luce per antonomasia, il sole sorto sopra tutte le tenebre della storia. Ma per giungere fino a Lui abbiamo bisogno anche di luci vicine – di persone che donano luce traendola dalla sua luce ed offrono così orientamento per la nostra traversata. E quale persona potrebbe più di Maria essere per noi stella di speranza – lei che con il suo « sì » aprì a Dio stesso la porta del nostro mondo; lei che diventò la vivente Arca dell'Alleanza, in cui Dio si fece carne, divenne uno di noi, piantò la sua tenda in mezzo a noi (cfr Gv 1,14).

Ma accanto a Lei, poniamo pure le figure stellari dei Santi che  racchiudono nel loro numero figure di uomini del sociale come il Beato Giuseppe Toniolo.
Toniolo si e’ orientato alla storia, al Medio Evo di cui ha rivalutato le luci, soprattutto si e’ aperto alla dottrina sociale che scaturisce dalla Chiesa, dal Vangelo, dalla Tradizione e dal Magistero autorevole della Chiesa.

„Capire le origini intellettuali dei movimenti culturali giova ad un’analisi serena ed approfondita del mondo circostante.

E’ questo il dovere di ogni comunicatore, onesto per scienza e coerente in coscienza.
Trasmettere il messaggio della Buona Novella, parlare oggi di Chiesa, formarsi per formare ad una mentalità cattolica significa ampiezza di orizzonti e un rigoroso approfondimento in quello che c’è di perennemente vivo nell’ortodossia cattolica”  (padre Alfonso Bruno).
Concludendo:
 e' necessario un ritorno alla fonte. Nel mondo globalizzato è urgente restituire all'uomo un'immagine nella quale tutte le parti si rapportano ad un centro: Dio, e di li’ costruire un nuovo progetto politico.


3- E Toniolo?...


Tutti i tentativi di strutturare la società, partendo solo dall'alto, non approdano in definitiva che ad una organizzazione non pienamente umana, collettivista. La salvezza sociale non può venire se non dalla energia che passa dal basso: dalla persona rigenerata da Cristo. Lo spirito evangelico di dignità personale e di servizio, attraverso la persona, sale alla formazione della società etico-civile, alla formazione cioè della comunità umana di civiltà. Le forze profane autonome di questa comunità, permeate dal cristianesimo, operano nel loro ambiente con una modalità nuova: individui, classi sociali, associazioni e lo Stato attuano la loro azione sociale secondo coscienza,con senso di unità e di solidarietà, democraticamente. Si va realizzando così la democrazia di civiltà che, passando attraverso quella sociale, si esplica in quella economica, giuridico-civile e politica; ma il cui punto forza è la Parola di Dio, il Vangelo, che si incarna nella vita dell’uomo credente, che la traduce nella realta’.
Tutti i tentativi, che vogliono strutturare una società di salvezza in cui esista autentica civiltà, non possono passare se non attraverso una comunità rigenerata dal cristianesimo e da esso strutturata in democrazia autentica. Quest'ultima è la democrazia evangelica: ove il più forte è a servizio del più debole.


E dunque...

Si scopre e si afferma oggi ciò che la polvere del tempo aveva fatto dimenticare, ed è stato detto da Toniolo. L'impegno sociale «può avvenire solo sulla base della consapevolezza che il principio democratico, fondato sul trionfo della quantità, è destinato a trasformarsi nel principio dell'oppressione e dell'assolutismo, se non viene riempito di un valore umano illuminato dalla fede.
La democrazia, nata politica, nel secolo diciannovesimo è divenuta sociale nel secolo ventesimo; è necessario però compiere un altro passo: trasformare la democrazia da politico-sociale in democrazia etico-morale. 
La storia dunque costringe gli increduli a riconoscere quale sia la strada giusta per la costruzione di una autentica società civile: quella dell'autentica democrazia nata dal Vangelo.
...Toniolo l'ha indicata.






4- Un ulteriore approfondimento
           




- Attualita' e problemi...


L’ On. Olimpia Tarzia  Presidente Nazionale Movimento PER (Politica Etica Responsabilità) affermava nella sua prolusione circa la Scuola di politica il 18 novembre a Roma:
 ( cfr.: Zenit 20/ 11/ 2012)
Mi sembra di poter riassumere i principali elementi, che devono caratterizzare una ripresa dell’impegno dei cattolici in politica, nei seguenti temi: significato pubblico della fede cristiana, confronto serio con una laicità non ideologizzata, critica alla dittatura del relativismo, recupero e consapevolezza del concetto di legge morale naturale, rifiuto del bene comune inteso come minor male comune e della politica come compromesso al ribasso, rifiuto della ideologia della tecnica, liberazione dei temi dell’ambiente e della pace dal moralismo politico che spesso li strumentalizza, coerenza nell’impegno politico.


-  E che ne direbbe Toniolo?...
Proviamo un po’ a riassumerne il suo pensiero circa quei diversi “elementi” elencati dall’Onorevole Olimpia T.:

1 - Che ne pensa circa  significato pubblico della fede cristiana?...

Toniolo:
-                     La fede cristiana vissuta storicamente nel cristianesimo ha la capacita’ di assumere le varie culture presenti, passate e future per elevarle ad essere espressione di civilta’ cristiana. E cio’ fa permeando di se’ ogni cultura, dal di dentro.
        ( Discorso di apertura del convegno di Milano 1907: Democrazia cristiana. Concetti e  indirizzi...,, vol. 2: O.O., Serie 3, vol.3, pp.305-306)

2 - ...e del confronto serio con una laicità non ideologizzata?...

Toniolo:
 “Vi sono dei germi di vita immortale che sostenta e feconda l’incivilimento. Essi vengono trasfusi e perpetuati sub specie aeternitatis dall’opera mediata di autorita’ del vertice dello Stato congiunta con altre energie vergini, risalenti dalle viscere delle popolazioni sotto l’azione immediata della fede e della Chiesa” ( Problemi e ammaestramenti ...: O.O., serie 1, vol 1, p 9)
Il che significa nel contesto dell’opera citata (pp.1-102) che il progresso umano  (incivilimento) non puo’ essere che cristiano ed e’ oggetto di un’azione creatrice triplice: lo Stato, il Popolo, la Chiesa. E ancora, che l’azione creatrice di progresso
( civilta’) ha la sua  gerarchia di forze energetiche che lo producono: l’energia immediata della fede e della Chiesa, l’energia mediata dell’autorita’ statale, l’energia vergine (laicita’) dell’uomo, arricchito delle prime due.
E’ dunque solo l’azione libera umana fecondata dal divino della fede e dalla Chiesa che opera una civilta’ (progresso) perenne.
Il progresso (civilta’) e’ una realta’ complessa, la cui realizzazione esige una convergenza di forze, ma che si riduce all’azione responsabile dell’uomo, nell’armonia di una energia che viene dalla liberta’ personale, dall’ autorevolezza dell’autorita’ e dal divino che e’ presente dopo l’Incarnazine nella storia dell’uomo. La perennita’ del progresso e’ basata unicamente sull’azione umana sostanzialmente rigenerata dalla fede e dalla Chiesa, dal Cristianesimo.
“Principi e popoli non avrebbero mai sospettato che nel tesoro inesauribile delle verita’ antiche e nuove del Cristianesimo, questo racchiudesse ancora esplicite dottrine dirette contro questa esiziale compenetrazione organica della politica con la religionePer Toniolo il vero senso della laicita’ consiste nell’autonomia della realta’ mondana, umana e politico-sociale che permette di svolgere ordinatamente e gerarchicamente i i propri compiti secolari, pur essendo ogni realta’ orientata come a suo centro ed a suo fine ultimo a Cristo. E’ l’esigenza intrinseca di ogni realta’ umana a conformarsi al piano provvidenziale della sua realta’ secolare. E’ il compito che spetta a ciascuno di orientare la citta’ terrena ai valori secolari indirizzandoli poi finalisticamente e responsabilmente come a loro fine ultimo al valore ultrasecolare che e’ quello soprannaturale.(Cfr. Il pensiero di Toniolo: Anichini, Giuseppe Toniolo, Bari, 1955,p165).

3 - Come esprime una sua critica alla dittatura del relativismo?...

Toniolo:
 “Dalla fiducia inconcussa nella propria intelligenza divinatrice”, si nega il soggettivismo;
“dai tesori delle sperienze ammonitrici “, si rifiuta l’idealismo;
“dalla coscienza profonda della propria liberta’ e responsabilita’ “ci si oppone ad ogni determinismo filosofico;
“dalla responsabilita’ in ordine al dovere morale per i singoli e dalla certezza di una missione civile da compiere da parte delle nazioni”, si nega il materialismo e  ci si oppone al pessimismo ateo e materialista;
“dalla fede in un Dio provvidente, la cui autorita’, intrecciata alla umana liberta’, si appalesa in tutta la storia per guidarla al fine di una larga ed intensa vita etico- sopirituale in cui e’  civilta’e che si identifica con il Regno di Cristo”, si  nega ogni evoluzionismo materialista, deismo ed agnosticismo.(cfr.: H. Spencer nelle scuole sociologichecontemporanee: L’odierno problema sociologico, 1904: OO, Serie 3  , vol.1  , p. 457).
 E con cio’ mi par chiaro che si rifiuta anche ogni relativismo...

4- Che ne pensa del concetto di legge morale naturale?...

Toniolo:
“Un’analisi critica della natura complessa dell’uomo, addita in lui, accanto al principio dell’utile, ancora quello del buono, figlio dello spontaneo riconoscimento di una legge morale imperante, che rigenera la coscienza del dovere: la quale poi alleandosi con altri piu’ generosi affetti del cuore umano, si introduce in altrettante tendenze della nostra natura immateriale, che sovrastano per eccellenza a quelle del piacere e dell’utile personale, ne temprano le esigenze e talora vi impongono assolutamente il silenzio.”
(Dell’elemento etico qual fattore intrinseco delle leggi economiche, 1874: OO, Serie 2, vol 2, pp 270-271).

Per Toniolo la legge naturale si identifica con la legge del dovere che venne poi elevata dalla legge della carita’ offerta dal Cristianesimo.
La legge morale evangelica poggia sulla legge di natura.
( Introduzione all’economia sociale, 1907: OO, serie 2,vil 1, p. 306)

5- E...il bene comune va forse inteso come minor male comune?...

Toniolo:
Il bene comune si instaura nella realizzazione dell’ordine sociale inteso come
“ sistema armonico di relazioni fra gli uomini conviventi, orientato a conseguire nell’obbedienza ad una legge etica suprema il bene di tutti. Cioe’ ad apportare quegli aiuti reciproci, con cui tutti, individui e famiglie, possono meglio effettuare il proprio perfezionamento, fisico, intellettuale, morale, coordinato al fine ultimo ultramondano, sicche’ la societa’ etico-umana serva alla societa’ domestica, individui e famiglie, e il bene di tutti al bene di ciascuno.” ( cfr:Introduzione all’economia sociale:OO. Serie 2, vol1, p. 290.)
Il bene comune lo trovi quindi nella societa’ organizzata in “un sistema di relazioni orientato ad attuare in modo progressivo i fini complessivi della convivenza, cioe’ della civilta’ (cristiana) nella societa’ etica, economica, civile, politica, organica
(cfr.:Il socialismo nella storia della civilta’: OO, Serie 1, vol. 1, p. 273).

6- E che ne pensa della politica come compromesso al ribasso ?...

Toniolo:
Basta questa mia frase: “ Vorrei che  ...gli altissimi papaveri, non punto recisi o calpestati, bensi’ serbando la propria preminenza, si piegassero spontaneamente all’ingiu’, quasi prendendo sulle braccia i piccoli per meglio sollevarli a se’ stessi, sicuri che facendo cio’ non adempiono che al loro dovere.” ( cfr.: Se io fossi...: Democrazia cristiana. Concetti e indirizzi, vol. 1: OO, Serie 3, vol. 2, p. 239).

7 - E..al rifiuto della ideologia della tecnica?...

Toniolo:
....
 In tutta la sua attivita’Toniolo  pone la persona con i suoi doveri e diritti al centro della vita sociale e tutta la vita umana nelle sue varie manifestazioni in collegamento con il fine ultimo soprannaturale...

8 - ...E il suo pensiero sulla liberazione dei temi dell’ambiente e della pace dal moralismo politico che spesso li strumentalizza?...
 e della coerenza nell’impegno politico?...

Toniolo:
Si deve rispondere con l’eticita’ della politica, vissuta con l’impegno nella fede cristiana.” Uno dei meriti del cristianesimo e’ quello di aver rivelato l’uomo a se stesso”
(cfr.: Recensione di A.Sala, L’ideale cristiano...: OO, serie 3, vol 2, p. 256).

- In fine...:

La lettura delle opere del Toniolo e delle su lettere ai giovani ci confermano nella sapienza di cui era ricca la sua dottrina, utile anche a noi per gettare luce e proposte circa la soluzione delle urgenze odierne.