lunedì 18 marzo 2013

Compito nel mondo.


Impegno socio-politico

E' vero che chi crede fa meno nella vita sociale o non si impegna per nulla nel socio-civile e nella politica  o per il progresso ed il bene dell'umanita'?...

Cosa ne pensa Toniolo...?...

Apriamo il suo trattato "Introduzione all'economia sociale" del 1907 e lo scritto "I veri riformatori sociali", 1886(1) e scopriamo che per lui la fede  non puo' non spingere all'impegno operativo e la morale non puo' non esprimere operativamente la fede nelle sue opere.

Egli dice: 
La morale cristiana assegna all'uomo per fine il possesso, nella vita eterna, di Dio, bene morale assoluto e , per condizione doverosa, il perfezionamento interiore proiettandosi nell' archetipo divino ( "siate prefetti come e' perfetto il Padre  che e' nei cieli") mediante la cooperazione propria interiore ai disegni divini nel mondo e nella vita terena: "togliendo l'antinomia fra il presente ed il futuro, coordinando quello a questo".
Cosi', mentre la morale cristiana "prefigge all'umanita' un ideale infinito da ricopiare in se', quale principio di ogni ascensione umana, non e' per questo morale ascetica negatrice del mondo, ma energia operativa per eccellenza, cioe' dominatrice di esso".
" Dal passo biblico, che addita il primo uomo, posto nel giardino terrestre perche' operi, fino alla sentenza di Paolo: " la fede saenza le opere e' morta", spicca sempre il concetto dell'uomo collaboratore di Dio".(2)

E, continua Toniolo:
"L'etica evangelica, con tutte le sue sanzioni di premi e di castighi in questa vita e nell'altro mondo, rese chiari i fini doverosi e l'attivita' meritoria dell'uomo unita ai suoi sacrifici.
Quanto alle sanzioni che provengono da essa, quelle d'ora innanzi non si aggirano tanto sul timore, quanto sull'amore di Dio". 
Per questo egli invita, dicendo: "Operate nella forte pazienza, per amore di Dio, come Egli, fattosi uomo, opero' e pati' per amore delle sue creature". 
E ricorda le parole di Gesu':"Chi e' piu' grande fra voi, serva gli altri". E continua: con le parole di Gesu': "Non vi e' maggior amore di colui che da' la vita per i suoi fratelli". Assicurava quindi che " queste non sono espressioni trascendenti di misticismo, ma sono parole di vita per l'umanita', che si sente pervasa da una virtu' di operosita' e di espansione non mai sospettate".
Invitava quindi a fare un paragone tra le forze motrici ordinarie e proprie dell'umanita' e la potenza dell'amore di Dio. L'amore di Dio non trova ostacolo ne' pone limiti all'operare umano, non lascia adito al calcolo egoistico nell'operare sacrificato: " ogni interesse esclusivo di pochi, nel presente, "cede al bene futuro e progressivo di tutti; e cosi' la vita sociale partecipa a qualcosa di infinito e di perenne"(3) 

Il compito sociale dell'uomo appare cosi' fondato su questo principio:
- Iddio vuole la salvezza attuata corresponsabilmente dall'individuo nella societa' : 

"Iddio ci vuol salvi, ma non senza di noi". " Occorre quindi riprendere la lotta contro i male, per difendere gli interessi della fede e della morale di Cristo in tutte le applicazioni, non solo individuali e private, ma sociali e civili propriamente dette".(4)
La salvezza per l'individuo e la societa' parte dall'iniziativa divina, ma come da una parola viva, che esige una pronta risposta concreta, per cui ciascuno non puo' tralasciare il suo impegno nella realta' umana, sociale civile in cui vive.
Il contrario sarebbe il rifiuto di una vocazione- missione che, sia pure da attuarsi nella liberta', non e'  per questo meno impellente.
" Guai all'uomo che dissipa gli inviti della grazia nel tempo opportuno". 
" Guai al popolo che nel momento supremo chiude l'orecchio ai profeti di Dio"(5).
                                           
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(1) GIUSEPPE TONIOLO,Introduzione all'economia sociale, 1907: Opera Omnia , serie II, vol 1, pp. 304-306.
       GIUSEPPE TONIOLO, I veri riformatori sociali, 1886: O.O., Serie V, vol 1, pp. 183-184.
(2) cfr. Gaudium et spes, Vaticano II, n.34.
(3) G. Toniolo,Introduzione...,op.cit. p.306.
(4) G. Toniolo, I veri riformatori sociali, op. cit., p. 183.
(5) G. Toniolo, id, p.184.

venerdì 8 marzo 2013

8 marzo



Otto marzo, giorno della Donna.


8 Marzo

Nel 1908, 15.000 donne hanno marciato a New York chiedendo per la donna un lavoro con orario piu’ breve, salario conveniente e il diritto al voto.
Gia’ nel 1909, conformemente ad una dichjiarazione del Partito Socialista dell’America, si decreto’ il giorno 28 febbraio come giorno dedicato alla donna.
Un anno piu tardi, nel 1910, a seguito di una Conferenza su Lavoratori a Copenhaghen, con 100 partecipanti donne di 107 paesi, si e’ stabilito che il girono della donna fosse celebrato in tutto il mondo nello stesso giorno. Fu scelto il giorno dell’ 8 marzo, pero’ l’attuazione inizio’ solo dal 1913. Dopo la prima guerra monsiale quel giorno di festa fu diffuso di fatto in tutto il mondo.
In quel giorno, presso alcune popolazioni, conforme alla loro cultura, si usa festeggiare la donna con doni e omaggi floreali o altri segni di stima (Cfr Wikipedia).



Giuseppe Toniolo

Segui’ molto il problema dell’emancipazione della donna dandogli un’impronta di attenzione rispettosa  e attribuendo alla religione il ruolo di fattore portante dell’emancipazione stessa.
Ne e’ testimonianza aperta e chiara l’organizzazione dell’Unione delle Donne Cattoliche, che doveva entrare nell’Unione Popolare, ma che rifiuto’ ogni dipendenza dall’Unione e dal Toniolo stesso.(Vistalli p. 532)
Ne sono testimonianza pure le sue iniziative e interventi appassionati per la tutela dei lavoratori(Vistalli pp.546-552);
per la salute delle donne e dei fanciulli nelle fabbriche(Vistalli pp550-551);
per i diritti e la tutela delle lavoratrici del riso, delle Mondine( Vistalli 556-557)
per i diritti e l’assistenza agli emigranti (Vistalli pp.553-555);
per la difesa degli schiavi e l’abolizione della schiavitu’(pp.560-563);
per il sostegno della famiglia contro il divorzio (Vistalli pp.565-566);
per la difesa dell’insegnamento rispettoso delle scelte e convinzioni dei genitori e della scuola cattolica (Vistalli pp.568-569)
 A tutte queste imprese che ridondavano a difesa dei deboli, della donna, dei fanciulli e dei giovani,” Toniolo partecipo’ con la mente e con l’opera”(Vistallip.563).

martedì 5 marzo 2013

Chiesa e progresso di civilta'.(Toniolo)



Il progredire umano  e il perfezionarsi dell'umanita' nella civilta', nella storia umana, e' guidato dall'opera di Dio(1) che sostiene l'umanita' in un cammino di avvicinamento al suo fine ultimo. Ma i fini umani  universali e perenni dell'incivilimento, del progresso dell'umanita' in quanto tale," i fini universali e perenni dell'incivilimento si confondono con quelli stessi della Chiesa" (2). Infatti "il fine del Cristianesimo, quello di una rigenerazione spirituale e quindi di un perfezionamento interiore indefinito dell'umanita' fa coincidere l'essenza ed i fini prossimi della civilta' con la sostanza e con i fini ultimi della religione"(3). Ed  " invano si tenta di spiegare  l'incivilimento con fattori soltanto naturali-umani: esso e' massimamente opera del sovrannaturale divino"(4) L'incivilimento non puo' essere allora che l'attuazione del cristianesimo, inteso come un grande idea, o una grande forza da incarnare nella societa' ed in tutto cio', che in essa e' espressione di civilta'. Esso infatti e' una forza, un credo efficace che da' senso e valore all'essere della societa' e della civilta', richiamando tutto alla convergenza di valore ed orientando tutto all'unico fine. (5)"Di questa virtu' sovrannaturale apparisce custode e ministra la Chiesa"(6).
Ne consegue che la funzione della Chiesa nella storia diventa parte integrante della realizzazione del progresso umano di civilta', anzi, la Chiesa ne diviene guida. Il suo compito di guida oltrepassa la durata storica dei mezzi e delle energie naturali, per cui essa si presenta di fronte ad essi libera, capace di disporne o di farne a meno; capace di opporsi o di vincerli. La  forza sta  della Chiesa sta infatti nell'opera divina operante e presente in essa, il cui effetto la fa persistere nella storia al di la' delle vicissitudini umane e del flusso dei fatti storici(7).
La Chiesa, proprio attraverso la "virtu' di Cristo", da essa custodita e trasfusa,"rifeconda tutta la vita civile".
Per questo il Cristianesimo, inteso come fede vissuta nella storia dai cristiani, ed in quanto Corpo mistico di Cristo(8) e' in se stesso una realta' storica che ha in se' una energia di vita perenne ed efficace per elevare le varie culture alla vera civilta' perenne; ma anche alla vera democrazia(9).L' anima del Cristianesimo infatti e' la fede vissuta, la carita' e le due leggi del dovere e del sacrificio con le sue tre manifestazioni: la poverta', la castita' e l'obbedienza. La legge del dovere e del sacrificio sono espressioni della carita'; ma la carita' e' la perfezione della legge del dovere; e la legge del sacrificio e' condizione e misura della carita'. " L'onda preservatrice e vivificante della carita' e del sacrificio" alla luce della fede sciolgono  le disuguaglianze sociali, rinsaldano  e santificano la vita sociale in una comunita' di vita umana che si fa cristianamente democratica(10).


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(1) vedi G. Toniolo Democrazia cristiana, vol 2, Concetti e indirizzi...p.266: " L'incivilimento,  che e' l'attuazione per gradi di ascensione della civilta' (p.247) e' una immensa opera di educazione dell'umanita', adempiuta da quel grande educatore che e' Dio", p.266.
(2) G. Toniolo Democrazia cristiana, vol 2, Concetti e indirizzi...p.190
(3) G. Toniolo, id., vol2, p.213.
(4) G. Toniolo, id, p. 230.
(5)G. Toniolo, Democrazia Cristiana, Concetti e indirizzi..., vol 1, pp.190-191.
(6)G. Toniolo, id, vol 1, p135.
(7) G. Toniolo, id. pp.135-136, p.137, p. 138.
(8) G. Toniolo, id, vol 1, p.158.
(9) G. Toniolo, id, vol 1, pp. 203, 205.
(10) G. Toniolo O cattolicesimo o socialismo,1892: Democrazia Cristiana, Concetti e indirizzi..., vol.1, pp.202-203....

Si accorda bene il messaggio di Toniolo con queste affermazioni del

Concilio Vaticano II:

La Chiesa sa perfettamente che il suo messaggio è in armonia con le aspirazioni più segrete del cuore umano, quando difende la causa della dignità della vocazione umana, e così ridona la speranza a quanti disperano ormai di un destino più alto.
Il suo messaggio non toglie alcunché all'uomo, infonde invece luce, vita e libertà per il suo progresso, e all'infuori di esso, niente puo’ soddisfare il cuore dell'uomo:
« Ci hai fatto per te, o Signo­ree il nostro cuore è senza pace finché non riposa in te »(S. Agostino).
 (Gaudium et spes ,n.21).
ed ancora:
"Le umane istituzioni, sia private che pubbliche, si sforzino di mettersi al servizio della dignita' e del fine dell'uomo, nello stesso tempo combattendo strenuamente contro ogni forma di servitu' sociale e politica, e difendendo i fondamentali diritti degli uomini, sotto qualsiasi regime politico.
Anzi, queste istituzioni si debbono a poco a poco accordare con le realta' spirituali, le piu' alte di tutte, anche se talora occorra un tempo piuttosto lungo per giungere al fine desiderato." (Gaudium et spes n. 29-d).