giovedì 30 maggio 2013

Storia scienza secolarismo e secolarita'

Domande e risposte...:

La fede e la scienza vanno d'accordo se sono autentiche?...
Perche' un popolo non deve perdere la conoscenza delle sue radici storiche?...
Ha senso per un cristiano occuparsi  della vita politica e sociale?...



Che ne pensa Toniolo?...

1- Fede e scienza

La scienza non puo' essere in contrasto con la fede, se e' autentica, che anzi! la scienza puo' trovare un aiuto nelle certezze raggiunte e la convalida morale da parte di un altro campo di vita che respira la verita' autentica: la fede. Non si tratta di concordismo, ma, mentre la scienza svolge la sua ricerca scientifica con la propria autonomia, la fede, pur nella sua autonomia di campo, ne puo' divenire uno stimolo ed un arricchimento nel suo traguardo,consentendole una piena realizzazione, non operando nel suo campo, che le e' proprio, ma nella persona umana; in quanto che la ricerca umana del vero (scienza), nella sua realta' mondana, percorrendo la sua via, puo' raggiungere nella persona umana arricchita dalla fede autentica il possesso pacifico e sicuro di quella verita'. E dunque la persona attraverso due vie tra loro integrantesi, per mezzo della scienza e della fede puo' raggiungere gli aspetti dell'unica realta' che e' la verita': la certezza positiva , morale ed esistenziale circa un determinato argomento o idea ed il suo significato.
Dice infatti il Toniolo:
" La scienza rimane per tutti l'ordine dei veri dimostrati dalla ragione(speculativa e positiva); e quella che dicesi cristiana si avvantaggia soltanto di una ulteriore e piu' alta dimostrazione razionale, quella cioe' che i veri scientifici non risultano in contraddizione con le verita' superiori della fede, bensi' da queste trovansi spesso avvalorati ed integrati".(1)

2- Storia e radici storiche di un popolo.

La scienza storica e' una fonte di progresso per le altre scienze.(2). Il passato, accettato ed interpretato da', a chi lo custodisce nel pensiero e nella riflessione, un senso storico, promotore di avanzamento nel campo della vita impegnata in campo politico, sociale, civile, umano. La storia del passato con il suo fatto storico, che interpella la coscienza e l'impegno della volonta', delinea le vie da percorrere nel presente. Da tale ralta' nasce quel senso storico, che ogni nazione dovrebbe avere ed esprimere in una missione a lei riservata e chiarita dalla coscienza  delle proprie tradizioni e delle proprie responsabilita' e dal proprio pensiero.  E', tale missione,  vocazione di operare nel presente in vista del futuro. Tale missione-vocazione, scoperta attraverso il fatto storico del passato, le si adattera' armonicamente per la realizzazione di un compito aperto all'universale: la realizzazione della civilta'.(3)
Afferma Toniolo: " Nicolo' Tommaseo a ragione poteva dire per tutte le nazioni che, "se la storia generale non discende nel municipio, anzi se non penetra nella famiglia,... e' fredda. sterile e falsa". Cio' vale in modo particolarissimo per il popolo d'Italia, ove ogni zolla puo' dirsi avere una storia e qualche citta' indubbiamente conta, al cospetto dell'incivilimento piu' che la storia dei maggiori imperi.(4)
" Chi dice storia, dice umanita' e con essa pensieri, affetti, passioni, ideali, delusioni, aspirazioni, lotte, conquiste. E tutti comprendono che  in forza di questi fattori umano-storici si effettua e si evolve veramente la civilta'"(5). Da cio' scaturisce l'importanza della conoscenza della storia e dell'acquisizione o coscienza delle radici storiche che un popolo possiede.

3-Che senso abbia per il cristiano fare politica e occuparsi del sociale.

Il  cristiano, nella citta' secolare, non transige con essa in cio' che e' anticristiano (secolarismo), ma accetta cio' che ad essa e' proprio (secolarita') per donare cio' che a lui e' pertinente e proprio.
Questo determina l'impegno del laico credente e il suo "penetrare nel foro, nei tribunali, nelle scuole, nella reggia, nelle milizie, tutto rigenerando". Il Cristianesimo fonte di civilta,' vissuto dal laico rivive, si diffonde e agisce nella realta' da lui animata.(6).
"Non si tratta per i Cattolici di conciliarsi e transigere con lo spirito del secolo che, pur sempre materialista, fa d'uopo inesorabilmente cndannare ed espellere; bensi' conciliarsi in quelle forme estrinseche, in quei congegni e progressi materiali, che sono la gloria e il tormento, la forza e la debolezza dell'eta' nostra, in questo corpo gigante ma corroso e morituro, trattasi di soffiare un'anima nuova, 
quella del cristianesimo"(7). Ecco perche' ha senso che il cristiano faccia politica ed operi nel sociale e nel civile.


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(1)G. TONIOLO,Associazione internazionale per il progresso della scienza fra i Cattolici,1907: Iniziative culturali e di Azione Cattolica, in Opera Omnia, sez.4, vol.3,p.197.
(2) G. TONIOLO, Societa' scientifica generale fra i Cattolici d'Italia, in Inizative culturali e di Azione cattolica: Opera Omnia, sez. 4, vol. 3 ,p.145.
(3) G. TONIOLO, id, ivi, p. 155
(4) G. TONIOLO, id., ivi, p. 157 - 158
(5) G. TONIOLO, H. Spencer  nelle scuole sociologiche contemporanee: L'odierno problema sociologico. Studio storico critico, in Opera Omnia, serie 3, vol. 1, pp.427-428.
(6) G. TONIOLO, Indirizzi e Concetto sociali all'esordire del secolo XX, conferenze:Democrazia Cristiana. Concetti e indirizzi, vol.2, in Opera Omnia, serie III, vol. 3,  pp. 238, 242, 243, 244.

martedì 28 maggio 2013

Rinnovamento sociale

ll rinnovamento della societa'

scheda


R
Rinnovamento sociale(1).

"Non illudiamoci - dice il Toniolo- una rinascita e rinnovamento sociale e' impossibile senza un rinnovamento morale e religioso"(p.145). Proprio per questo le istituzioni (p.147) devono essere cristiane: bisogna "riformare e direi impregnare, saturare" i settori sociali attivi nel campo economico "dello spirito cristiano-cattolico, soprattutto le associazioni loro ( Toniolo le chiama Corporazioni) del settore primario, secondario e terziario,   esse devono essere una grande scuola pratica di educazione etico-religiosa"(p.145).
" Questo fine educativo religioso-morale sara' il vero succo vitale dei novelli sodalizi: questo sara' il nuovo campo aperto al clero dei tempi nuovi."(p146).
L'essenziale consiste nell'informare le istituzioni alla fede e morale cristiana (p.147).
"Il principio sistematico di voler formare  istituzioni cristane, perche' siano socialmente vitali, e' decisivo" (p.147). Quanto al nome "cattolico' non importa tanto, puo' esser taciuto (p.146).

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(1) G. TONIOLO, Momento urgente e soluzione imperiosa
Lettera aperta al conte St. Medolago Albani, in Democrazia cristiana. Istituti e forme, vol 2:
Opera Omnia, serie IV, vol 2, pp 142-155.
.Idee chiare sulla vitalita' del movimento democratico. Delineato il lento sorgere del movimento democratico cattolico in Italia e  la conseguente primavera (p.144) dell'azione sociale cattolica dopo la crisi del 1898, si domanda come possa resistere questa primavera, soprattutto "le rappresentanze di classe" (p. 145), di fronte al socialismo. A questa domanda risponde confutando alcune obbiezioni e prospettando 4 esigenze: confessionalita', solidarieta' ed elevazione dei piu' deboli, ordine sistematico, unione degli animi.