lunedì 15 luglio 2013

Toniolo intransigente...ma....



Aspetti della figura di Toniolo.

Un aspetto nuovo o vecchio ma con una luce nuova. Ecco la scoperta di questi giorni sulla figura
del Beato Toniolo.
Il suo intransigentismo, se ci fu, su quali idee era basato e quale durata in lui ebbe o doveva avere?...
Vediamo un po'...(1)

Il punto chiave per l'interpretazione del suo intransigentismo e' questa idea portante:

La democrazia,  promossa da volonta' politica, ma nata da volonta' di apostolato in vista di una sua  attivazione nel  sociale per viverlo in modo cristiano, si doveva affermare come democrazia sociale, ma doveva essere  aperta a sviluppi futuri in democrazia politica , che a sua volta doveva esser preparata dalla formazione dei giovani. A questo sviluppo non era esente l'opera dell'intransigenza cattolica che porto' alla riaffermazine dell'autorita' della Chiesa nel campo sociale ed alla nascita collaterale e conseguente della democrazia che ando' viva via maturando sostenuta dallo stesso intransigentismo, ed avviata a sorpassarlo ed a giungere a sviluppi ulteriori passando dal sociale al politico.

Ma consideriamo un po' le sue riflessioni...
"Lo storico programma guelfo sociale che tutte le aspettative della civilta' ricollega indissolubilmente all'autorita', al primato, all'indipendenza e pienezza dell'azione della Chiesa nel mondo civile, ricevette la sua
cresima dalla rinnovata alleanza colla democrazia, che da quella- dall'autorita' del Magistero nella Chiesa - attende la sua risurrezione avvenire".(pp.294-295)
Qeste affermazioni rivelano  che Toniolo era convinto che l'intransigentismo esigeva obbedienza alla Chiesa ed al suo magistero, a cui lo stesso intransigentismo ridiede la dovuta stima; ma che l'intransigentismo maturo' con la democrazia; e  che con tale sua maturazione  l'intransigentismo cesso' il suo compito storico, come gli stessi avvenimenti storici successivi confermeranno.
Ecco perche' Toniolo si fermo' alla democrazia sociale: i tempi non erano maturi per una democrazia politica: le parole del Papa non erano favorevoli all'attivita' politica pienamente autonoma, si' alla preparazione nell'astensione.
Fu su questa ragione che egli pose le premesse, perche', cessato il compito storico del neoguelfismo, il cattolico si riscoprisse- alla luce delle nuove direttive del Magistero - cittadino in una realta' nuova da riconoscersi nel suo essere storico, ma per migliorarla, vivendoci dentro. 
Tale miglioramento sara' prima un fatto di apostolato, ma che divenga anche un fatto civile di associazione che si dice confessionale, cioe' ispirata a principi di fede e di morale cristiana. Questo si dovra' evolvere in modo tale che la democrazia cristiana promossa nel sociale,  diverra' democrazia inserita nel civile: non sara' piu' solo un apostolato di cristiani impegnati, ma anche un partito di popolo formato da uomini di impegno cristiano.
L'obbedienza alla Chiesa magisteriale avrebbe generato la maturita' del cristiano, rendendolo atto a fare da se' senza necessita' di ingerenze nel campo civile da parte dell'autorita' ecclesiale. Il laico impegnato, maturo  e preparato politicamente, cessate le circostanze eccezionali di supplenza del clero, doveva compiere la sua attivita' politica in modo pienamente responsabile e senza ingerenze del clero.
Dice infatti il Toniolo:
"Ne' si paventi che per questo vincolo sacro di filiale soggezione alla Chiesa, di nuovo si compromettano le vergini energie e le responsabilita' di virili ardimenti.
Di fronte agli avversari che la causa del popolo ci contendono con argomenti di una frale natura o di forze materiali, noi parteciperemo in qualche guisa della onnipontenza soprannaturale divina. E la lotta che e' impegnata non richiede di meno."(p.295)
" In questa fedele obbedienza essi rinverranno il seme da cui poi germineranno le soluzioni migliori, non solo sociali, ma economiche, politiche, della patria e della civilta',...perche' la parola della Chiesa e' quella stessa creatrice di Dio"(p. 294).

Mi pare interessante...


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(1) TONIOLO G., L'unione. Parole ai giovani. Discorso pronunciato al 18.mo congresso cattolico italiano di Taranto, 2-6 settembre 1901: Democrazia cristiana. Concetti ed indirizzi, vol 1, in Opera Omnia, Serie III, vol. 2, pp. 285-299.