mercoledì 21 agosto 2013

Societa' internazionale...e conseguenze

Toniolo viveva in un periodo nel quale il Papa Pio X aveva dato impulso all'Azione cattolica, all'azione sociale, aveva aperto al campo dell'azione politica ed affermava come slogan "Instaurare omnia in Cristo".
Egli condivideva in pieno queste idee come uomo di studio e come cristiano. Era convinto nello stesso tempo che " e' per legge di natura, nel disegno provvidenziale divino, necessaria l'esistenza di una societa' etico-giuridica fra tutti gli uomini, della quale gli stati e le rispettive popolazioni sono , almeno potenzialmente, gli organi e membri particolari" con lo scopo di conseguire ed attuare anche nei rapporti esteriori della vita collettiva i fini comuni della civilta' universale.  Questa sara'  " la forma concreta , piu' ampia ed elevata delle umane convivenze."
Una societa' etico-giuridica fra tutti gli uomini!...
 Ma, ancora una volta,  afferma che cio' e' possibile e duraturo solo se si riconoscera' la sua filiazione "tutta propria" dal Cristianesimo, " o meglio - aggiunge Toniolo - , dal Cattolicesimo".
Egli e' convinto che di tale societa' "proprio la Chiesa e' la personificazione giuridica perfetta ed il Pontificato la rappresentazione vivente"(cfr. G. Toniolo,  La voce del Papa: Democrazia cristiana. Istituti e forme, vol 2: OO, Serie 4, vol 2, p.304).

Pur anticipando nei tempi l'idea della Societa' delle Nazioni e dando un apporto sociale e politico di non piccola importanza, lascia pero'  sotteso un altro concetto di non disprezzabile valore e che stupisce...
Sembra che un filo rosso  guidi le idee di Toniolo. Ogni realta' sociale si puo' progettare in modo autonomo,  proprio alle varie scienze ed attivita' umane, con liberta', competenza e operosita' proprie,...; ma poi nel passare alla pratica non si puo' rimanere neutrali, ci vuole una scelta e la scelta e' un aggancio e l'aggancio e' lasciar penetrare ogni azione, opera, realta' umana e sociale dallo spirito del Cristianesimo, dal Vangelo e dalla collaborazione con la sua istituzione umana e temporale, la Chiesa e il Papato: qui le forze non si raddoppiano, si qualificano e si rendono aperte al perfetto definitivo.
E' la concezione di una umanita' diversa, nuova. L'uomo nuovo.
Se e' vero questo, per la societa' ridivenuta pagana nella sua civilta', la risurrezione e' nella Chiesa. 

mercoledì 7 agosto 2013

Societa'


Ogni riformatore e innovatore, ogni persona che tenda a migliorare l'ambiente civile non puo' fare a meno di riflettere sul concetto di societa', sul concetto di persona, sul concetto di politica, su quello di partito e, nell'ambiente cristiano, sulla funzione della Chiesa nella societa', nell'ambito civile e politico. Chiariremo questi concetti con la sapienza del Beato Prof. Toniolo Giuseppe.

Societa'.

" Quando si dice societa', non si intende una massa di individui che stanno insieme soltanto, come viene percepita dai sensi di chiunque abbassi lo sguardo dall'alto sopra l'assembramento di una moltitudine: ma bensi' essa e' un complesso di individui, quale la mente contempla considerandoli nel loro vincolo tacito che li stringe in unita', quel vincolo che e' emanazione della natura umana con le sue naturali tendenze; e' essa infatti che li avvince nel loro intimo e li stringe in un tutto coerente, omogeneo, che e' l'ente sociale, dotato di vita, struttura, compagine e leggi, ma distinto dagli individui  che pur compongono e danno l'esistenza alla societa'".
Questo e' il pensiero di Toniolo Dei fatti fisici e dei fatti sociali nei riguardi del metodo induttivo: Trattato di economia sociale e scritti economici, vol 2, 1872: O.O.  serie II.a , vol. 2, p. 223).

Egli considera dunque la societa' come una realta' distinta dall'individuo, vivente, organica, formata dagli individui, intrinsecamente spinti a costituire quella.
Afferma nello stesso tempo, che nella societa', l'elemento spirituale e morale va riconosciuto come passibile di incarnazione storico-sociale in essa stessa( cfr.op. cit., pagg. 219-265).

L'Ordine sociale nella societa'

La societa' possiede un ordine sociale, e' la sua struttura relazionale, la sua compagine, le leggi che essa rivela in modo controllabile ;esso e' oggetto di riflessione e studio. L'ordine sociale e' quel sistema armonico di relazioni, tra gli uomini,  i quali formano l'ente sociale, che, nel rispetto di una legge etica suprema, tende a realizzare il bene comune; ad apportarte quegli aiuti reciproci con cui tutti i componenti della societa'( individui e famiglie, gruppi ed associazioni) possano efettuare meglio il proprio perfezionamento.
L'ordine sociale e' coordinato al fine ultimo ultramondano.
Esso e' eminentemente morale, fondato sul dovere; e' dinamico e storico, provvidenziale e finalizzato, gerarchico ed organico; pienamente umano e aperto ad essere cristiano; guidato dallo Stato e dallaChiesa; autenticamente democratico esige l'istituto della proprieta'( cfr. G. Toniolo, Precisazioni sulla proprieta': O O Serie 4, vol.2, pp.3,4,5.). E' costituito dalle persone, dalle famiglie , dalle associazioni, dalle classi, dalla nazione; confluisce nell'associazione internazionale e culmina nel Corpo Mistico di Cristo, la Chiesa
(cfr. G. Toniolo, Introduzione all'economia sociale:OO, Serie II, vol 1- 2; G. Toniolo, Il socialismo nella storia della civilta': OO, Serie 1, vol 1, p. 273; G. Toniolo, Della storia come disciplina ausiliaria delle scienze sociali: OO, serie 1, vol. 4, pp. 392-393) .
Questo 'Ordine sociale' e' soggetto a crescita positiva di valore o a perdita di valore e di efficacia. Va percio' sottoposto a continui monitoraggi o a miglioramento.
 Al suo tempo Toniolo riconosceva la necessita' di migliorare l'ordine sociale. Noi stessi, pur in epoca diversa, sentiamo il bisogno di  miglioramento della societa,' nella quale viviamo, nei suoi elementi costitutivi e nel suo essere ordine sociale....

Cosa richiedeva Toniolo, allora, per il miglioramento dell'ordine sociale?... Le sue sono idee valide anche per il nostro oggi?...

"Il restauro dell'ordine sociale- scriveva Toniolo - diviene oggi principalmente opera di giustizia".(G. Toniolo, La funzione della giustizia e della carita' sull'odierna crisi sociale, 1892, in Iniziative culturali e di Azione cattolica; OO, Serie IV, vol 3, p. 362).
Esso va fatto attraverso l'inserimento di valori ed in special modo attraverso  l'inserimento di valori democratici ( op. cit. p. 361-362) e cristiani ( op. cit. p. 362).

In particolare.

Nonostante la situazione contingente e storica delle affermazione di Toniolo...
La giustizia ispirata al cristianesimo e' il primo passo nel restauro dell'ordine sociale, perche' fa si' che l' autorita' e la liberta', che e' condizione del vivere civile ( p. 366), siano in legame armonico nella societa' (p. 361) e consente il loro accordo nella  ricerca del fine doveroso e sociale del bene comune, che e' responsabilmente da perseguire ed e' voluto da Dio...
E questo va fatto con  mezzi positivi di ordine sociale: le leggi, oltre che con azione personale(p.361).
L'armonia creata dalla giustizia nel rapporto tra autorita' e liberta', tra leggi positive e liberta', rende possibile l'esistenza della democrazia nell'ordine sociale, cosicche' la giustizia, garantendo l'autentico ordine sociale, ne diviene valore cotruttivo e valore democratico (op. cit. p.361).
Accanto ai valori della giustizia e della liberta', va inserito il valore della carita' di intonazione cristiana come perfezione della giustizia e della liberta'.
E' cosi' che questi valori, giustizia, liberta', carita', nella loro tonalita' migliore, fautrice di democrazia, non possono che essere cristiani, partecipi del valore del cristianesimo vissuto nella societa' e, proprio in quanto tali, compongono il fondamento ed il fastigio dell'ordine sociale di civilta'. (op. cit. p. 365, p.367).

In altre parole.

Il Beato Giuseppe Toniolo nello scritto " Se io fossi un riformatore sociale..." ( in " L'Italia reale di Torino, Torino 1 maggio 1894, numero unico, in Democrazia. Concetti e indirizzi, vol. 1: OO, Serie 3, Sociologia e problemi sociologici contemporanei, vol.2, pp. 237-242) afferma i medesimi concetti di base. Sentendo nelle sue membra la stanchezza dell'eta', vive tuttavia la giovinezza nel suo spirito . E questo spirito giovane gli propone un ideale di rinnovamento sociale eminentemente democratico e cristiano basato sulla legge del lavoro e sulla dignita' della persona umana, che esige uguaglianza, liberta'. fratellanza e il riconoscimento del merito personale affermato dal lavoro. La sua esperienza gli fa riscontrare che la riforma dell'ordine sociale nasce dalla giustizia, dalla liberta', dalla carita' espressa nell' uguaglianza e fratellanza, nel riconoscimento del merito personale avvalorato dalla dignita' del lavoro. Scopre e afferma inoltre che tutte queste ralta'-valori sono state attuate nella storia dal Cristianesimo e sostenute dalla Chiesa, che sono anzi esigenze proprie nel cristianesimo e quindi conclude che l'ordine sociale autentico non puo' essere che animato dal Vangelo, non puo' che essere cirstiano.

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Carissimo Beato Toniolo, dai del ...filo da torcere anche per noi oggi!