giovedì 2 gennaio 2014

Punti di riferimento per l'economia attuale e Toniolo


Punti di contatto o coincidenza 


Per cogliere il messaggio di Toniolo e apprezzarlo 
possiamo fare dei confronti con il suo pensiero e 
quello della Chiesa nel momento attuale, 
attraverso l'insegnamento di Papa Francesco:



Dal Messaggio sulla Pace di Papa Francesco
 (Da Vatican Va)


.......”appare chiaro che anche le etiche contemporanee risultano incapaci di produrre vincoli autentici di fraternità, poiché una fraternità priva del riferimento ad un Padre comune, quale suo fondamento ultimo, non riesce a sussistere.Una vera fraternità tra gli uomini suppone ed esige una paternità trascendente. A partire dal riconoscimento di questa paternità, si consolida la fraternità tra gli uomini, ovvero quel farsi “prossimo” che si prende cura dell’altro.

 Sorge spontanea la domanda: gli uomini e le donne di questo mondo potranno mai corrispondere pienamente all'anelito di fraternità, impresso in loro da Dio Padre? Riusciranno con le loro sole forze a vincere l’indifferenza, l’egoismo e l’odio, ad accettare le legittime differenze che caratterizzano i fratelli e le sorelle?
Parafrasando le sue parole, potremmo così sintetizzare la risposta che ci dà il Signore Gesù: poiché vi è un solo Padre, che è Dio, voi siete tutti fratelli (cfr Mt 23,8-9). La radice della fraternità è contenuta nella paternità di Dio. Non si tratta di una paternità generica, indistinta e storicamente inefficace, bensì dell’amore personale, puntuale e straordinariamente concreto di Dio per ciascun uomo (cfr Mt 6,25-30). Una paternità, dunque, efficacemente generatrice di fraternità, perché l’amore di Dio, quando è accolto, diventa il più formidabile agente di trasformazione dell’esistenza e dei rapporti con l’altro, aprendo gli uomini alla solidarietà e alla condivisione operosa.
Chi accetta la vita di Cristo e vive in Lui, riconosce Dio come Padre e a Lui dona totalmente se stesso, amandolo sopra ogni cosa. L’uomo riconciliato vede in Dio il Padre di tutti e, per conseguenza, è sollecitato a vivere una fraternità aperta a tutti. In Cristo, l’altro è accolto e amato come figlio o figlia di Dio, come fratello o sorella, non come un estraneo, tanto meno come un antagonista o addirittura un nemico. 

Nella famiglia di Dio, dove tutti sono figli di uno stesso Padre, e perché innestati in Cristo, figli nel Figlio, non vi sono “vite di scarto”. Tutti godono di un’eguale ed intangibile dignità. Tutti sono amati da Dio, tutti sono stati riscattati dal sangue di Cristo, morto in croce e risorto per ognuno. È  questa la ragione per cui non si può rimanere indifferenti davanti alla sorte dei fratelli.

Il necessario realismo della politica e dell’economia non può ridursi ad un tecnicismo privo di idealità, che ignora la dimensione trascendente dell’uomo. Quando manca questa apertura a Dio, ogni attività umana diventa più povera e le persone vengono ridotte a oggetti da sfruttare. Solo se accettano di muoversi nell’ampio spazio assicurato da questa apertura a Colui che ama ogni uomo e ogni donna, la politica e l’economia riusciranno a strutturarsi sulla base di un autentico spirito di carità fraterna e potranno essere strumento efficace di sviluppo umano integrale e di pace.

Ogni attività deve essere, allora, contrassegnata da un atteggiamento di servizio alle persone, specialmente quelle più lontane e sconosciute. Il servizio è l’anima di quella fraternità che edifica la pace.
Maria, la Madre di Gesù, ci aiuti a comprendere e a vivere tutti i giorni la fraternità che sgorga dal cuore del suo Figlio, per portare pace ad ogni uomo su questa nostra amata terra.
Dal Vaticano, 8 dicembre 2013

FRANCISCUS





E Toniolo afferma:

"...Sempre i Cattolici proclamarono che la questione sociale e' essenzialmente morale e quindi intimamente connessa  con la religione e che percio' concretamente la genesi prima della crisi sociale si cela nei viziosi istituti etico civili della societa', i quali lo Stato stesso contribui' a manomettere arbitrariamente, mentre esso non ha diritto di sconvolgere cio' che ha immediata origine nella legge etico-religiosa, generatrice della societa' umana universale; alla quale ultima invece la societa' politica deve servire e non viceversa". ( 1)

 E ancora:

" I cattolici col labaro della Croce si ispirarono alla giustizia e carita' di Cristo" (2). E' cosi' che "mentre la democrazia socialista fa intravedere nel futuro una solidarieta' coartata e deprimente di tutte le classi asservite agli interessi materiali di un quarto stato, la democrazia cristiana addita nell'avvenire la progressiva elevazione del ceto dei lavoratori in mezzo alla solidarieta' armonica e spontanea di tutti i ceti sociali"." Questa trasformazione, che oggi appare un assurdo, non sara' un domani una realta' se non per virtu' e quasi per un miracolo del cattolicesimo"(3). 

Toniolo poi da' un significato al movimento democratico cristiano, a lui contemporaneo, riaffermando i principi asseriti prima: "Dinanzi ai fatti storici, l'azione democratica dei cattolici si eleva quasi alla santita' di un apostolato spirituale cristiano... Ed e' percio' che i cattolici in tutta Europa si accordarono di dare alla loro azione ed alle loro istituzioni anche economiche, norme o impronta religiosa o, come fu detto, carattere confessionale..., intendendone con cio' non solo di attribuire ai loro congegni economici quella virtu' segreta di solidita' e fecondita' che deriva dalla fede e dalle virtu' cristiane, ma ancora di attrarre il cuore del popolo alla religione inducendolo a riconoscere come un dono di essa i benefici stessi materiali di cui si avvantaggiava.... L'azione poploare diviene cosi', per noi, un modo di ricostituzione morale-religiosa della societa' "(4)

Egli rivela quindi la speranza o certezza della fecondita' di tali basi operative nel modo seguente.

I popoli, quando si accorgeranno che il socialismo o il liberismo o il pragmatismo ateo , l'egocentrismo assetato di dominio od altro (e chiamiamolo come si vuole pure in diverse maniere), non potra' realizzare la solidarieta' degna dell'uomo, si rivolgeranno a Cristo per realizzare una democrazia che di fatto e' cristiana, e cio' sia nel campo economico che nel campo socio-politico;  e' il "Regno sociale di Cristo"(5), Egli presente nelle classi e negli individui, Regola suprema del vivere ed agire.
Allora si realizzera' il Corpo mistico di Cristo tra tutti i popoli della terra e nel quale tutti siano un popolo unito sotto un solo Pastore, una civilta' interamente cristiano-cattolica (6).

Realta' od utopia?...

Ma la Chiesa cammina avanti nella storia sostenuta da Cristo, e si estende e si purifica. Questa speranza di Toniolo e' dunque gia' in atto e diverra' certezza nel ritorno finale di Cristo; e' persuasione gia' rinchiusa nelle promesse della fede (7). Per Toniolo, un miracolo della fede che si potra' attuare gia' nella storia(8).
Se l'argomentazione si svolge nel contesto dell'economia, e cio' a noi basterebbe, si arricchisce tuttavia del concetto di solidarieta' visto con orizzonti piu' vasti, piu' ampi del solo campo economico
e sale a quello dei rapporti tra le classi, esigendo percio' un contesto sociale aperto. Per questo sono legittime le cosiderazioni fatte. 

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(1) G. TONIOLO, Indirizzi e concetti sociali all'inizio del sec. XX: Democrazia Cristiana. Concetti e indirizzi, vol. 2: Opera Omnia, serie 3, vol. 3, p.99.
(2)  ivi, p. 93.
(3)  ivi, p.94.
(4)  ivi  pp. 97-98.
(5) ivi p. 27.
(6) ivi, p. 29.
(7) ivi  p. 29.
(8) iv  ip. 94.