mercoledì 3 aprile 2019

Cammino di civiltà e persona umana


La cultura e la civiltà nel cammino dell'umanità non può ignorare Cristo e la Chiesa.

La cultura  affina  ed esplica le molteplici doti di anima e di corpo della persona umana. Si tramanda e conserva nel tempo. E' un insieme di fattori operativi ed elementi  dinamici della vita umana, realizzazioni parziali in movimento, istituti permanenti o in via di completamento qualitativo; espressioni storiche e attività umane, che danno come risultato una forma  qualificata duratura ed incisiva alla stessa cultura,  anch’essa dinamica ed aperta ad un risultato finale unitario e poliedrico che si può chiamare civiltà umana universale e finale. A quest'ultima tende l’esistenza umana come ad un risultato finale coinvolgente e benefico. Questo risultato finale non può esser estraneo al  Cristianesimo indirizzato alla perfezione della persona umana e la cui efficacia su cultura e civiltà è elevante e feconda; il Cristianesimo infatti conduce ogni civiltà al risultato finale di una civiltà perfettamente umana, la cui perfezione è voluta da Dio.(Ad Gentes, 22; G.S. n.53)

Il pensiero di Toniolo è su questa linea e converge con il pensiero e le affermazioni del Magistero pontificio attuale (Papa Francesco) e precedenti Papi sull' influsso benefico del Vangelo e della Chiesa sulla vita umana.
Diceva, ad esempio, il papa S.Paolo VI in un suo discorso del 18 agosto 1976 ( cfr. Osservatore Romano-settimanale, anno XXIX, n. 34(1486),p.1):
" La Chiesa , che è comunione con Cristo e con Dio nello Spirito Santo, tende ad essere comunione con gli uomini, e questa comunione assume aspetti sociali concreti, il primo dei quali è quello che oggi chiamiamo preferibilmente Comunità"
Papa Francesco affermava nel messaggio per l'anno 2016:
"  L’uomo pensa di essere l’autore di sé stesso, della propria vita e della società; egli si sente autosufficiente e mira non solo a sostituirsi a Dio, ma a farne completamente a meno; di conseguenza, pensa di non dovere niente a nessuno, eccetto che a sé stesso, e pretende di avere solo diritti. Contro questa autocomprensione erronea della persona, Benedetto XVI ricordava che né l’uomo né il suo sviluppo sono capaci di darsi da sé il proprio significato ultimo ; e prima di lui Paolo VI aveva affermato che «non vi è umanesimo vero se non aperto verso l’Assoluto, nel riconoscimento di una vocazione, che offre l’idea vera della vita umana» .

Toniolo afferma esplicitamente :

Cristo entra nella storia umana e, attraverso le persone che l'accolgono realizza il Cristianesimo.
Il Cristianesimo permeando la storia umana attraverso le persone si rende presente nella società.
La società permeata dal Cristianesimo rendendosi consapevole di sè stessa e delle linee da perseguire nel realizzare se stessa, si organizza verso il suo fine ultimo e assume l'organizzazione democratica che punta alla comunità fraterna universale, all'ordine universale di civiltà, quindi al Regno di Dio.
Il Cristianesimo si rivela perciò nella realtà umana fondamento della democrazia e civiltà globale e finale, suo elemento propulsore, suo completamento.

Il pensiero di Toniolo, a modo suo, converge allora con il pensiero e le affermazioni del Magistero pontificio attuale (Papa Francesco) e precedente.


Ne cogliamo le strutture portanti:



Figura 1


figura 1-
Spiegazione:

 Il Cristianesimo influendo sulla persona penetra la società umana, la quale viene sostenuta a realizzare la civiltà finale perfetta passando attraverso le realizzazioni di una democrazia sociale, economica, civile e politica che si infutura nella democrazia di civiltà aperta al Regno di Dio.

Toniolo esprime il concetto di missione provvidenziale come appartenente ad ogni comunità nazionale , che consiste nel compito di realizzare nella storia la comunità fraterna di civiltà universale che si infutura nel Regno di Dio.

La dinamica della realizzazione della Comunità fraterna universale intesa come democrazia di civiltà aperta al Regno di Dio, si può rappresentare, seguendo il pensiero di Toniolo nel modo indicato dalla figura n. 2 (figura seguente).
.



Figura 2





figura 2-
Spiegazione:

 Il Cristo nella sua pienezza, il Corpo mistico. si fa presente nella storia umana. Realizza il Cristianesimo che permea la società con i suoi valori che sono conformi e a promozione della persona e dell'umanità intera. Le società umane prendendo coscienza di essere comunità in una realtà sociale (ordine sociale costitutivo) tenendo come criterio il fine ultimo, la fraternità universale condivisa (ordine finale ideale) si organizzano in forma democratica che è ordine sociale attivo, economico, civile, politico, che si fa ordine sociale democratico cristiano. Tale forma di società sociale democratica cristiana si apre coscientemente e operativamente all'ordine sociale universale di civiltà, in cui si realizza il Regno di Dio attraverso Cristo e, come Comunità universale fraterna, giunge, per mezzo di Cristo, a Dio.

La dinamica della democrazia di civiltà secondo il pensiero di Toniolo può esser rappresentata
dunque come nella figura 2.

NB.: Le figure seguenti (figg. 3-7) esplicano e completano i vari aspetti del pensiero di Toniolo che ruotano  attorno ai concetti espressi sopra.




Figura 3



figura 3-
Spiegazione:

Origine dell'ordine di civiltà finale:
L'uomo e il cosmo voluto da Dio è orientato a Dio. L'uomo che popola il mondo e il cosmo sono i fattori primi della vita umana, che ha come soggetto la persona. La vita umana appare come una catena di fini e di mezzi proporzionati a raggiungerli, offerti alla persona umana. Fattori primi della vita umana sono Dio come cauza e fine nella sua autorevolezza di legislatore; sono lo spirito umano, la sua coscienza individuale o soggettiva, la coscienza come guida morale e come coscienza sociale aperta al fine ultimo ed al bene comune ed infine l'idea cristiana, il Vangelo. Di qui scocca la dinamica della vita interiore e della vita esteriore umana, che vengono entrambe messe a confronto. Ne scaturisce la coscienza di sé e la conoscenza di Dio come cauza finale e legislatore autorevole . Da Dio conosciuto e dall'uomo cosciente messi a confronto nasce un rapporto, nasce il sentimento e l'idea di dovere e di fine da realizzare in quanto doveroso ed in quanto supremo. La presenza del Vangelo, come idea cristiana operativa, esige una presa di posizione nei suoi confronti. A questo punto la persona umana e con essa l'ordine sociale si qualifica e la comunità ordinata opera sostenuta dalla forza del soprannaturale. Appare l'ordine sociale finalizzato all'ordine di civiltà aperto al Regno di Dio, l'ordine di civiltà finale universale.



Figura 4




figura 4-
Spiegazione:

Toniolo esprime il concetto di missione provvidenzialecome appartenente ad ogni comunità nazionale nel compito di realizzare nella storia la comunità fraterna di civiltà universale che si infutura nel Regno di Dio.



Figura 5







figura 5
Spiegazione:

La società fornata dall'ordine sociale costitutivo e dall'ordine so-
ciale attivo, entrambi animati dal Cristianesimo, converge, passando nella vita
concreta, a1l'ordine finale, organizzandosi in ordine sociale cristiano
e ne prepara la realtà futura definitiva: l'ordine sociale positivo (voluto da Dio)
universale, di cui garante, vindice e custode è la Chiesa; esso si
chiama ordine(socia1e) di civiltà cristiana.(1)

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(1) G. TONIOLO, Introduzione a11'economia. sociale., O.O.; Serie 2,vol. 2, pp. 72- 76, 215.



Figura 6





figura 6-
Spiegazione:

La società attraverso
 l'azione economica, politica,  culturale, religiosa, illuminata dal Vangelo annunciato dalla Chiesa, si struttura in ordine sociale di civiltà aperto al Regno di Dio.



Figura 7





figura 7-
Spiegazione:

La persona umana é al centro della società umana universale e delle sue varie asociazioni minori.
Essa compone con la società, in cui si integra, la comunità umana universale.
Cristo entrando nella comunità umana, eleva e perfeziona la persona e, con essa,
tutta la compagine umana, divenendo così il vertice e l'elemento propulsore della comunità umana.
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Cfr.: G. TONIOLO, Introduzione all'economia sociale.O.O., Scrie II, vol.2,pp. 72-73.
        G. TONIOLO, L'Eucaristia e il risorgimento civile: O.O., Serie V,vol.1, pp. 72-78.
           "    , L'Eucaristia e l'avvenire della società: O.O., Serie V, vol.1, pp. 79-91



CONCLUSIONE

Ciò significa che ogni cultura non può far a meno del Cristianesimo, di Cristo e che la perfetta comunità umana, una autentica civiltà umana si ha nel cristianesimo
vivente nella Chiesa .






Ma questo è teocrazia?
 Lo stato e la politica non deve esser neutrale?

Riflettendo sul documento del Magistero cattolico sulla Libertà religiosa affermiamo che l'eticità della politica come dell'economia è una necessità per garantire la libertà della persona e la sua dignità.

Afferma la commissione teologica internazionale nel documento sulla libertà religiosa, al nr. 64-65:



"Ambiguità dello Stato moralmente neutro



La coscienza morale esige la trascendenza della verità e del bene morale: la sua libertà è definita da questo rimando, che indica precisamente ciò che la giustifica per tutti, senza poter essere proprietà disponibile di nessuno. Parlare di libertà della coscienza individuale significa parlare di un diritto sorgivo dell’umano, che non può essere amputato di questo rimando responsabile all’universale umano, sottratto all’arbitrio degli uomini. Per meno di questo non parliamo più di coscienza eticamente inviolabile, ma di un semplice rispecchiamento del mondo dato o dell’arbitrio voluto. L’istanza etica non si sovrappone alla libertà di coscienza e al bene della convivenza come un elemento opzionale o ideologico: è piuttosto la condizione della loro intrinseca armonizzazione con la dignità della persona. Il riferimento a Dio, come principio trascendente dell’istanza etica che abita il cuore dell’uomo, va inteso, ultimamente, come il limite posto ad ogni prevaricazione dell’uomo sull’uomo e il presidio di ogni convivenza fraterna dei liberi e uguali. 

Quando il posto di Dio, nella coscienza collettiva di un popolo, è occupato abusivamente dagli idoli fabbricati dall’uomo, il risultato non è una liberalità più vantaggiosa per ciascuno, bensì una schiavitù più insidiosa per tutti.

La presunta neutralità ideologica dello Stato liberale, che esclude selettivamente la libertà di una trasparente testimonianza della comunità religiosa nella sfera pubblica, apre un varco per la finta trascendenza di un’occulta ideologia del potere".

( Così la pensava pure Toniolo che affermava come la statolatria derivava dal liberismo)


"Papa Francesco ci ha messi in guardia da questa sottovalutazione dell’indifferenza religiosa: «Quando, in nome di un’ideologia, si vuole estromettere Dio dalla società, si finisce per adorare degli idoli, e ben presto l’uomo smarrisce sé stesso, la sua dignità è calpestata, i suoi diritti violati».

65. Il problema sorge, per il cristianesimo, nel momento in cui i cristiani stessi sono indotti a concepirsi come membri di una “società neutrale” che, nei principi e nei fatti, non lo è. In tal caso, la loro condizione di abitatori di comunità diverse, ma non contrapposte (la famiglia, lo Stato, la Chiesa) è indotta a tradursi nella scelta di abitare privatamente (in modo auto-referenziale) la comunità familiare ed ecclesiale, per concepirsi poi come appartenenza neutrale (non-religiosa) alla società liberale e politica. In altre parole, nel solco di questa deriva, i cristiani iniziano a vedersi, nella sfera pubblica, soltanto come membri di quella polis “moralmente neutrale” cui è capitato per caso di formarsi in un contesto storicamente cristiano. Quando i cristiani passivamente accettano questa biforcazione del loro essere in una esteriorità governata dallo Stato e una interiorità governata dalla Chiesa, essi, di fatto, hanno già rinunciato alla loro libertà di coscienza e di espressione religiosa. In nome del pluralismo della società i cristiani non possono favorire soluzioni che compromettano la tutela di esigenze etiche fondamentali per il bene comune[. Non si tratta di per sé di imporre particolari “valori confessionali”, ma di concorrere alla tutela di un bene comune che non perda di vista il riferimento vincolante della “sfera pubblica” alla verità della persona e alla dignità della convivenza umana. Come vedremo ulteriormente nei capitoli successivi, la fede cristiana ha un atteggiamento di cooperazione con lo Stato, proprio in forza della dovuta distinzione dei propri compiti, per cercare ciò che Benedetto XVI ha qualificato come “laicità positiva” nel rapporto fra l’ambito politico e quello religioso".(1)


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(1) cfr. Il documento della Commissione teologica internazionale sulla LIBERTÀ RELIGIOSA
n. 64-65: Vatican.va ,26 aprile 2019.