lunedì 9 agosto 2010

Foto-documenti in riferimento alla vita di Giuseppe Toniolo

Oggi.
I luoghi di Toniolo:
Treviso, Palazzo dei Trecento e della Signoria.
La chiesa di S. Andrea e il battistero.
Rivale S. Andrea
La casa di Toniolo.
Il paese di Pieve di Soligo. Paese della moglie.
La sua tomba nella chiesa arcipretale di Pieve di Soligo.


Treviso, Palazzo dei Trecento e della Signoria

Rivale S. Andrea



Il battistero ove ricevette il battesimo.




La casa di Toniolo a Treviso.



Il paese di Pieve di Soligo. Paese della moglie.






La sua tomba nella chiesa arcipretale di Pieve di Soligo.



( da F.Vistalli, GIUSEPPE TONIOLO, ed.Comitato G.T.,Roma, 1954)


La casa natale e la citta' di origine.
1- Treviso-Rivale S. Andrea. Casa natale.
2- Venezia. Collegio S. Caterina, ove ebbe i suoi primi anni di scuola (interno).
3-Pieve di Soligo (TV). Casa abitata da G. Toniolo.
4- Pisa. Casa abitata con la sua famiglia.
5- Pisa. Lo studio di G. Toniolo.




Il prof. Giuseppe Toniolo e la sig.ra Maria Schiratti. Anno 1878.




Il loro matrimonio fu celebrato con vero spirito cristiano. Benedetti dal sacerdote Sebastiano de Zorzi, Arciprete di Pieve di Soligo, i due sposi novelli accorsero a Roma per ricevere su di loro la benedizione apostolica di Papa Leone XIII, inaugurando una vita coniugale ricca e felice.

Il Papa Leone XIII

Giuseppe Toniolo ebbe da parte di Leone XIII affetto e fiducia. Toniolo partecipo' in pieno alle aspirazioni apostoliche del Pontefice dalle grandi direttive scientifiche e sociali, cercando le linee di armonia tra scienza e fede, il conseguimento della giustizia sociale nel mondo e l'intesa fraterna tra le classi ed i popoli.





Toniolo padre dell'Universita' Cattolica.
Da L'Avvenire, 26 novembre 2010
(Scrive Maria Bocci):


Nell’agosto del ’18 l’editrice Vita e Pensiero e la Società italiana per gli studi filosofici e psicologici, attraverso Gemelli e Armida Barelli, presentavano a Toniolo, già molto malato, un progetto per la costituzione di un istituto superiore.

L’incontro, ricordato dai protagonisti come un momento intenso ed illuminante in cui Toniolo aveva passato il testimone al futuro rettore della Cattolica, era avvenuto a Varallo Sesia, dove il maestro pisano era ospitato da un industriale tessile, il conte Ernesto Lombardo. Toniolo, che da tempo seguiva il percorso scientifico di Gemelli, lo aveva appunto sollecitato a realizzare un’istituzione cattolica che servisse a promuovere il progresso degli studi. Come Gemelli, Toniolo era convinto che la libertà d’insegnamento dovesse servire non solo a garantire il diritto delle famiglie cristiane ad impartire ai figli un’educazione non contraddittoria con la fede, ma anche e soprattutto a un confronto fecondo tra mondo cattolico e cultura moderna.

La mancanza di vera libertà nell’insegnamento superiore – una mancanza che, sino ad allora, aveva intriso la formazione universitaria di razionalismo e di materialismo – aveva inaridito l’educazione nazionale. Al tempo stesso aveva contribuito ad indebolire l’efficacia della proposta educativa cattolica ed aveva rallentato la formazione scientifica nelle file del cattolicesimo italiano. Subito dopo il conflitto veniva dunque creato, su proposta di Filippo Meda, l’Istituto Giuseppe Toniolo di studi superiori, quale «organismo intermedio» che preparasse l’avvento dell’Università Cattolica, onde evitare di «suscitare i sospetti e le opposizioni dei nemici della Religione».

Come è noto, la via ipotizzata da Meda si rivelava vincente. Il 6 febbraio 1920, con atto pubblico redatto dal notaio Carlo Nogara, era fondato l’Istituto Toniolo ed era inoltrata al Ministero della Pubblica Istruzione la domanda perché fosse eretto in ente morale. La domanda era accolta dal regio decreto del 24 giugno successivo, controfirmato da Benedetto Croce, ministro della Pubblica Istruzione nell’ultimo governo Giolitti. Tra gli scopi del Toniolo, come si legge nello statuto, vi era quello di «fondare corsi di insegnamento superiore per addestrare i giovani nelle discipline filosofiche, giuridiche e sociali». Il cardinale Ferrari, in una lettera a Gemelli, annotava che l’organismo veniva creato per promuovere l’Università Cattolica.