sabato 31 dicembre 2022

Benedetto XVI

Papa Benedetto XVI ci ha lasciato 

per tornare alla casa del Padre,

Oggi 31 dicembre 2022 alle ore 9…

E’ un gigante della storia e nella Chiesa.



E' il Papa che ha dichiarato Beato Giuseppe Toniolo.

Il 29 aprile 2012 Giuseppe Toniolo fu infatti dichiarato Beato 

nella Basilica di San Paolo fuori le mura a Roma.



Vorrei ricordare Papa Benedetto con alcune sue 

semplici e chiare affermazioni (tratte da Aleteia).


La Chiesa.

Cos’è la Chiesa?

Chiesa  non è un’organizzazione, un’associazione per fini religiosi o umanitari, ma un corpo vivo, una comunione di fratelli e sorelle nel Corpo di Gesù Cristo, che ci unisce tutti.

 

Il Papa.

Chi è il Papa?

Il Papa è una persona che è accanto a tutti

„Sì, il Papa non è mai solo, ora lo sperimento ancora una volta in un modo così grande che tocca il cuore. Il Papa appartiene a tutti e tantissime persone si sentono molto vicine a lui.”






venerdì 11 novembre 2022

La dottrina sociale della Chiesa


 La dottrina sociale della Chiesa ha ispirato e continua a ispirare la vita e l'attività umana ed in particolare il lavoro umano nella società, nelle società, nel mondo intero che opera, vive e che vivendo opera.

I motivi e principi operativi che guidano l'azione hanno una prospettiva spirituale in quanto l'uomo per la somiglianza con Dio, donatagli da Dio stesso suo Creatore, quando opera, agisce in nome di Dio e orienta le sue azoni verso di Lui.

Lo spirito tuttavia è animato dalla carità, senza di cui risulterebbe vuoto di ogni somiglianza con il Creatore, " come un cembalo sonante". 

Da ciò deriva che ogni azione sociale e politica è carità, è amore di fatto.

Per questo il Beato Toniolo indicava nell'amore cristiano e nell'Eucaristia                 la spinta per ogni azione di civiltà.(1)

Per questo il grande sacerdote e uomo politico quale era Don Lugi Sturzo diceva: "La mia missione è stata quella di portare la spiritualità nella vita politica". E chi lo conobbe da vicino poté affermare: " Fu colui che, in forma organizzata condusse i cattolici italiani alle più alte responsabilità politiche, dopolunghi decenni della grande assenza...Colui che seppe indicare le strade concrete per l'azione coordinata della Chiesa e dello Stato, ciascuno sovrano nella sfera della propria competenza" (suor Candida Giudici). 

Don Luigi Sturzo affermava: " La politica in sé è un dovere civico, un atto di carità verso il prossimo"(2)

Igino Giordani disse di lui: "Contemplava la politica dall'Eterno: vorrei dire dall'altare".

Il prof. e onorevole  Ferdinando D'Ambrosio affermava con sicurezza: "Con ardore incomparabile ha voluto che la città dell'uomo sorgesse nella luce della città di Dio". E aggiungeva: "Un'ansia di missione lo condusse al sacerdozio, così come la miseria del popolo lo condusse a scendere in politica".

In verità la dottrina sociale della Chiesa ci porta a comprendere che ogni cambiamento benefico nella dimensione materiale, sociale, politica e di civiltà riguardante la realtà, le persone, la vita umana è direttamente collegato alla trascendenza ed è una chiamata a collaborare ad un progetto divino e a fare passi ulteriori secondo il disegno di Dio a favore di tutta l'umanità che ha in Cristo la misura dell'uomo perfetto.




--------------

(1) G. Toniolo,Introduzione all'economia sociale: Opera Omnia, Serie II.a, vol. 2, pp. 3 sgg.

(2) Mons. L. Giuliani, Don Luigi Sturzo Uomo di Dio, Testimonianze, Roma 1999, 2.a edizione Tipar, pp.15-16. (Mi sono servito di questo scritto per documentarmi sulla persona di Don Luigi Sturzo). Vedi anche Pensieri spirituali di Don L. Sturzo, la Nuova cultura ed., Napoli, 1969, pp.7-10.






lunedì 12 settembre 2022

Don Luigi Sturzo

 Frutto non remoto della passione sociale 

e delle idee del Beato Giuseppe Toniolo,


Don Luigi Sturzo 



con la sua passione sociale e politica realizzata nell'alveo 

della fede cattolica e sacerdotale.

 lavorò e visse per realizzare il bene di tutti.

Rivolgendo infatti lo sguardo al suo passato, 

Don Luigi Sturzo non ebbe timore

di dire di se stesso e della sua attività svolta proprio 

in conseguenza del suo impegno di ministero sacerdotale: 

“A guardare un passato che non torna,

posso ben dire di aver servito con rettitudine e ardore 

una causa non indegna di un sacerdote cattolico, 

quando all’amore e al servizio per la patria ho unito

quell'ideaIe cristiano e umano della pace, 

della elevazione dei lavoratori nella collaborazione 

tra le classi, delle libertà politiche quali garanzie 

di bene e diprogresso, della ricerca della verità negli studi 

storici e sociologici, 

della difesa dei diritti della persona umana di fronte 

a uno statalismo che invade anche il

campo sacro della coscienza e della religione”.(1)



Nel suo testamento, poi, scrisse parimenti: 

“A coloro che mi hanno criticato per la mia attività 

politica, per il mio amore alla libertà, il mio attacca-

mento alla democrazia, debbo aggiungere, che 

a qaesta vita di battaglie e di tribolazioni non venni 

di mia volontà, né per desiderio di scopi terreni, 

né di soddisfazioni umane; vi sono arrivato portato 

dagli eventi, penetrando quasi insensibilmente 

senza prevedere un termine prestabilito 

o voluto, come portato da forza estranea. 

Riconosco le difficoltà di mantenere intatta 

da umane passioni la vita sacerdotale e Dio

sa quanto mi sono state amare le esperienze

pratiche di 60 anni di tale vita; ma l’ho offerta

a Dio e tutto ho indirizzato alla Sua

gloria e tutto ho cercato di adempiere al servizio 

della verità. 

Difetti, colpe, miserie mi siano perdonati dagli uomini

come son sicuro che mi sono stati e mi

saranno perdonati da Dio per i meriti di Gesù Cristo 

ed intercessione della Vergine Maria che sempre 

invoco ora e nell’ora della mia morte e cosi sia”(2)

-----


(1)L.Sturzo, Coscienza e politica, Brescia 1953, p. 80.

(2) Mons. Luigi Giuliani,Don L.Sturzo uomo di Dio, Roma,1999, 2.a ed. p.34



sabato 20 agosto 2022

Qual partito scegliere?

 Riflettendo un po'


"Il Partito Popolare - dichiarava Don Sturzo a Verona il 16 marzo 1919- e' stato promosso da coloro che vissero l'Azione Cattolica, ma e' nato come partito non cattolico, aconfessionale, come un partito a forte contenuto democratico, e che si ispira alla idealita' cristiana, ma che non prende la Religione come elemento di differenziazone politica".

Il Partito Popolare "promosso da coloro che vissero 
l'Azione Cattolica" richiama il legame di questo movimento 
politico con i principi della sociologia cristiana.


Ma quale partiro oggi si può dire in linea con le nostre scelte 
morali e sociali ispirate dal Cristianesimo?
...
Rimane qualche dubbio sui partiti e sui principi che li muovono
che porteranno conseguentemente a delle scelte sociali e politiche. 
Temiamo le scelte contrarie ai valori di una autentica civiltà. 
Toniolo ci invita con il suo esempio a conoscere bene la realtà politica 
e le scelte promosse dalla propaganda politica
per fare una scelta elettorale ragionevole e opportuna nelle
prossime elezioni politiche e la prudenza ci muove a guardare 
alle persone che prenderanno in mano la vita del paese.

Chiediamo allora al Signore il dono della sapienza, 
della scienza e del consiglio per non cadere in errori 
di cui poi pentirci.
Non ci basta di fare una scelta per "il male minore", 
ma è opportuno fare una scelta che promuova 
di fatto il bene comune, 
il bene di tutto il paese.





domenica 10 luglio 2022

Primo congresso dei Cattolici sul sociale 1892

 SCHEDA



i Cattolici sul sociale.

1892.

Scienze sociali.

Congresso.

Ragioni intendimenti e criteri di 

un primo congresso per

le scienze sociali in Italia:

Atti del I congresso cattolico italiano degli studiosi di

scienze sociali, vol. 1, Padova, Tip. Del Seminario, 1893

pp. 163-183.

 

in

Giuseppe Toniolo,

Iniziative culturali e di Azione cattolica,

Città del Vaticano, Ed. Comitato Opera Omnia di G.Toniolo,1951,

pp. 329-358.

da

Qpera Omnia di Giuseppe Toniolo

Serie IV,

Iniziative sociali, vol. 3,

Città del Vaticano, /Tipografia Poliglotta Vaticana/1951,XL- 489p.

1892: O.O. Serie IV, vol. 3, pp. 329-358.

 

OCCASIONE:

 l'idea di monsignor G. Callegari, vescovo di Padova, di

indire un primo Congresso delle scienze sociali;

il desiderio di esporre le ragioni e gli scopi di quel futuro

congresso; il congresso di Genova, 1892.

 

CONTENUTO:

 1 - I congressi cattolici che precedettero questo;

il carattere del presente congresso: dare principi e

criteri metodologici per l'azione, prospettare

la sociologia cristiana.

2 - Il rinnovamento delle scienze sociali cristiane,

origini, sviluppi, stasi, ripresa più matura,

militante: attività di pensiero e d'azione.

Nomi di persone illustri e di associazioni;

i centri del sapere cristiano e periodici.

3 - Cosa resta da fare: una maggiore unità sistematica

di trattazione scientifica, che risplenda in unità

enciclopedica, filosofica, metodologica.

4- Una restaurazione in Cristo della enciclopedia sociale.

 

VALORE

Documenta l’attività, l’impulso, la collaborazione

per il congresso cattolico italiano di scienze sociali

a Genova, 1892 e per la realizzazione di una autentica

e completa sociologia cristiana.

 

Importante come documento del Movimento cattolico

di azione sociale.

sabato 9 luglio 2022

Pubblicazione su Toniolo

In giugno sono stato agli Esercizi spirituali 

organizzati al castello vescovile San Martino 

di Vittorio  Veneto in Italia.



Lì ho potuto trovare una pubblicazione su Toniolo. 

Uno studio di Gianpietro Moret realizzato in dieci 

capitoletti nei quali ha raccolto il suo lavoro su 

Giuseppe Toniolo composto da diversi interventi 

sul giornale diocesano de L'Azione nell'anno 2018

 in occasione delle manifestazioni organizzate 

nel centesimo anno dalla sua morte.

Un agile libretto raccoglie questi suoi interventi 

dando alla figura del Beato e grande economista 

e sociologo G.Toniolo un valore attuale interessante.

Eccone la presentazione nel suo aspetto di copertina.





Vale la pena leggerne il prezioso contenuto.

 

sabato 14 maggio 2022

Presenza di maggioranza, ma quale?

 

Maggioranza

 

Scrive Mons. Toso:

 

„ è facile

capire che quanti hanno sostenuto la “teoria” della diaspora, in sostanza hanno contribuito a far regredire le posizioni del mondo cattolico dal punto di vista politico e democratico. Al pari di ogni altro cittadino, il cattolico sa che, in una democrazia pluralista, può promuovere tutto quello in cui crede, sia come persona umana sia come uomo di fede. La fede non fa altro che confermare ciò che pensa come essere umano e razionale solo se vive all’interno di una aggregazione e non disperso ovunque. Ossia se, assieme ad altri, riesce a costituire una maggioranza perché ciò è il fondamento della vita democratica. Affinché i propri beni-valori possano essere incarnati dall’azione politica, occorre essere il più possibile uniti e compatti, e non rinunciatari”

 Toniolo in primo tempo si muoveva in una linea parzialmete diversa:

Dare potere politico e capacità di voto a persone qualificate appartenenti a gruppi sociali attivi nel campo sociale e cristianamente convinte.

In secondo tempo invece, di fronte all’entrata di gruppi cattolici in politica senza attenzione al „ non expedit” ancora presente,  prese un indirizzo attivo-organizzativo e cominciò a preparare con maggiore accanimento i giovani alla politica per realizzare presenze di gruppi qualificati e un giorno attivi nella politica.  

 


 Voleva qualificare tutte le persone e quindi poi aprirle al voto e ad 

accedere ai seggi del potere cosicché il voto fosse conforme ad una preparazione non subdola o incerta o passiva e dipendente da chi grida di più, ma basata su una preparazione valida e su una capacità critica, avvalorata dalla conoscenza e pratica dei valori civili e cristiani.

Vedeva infatti che la democrazia e la forza politico-sociale nella vita civile si sostiene non attraverso il numero detto maggioranza, ma da una maggioranza qualificata e attiva. Quindi non solo „uniti e compatti”, ma coerenti, preparati, qualificati e quindi „uniti e compatti”

 

E’ questo che forse vuole intendere mons. Mario Toso.




mercoledì 4 maggio 2022

La Chiesa chiama i Cattolici alla politica e alla scienza sociale

 


I Cattolici devono essere attivi nel sociale.

Toniolo ne era convinto come appare da un suo scritto intitolato "Della storia come disciplina ausiliare delle scienze sociali" . Studi storico sociali su vari autori, 1891.

Questo lavoro è presente nell'opuscolo: "Dei  remoti fattori dela potenza economica di Firenze nel medio evo. E scritti stori", edito nell'Opera Omnia di Toniolo nel 1952, di cui ne do la scheda.



Storia - Scienze sociali

 Della storia come disciplina ausiliare delle scienze sociali,/Introduzione/ A. Main — A. Toti, Studi storico sociali intorno a S. Gregorio Magno, Siena, Tipografia. S. Bernardino, 1891, 16°.

 

in

Giuseppe Toniolo,

Dei remoti fattori della potenza economica di Firenze

nel medioevo. E scritti storici,

Città del Vaticano, Ed. Comitato Opera Omnia di G.Toniolo,1952,

pp. 321-428

 

da

Opera Omnia di Giuseppe Toniolo,Serie I,

Scritti storici, vol. 4, Città del Vaticano, 

Tipografia Poliglotta Vaticana /, 1952,

pp. XXIII - 549, 1891: 0.0., serie 1, vol. 4, pp. 39-428,

Occasione:

 La volontà di costruire una scienza enciclopedica,

a cui competerebbe formulare la legge dell'incivilimento.

Lo muoveva la convinzione di vedere la storia come ausiliaria dell’economia.

 

Contenuto: 

Le leggi dell'ordine sociale e dell'incivilimento sono date dalla natura e dai fini della società (p. 392), ma ecco la novità: mentre il dato storico promuove la formazione delle leggi seconde dell’incivilimento, nel medesimo tempo rivela nella storia la presenza di un piano Provvidenziale necessario (p. 293).

Di qui l'importanza delle  ricerche storiche e del loro metodo, per dare corpo e solidità alla scienza della sociologia.Ecco allora i vari tipi di ricerca storica pertinente:

storia politica,

storia del diritto,

storia dell'economia-etica,

storia sociale.

La storia sociale ha un predominio sulle altre, raggiunge

infatti  „il filo della storia dell'incivilimento"(p.405).

Questo fa sì che essa divenga „storia dell’incivilimento!

Se ciò é riconosciuto dai vari sistemi di sociologia, vi è

tuttavia un problema: essi non sono concordi nell'impostazione

di tale storia della civiltà. Il motivo è il principio filosofico

che li guida: in particolare il materialismo e l'evoluzionismo

materialista.

La soluzione è una storia che si opponga all'idea materialista

e che riveli come "le vie della Provvidenza nel mondo

umano, ossia il procedimento nei secoli del libero volere

degli uomini sotto la guida del volere sovrano di Dio"(p.413}

sia la Vera storia: cioè "la storia etico-sociale, in cui la

libera e feconda energia dello spirito umano sotto il governo di Dio risplende e trionfa"(p.414). Essa rivela il compito

della storia attraverso l’influsso della religione cattolica e

attraverso la Chiesa e il Pontificato(pp.416 - 428).

L'affermazione conclusiva è dunque questa:

esser necessaria una sociologia storica ed etico-spiritualista;

nondimeno “non solo spiritualista, ma cristiano cattolica (p.427).

Tanto più che l’alfa e l'omega della storia e della civiltà con essa

è il Cristo, ma pure la "sua estensione nel tempo“: la sua Chiesa !

 

 

Valore dello scritto:

 Era l’espressione della sua viva consapevolezza della urgente necessità che i cattolici, in particolare quelli italiani, si dedicassero attivamente alla storiografia e, via via, maturando i tempi, alla politica.

 

 


 


mercoledì 23 marzo 2022

Guerre giuste e no

 

aiuti umanitari per la guerra in Ucraina CRI



La Guerra si o no?

Un discepolo del Beato Giuseppe Toniolo è  presentato da mons. Michele Pennisi come portatore del pensiero cristiano circa la guerra, ogni guerra. Riporto le affermazioni più significative  di quello he scrive mons. Pennisi.

 Sono frasi profonde ricche di un pensiero solido e costruttivo, che ci avviano a una riflessione seria su ciò che spetta a noi di fare e di credere nel nostro momento di vita drammatica quale è l' Oggi!


Scriveva Don Luigi Sturzo avviato alla causa di beatificazione dalla Chiesa Cattolica:


Noi non crediamo alla necessità di alcuna guerra, sia essa fatta in nome della religione o in nome della nazione; in nome del diritto o in nome della patria.[…] Lo spirito cristiano ci porta a dare importanza ai valori morali anche nei rapporti fra i popoli; a cercare le soluzioni pacifiche; a evitare i massacri di guerra. La fede che la guerra non è più legittima, non è più necessaria, non è più fatale, è la fede che oggi ci vuole", perché ogni guerra oggi è evitabile; "perché le guerre moderne sono distruggitrici di ogni ordine e di ogni bene morale e materiale, i cui effetti pesano per più generazioni, la cui mostruosità è centuplicata dai mezzi scientifici che si impiegano a danno non solo dei nemici, ma del proprio popolo: perché ormai vincitori e vinti sono sotto la stessa legge di distruzione”(1)


E circa la PACE:

Nel 1937  scrisse: “Se ci fosse una fede viva, quella che trasporta le montagne, noi avremmo la pace di Dio sia nelle nostre anime, sia nella società sia fra i popoli. Allora la nostra preghiera sarebbe esaudita. Ma la fede manca.

 Perché non comprendono che la preghiera non è solo quella di prostrarsi in chiesa e stendere le mani a Dio; ma quella di attuare praticamente quell’amore di Dio e al prossimo che la preghiera esprime.

 Oggi sembra che non la pace si cerchi, né per la pace si preghi, ma per la vittoria dell’uno e la sconfitta dell’altro, uno esaltato, l’altro disprezzato o odiato in nome d’ideali profani più che incontrato in nome dell’amore di Dio e del prossimo”(2)

------------

(1) L.Sturzo, I cattolici e la pace, in Popolo e Libertà, Bellinzona,30 luglio 1936.

(2) L.Sturzo, Una settimana di preghiere per la pace, in Popolo e Libertà, Bellinzona, 6 novembre 1937).

da Ercis .Ro


martedì 8 marzo 2022

Ucraina

 






Salesiani di Mogliano Veneto (Treviso Italia)

 


CROCE ROSSA


Ucraina  marzo 2022

 

Di fronte alla tragedia di una guerra in Europa

 che cosa possiamo pensare?

Quell’angoscia, che ci invade vedendo e sentendo

tante notizie che ci fanno paura e ci fanno piangere

con chi soffre, ci chiede una risposta.

Certo è bene non stare con le mani in mano e aiutare,

accogliere, consolare guarire e confortare.

Ma come andranno le cose?

In questo momento tragico la preghiera è alzare gli occhi

 al Signore con fiducia e abbandono e questo è necessario .

Gesù tuttavia ci parla nel Vangelo e nelle altre Scritture

per esserci vicino proprio ora, in questo momento.

Prendiamo in mano il libro della Sacra Scrittura. Leggiamo.

Leggendo la Parola di Dio noi siamo certi

che il bene trionferà. Gesù  ci dice infatti:

„Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia;

Io ho vinto il mondo” (Gv. 16,23)

 

Questa è la radice della nostra fiducia e la certezza

che ci sostiene nell’essere operosi e uomini di preghiera,

e accanto e a sostegno di chi soffre.

 

Aggiunge infatti San Giovanni nella sua prima lettera:

„Ho scritto a voi giovani,

perché siete forti,

e la Parola di Dio dimora in voi

e avete vinto il maligno”(1 Gv. 2,14).

***

 

Il pensiero del Beato G. Toniolo

ci conferma in questa fede.

Egli infatti sostiene queste idee:

 

Iddio opera nella storia dei popoli. Egli si ripromette

un disegno che realizza con la loro collaborazione.

Tale disegno é conforme alla realizzazione piena

di ogni persona nella società e di ogni gruppo sociale

nell'umanità intera. L'uomo collaborando con Dio ,

attraverso la propria azione libera e responsabile,

inserito nel proprio ambiente e nel cosmo intero,

intesse dei rapporti sociali, crea degli organismi e

istituti sociali, fonda l'ordine sociale.

L'ordine sociale è il "sistema di relazioni fra tutti

gli uomini converso ad attuare in modo progressivo

i fini complessivi della convivenza, cioè la civiltà"(39).

Nell'ordine sociale, in vista di attuare la

finalizzazione alla civiltà, si ricercano, per viverli,

i beni umani religiosi, etici, intellettuali, economici,

giuridico-politici.

Nella ricerca e nell’uso di tali beni si rispetta la gerarchia

dei valori e il loro coordinamento al fine ultimo(40).

L'ordine sociale va così tentando di realizzare, attraverso

le persone e i gruppi, in modo sempre più approfondito,

il progresso di civiltà nella storia.

Questo tentativo, fatto di rinascite e cadute,di vittorie

e sconfitte, costituisce un "procedimento cosciente

dell'umanità, che attua successivamente in modo

sempre più completo la perfezione civile ossia

la civiltà"(4I). E‘ questo l'incivilimento: la condizione

di civiltà storica.

La civiltà storica dei popoli, nata in questo modo,

"attraverso il progressive trionfo dello spirito sulla

Materia” (42), si sviluppa storicamente verso un fine

ultimo che la riconduce alla sua fonte: Dio.

In questa tensione al fine di civiltà, la società

mira a rendere partecipi tutti gli esseri umani in modo

proporzionale del bene integrale della persona,

secondo le loro capacità e secondo le loro esigenze.

Perché succeda ciò la società struttura se stessa

in ordine sociale organico, gerarchico e democratico,

consapevolmente sensibile (nelle persone)

della sua intrinseca finalizzazione a Dio attraverso Cristo,

manifestato dalla Chiesa; l'ordine sociale diviene così conforme

"ai fini spirituali dell'incivilimento che si consuma nel Cielo" (43):

si fa ordine sociale cristiano di civiltà.

La civiltà storica giunge così ad aprirsi alla civiltà cristiana per

giungere definitivamente a Dio attraverso il Regno di Cristo.

La civiltà si rivela così un fatto essenzialmente morale(44), 

operato dall'uomo, sotto la guida delle cause finali 

della società (45): Chiesa, Cristo, Dio. 

Queste cause finali in ultima analisi si riducono a Cristo;

sicché si deve dire "non essere vera civiltà

fuor del cattolicesimo"(46):

la vera civiltà è Cristo in tutti e tutti in Cristo.

 

 

 Ne segue che il risultato finale è scontato:

il bene la vincerà sul male.

Cristo infatti ha detto:

„Non abbiate paura,Io ho vinto il mondo” .

-----------

(37) G. TONIOLO, Introduzione all'economia sociale:

O.O., Serie II, Vol. 2, p. 215.

(38) G. TONIOLO, L'Unine cattolica popolare italiana:

O.O., Serie Iv, vol. 3, p. 62.

(39) G. TONIOLO, Il socialismo nella storia degla civiltà:

O.O.,Serie I, vol. I, p. 273.

(40)G.TONIOLO, 1a., pp.273-274,

(41) " , id., p. 274.

(42)G.TONIOLO, Della storia come disciplina ausiliaria ...,.op. cit.:

 O.O., Serie I, vol. 4, p. 4I0.

(43) G. Toniolo, id., p. 405.

(44) " , id., p. 410.

(45) " , id., p, 406. *

(46) G. TONIOLO, Le buone tradizioni della storia itaiiana:

O.O., Serie I, vol. 4, p.389.

lunedì 31 gennaio 2022

Giuseppe Toniolo-sintesi

 

Avviso:

Da un dépliant dell'Istituto Giuseppe Toniolo

supponendo di poterlo usare allo scopo, per la mancanza di avviso contrario

e dal fatto che il dépliant in questione ha un compito di diffusione della conoscenza

 del Beato  Toniolo sociologo, mi permetto di presentarne, quasi uno Share,

 il contenuto, come una sintesi e invito alla conoscenza 

della vita del medesimo.