sabato 14 maggio 2022

Presenza di maggioranza, ma quale?

 

Maggioranza

 

Scrive Mons. Toso:

 

„ è facile

capire che quanti hanno sostenuto la “teoria” della diaspora, in sostanza hanno contribuito a far regredire le posizioni del mondo cattolico dal punto di vista politico e democratico. Al pari di ogni altro cittadino, il cattolico sa che, in una democrazia pluralista, può promuovere tutto quello in cui crede, sia come persona umana sia come uomo di fede. La fede non fa altro che confermare ciò che pensa come essere umano e razionale solo se vive all’interno di una aggregazione e non disperso ovunque. Ossia se, assieme ad altri, riesce a costituire una maggioranza perché ciò è il fondamento della vita democratica. Affinché i propri beni-valori possano essere incarnati dall’azione politica, occorre essere il più possibile uniti e compatti, e non rinunciatari”

 Toniolo in primo tempo si muoveva in una linea parzialmete diversa:

Dare potere politico e capacità di voto a persone qualificate appartenenti a gruppi sociali attivi nel campo sociale e cristianamente convinte.

In secondo tempo invece, di fronte all’entrata di gruppi cattolici in politica senza attenzione al „ non expedit” ancora presente,  prese un indirizzo attivo-organizzativo e cominciò a preparare con maggiore accanimento i giovani alla politica per realizzare presenze di gruppi qualificati e un giorno attivi nella politica.  

 


 Voleva qualificare tutte le persone e quindi poi aprirle al voto e ad 

accedere ai seggi del potere cosicché il voto fosse conforme ad una preparazione non subdola o incerta o passiva e dipendente da chi grida di più, ma basata su una preparazione valida e su una capacità critica, avvalorata dalla conoscenza e pratica dei valori civili e cristiani.

Vedeva infatti che la democrazia e la forza politico-sociale nella vita civile si sostiene non attraverso il numero detto maggioranza, ma da una maggioranza qualificata e attiva. Quindi non solo „uniti e compatti”, ma coerenti, preparati, qualificati e quindi „uniti e compatti”

 

E’ questo che forse vuole intendere mons. Mario Toso.




mercoledì 4 maggio 2022

La Chiesa chiama i Cattolici alla politica e alla scienza sociale

 


I Cattolici devono essere attivi nel sociale.

Toniolo ne era convinto come appare da un suo scritto intitolato "Della storia come disciplina ausiliare delle scienze sociali" . Studi storico sociali su vari autori, 1891.

Questo lavoro è presente nell'opuscolo: "Dei  remoti fattori dela potenza economica di Firenze nel medio evo. E scritti stori", edito nell'Opera Omnia di Toniolo nel 1952, di cui ne do la scheda.



Storia - Scienze sociali

 Della storia come disciplina ausiliare delle scienze sociali,/Introduzione/ A. Main — A. Toti, Studi storico sociali intorno a S. Gregorio Magno, Siena, Tipografia. S. Bernardino, 1891, 16°.

 

in

Giuseppe Toniolo,

Dei remoti fattori della potenza economica di Firenze

nel medioevo. E scritti storici,

Città del Vaticano, Ed. Comitato Opera Omnia di G.Toniolo,1952,

pp. 321-428

 

da

Opera Omnia di Giuseppe Toniolo,Serie I,

Scritti storici, vol. 4, Città del Vaticano, 

Tipografia Poliglotta Vaticana /, 1952,

pp. XXIII - 549, 1891: 0.0., serie 1, vol. 4, pp. 39-428,

Occasione:

 La volontà di costruire una scienza enciclopedica,

a cui competerebbe formulare la legge dell'incivilimento.

Lo muoveva la convinzione di vedere la storia come ausiliaria dell’economia.

 

Contenuto: 

Le leggi dell'ordine sociale e dell'incivilimento sono date dalla natura e dai fini della società (p. 392), ma ecco la novità: mentre il dato storico promuove la formazione delle leggi seconde dell’incivilimento, nel medesimo tempo rivela nella storia la presenza di un piano Provvidenziale necessario (p. 293).

Di qui l'importanza delle  ricerche storiche e del loro metodo, per dare corpo e solidità alla scienza della sociologia.Ecco allora i vari tipi di ricerca storica pertinente:

storia politica,

storia del diritto,

storia dell'economia-etica,

storia sociale.

La storia sociale ha un predominio sulle altre, raggiunge

infatti  „il filo della storia dell'incivilimento"(p.405).

Questo fa sì che essa divenga „storia dell’incivilimento!

Se ciò é riconosciuto dai vari sistemi di sociologia, vi è

tuttavia un problema: essi non sono concordi nell'impostazione

di tale storia della civiltà. Il motivo è il principio filosofico

che li guida: in particolare il materialismo e l'evoluzionismo

materialista.

La soluzione è una storia che si opponga all'idea materialista

e che riveli come "le vie della Provvidenza nel mondo

umano, ossia il procedimento nei secoli del libero volere

degli uomini sotto la guida del volere sovrano di Dio"(p.413}

sia la Vera storia: cioè "la storia etico-sociale, in cui la

libera e feconda energia dello spirito umano sotto il governo di Dio risplende e trionfa"(p.414). Essa rivela il compito

della storia attraverso l’influsso della religione cattolica e

attraverso la Chiesa e il Pontificato(pp.416 - 428).

L'affermazione conclusiva è dunque questa:

esser necessaria una sociologia storica ed etico-spiritualista;

nondimeno “non solo spiritualista, ma cristiano cattolica (p.427).

Tanto più che l’alfa e l'omega della storia e della civiltà con essa

è il Cristo, ma pure la "sua estensione nel tempo“: la sua Chiesa !

 

 

Valore dello scritto:

 Era l’espressione della sua viva consapevolezza della urgente necessità che i cattolici, in particolare quelli italiani, si dedicassero attivamente alla storiografia e, via via, maturando i tempi, alla politica.