domenica 7 febbraio 2021

Evangelizzazione e promozione umana

 


Evangelizzazione e promozione umana

 

Cosa significa per Toniolo il concetto che lui vivamente propugna in tutta la sua opera che cioè il Vangelo è fautore di vera civiltà e di autentica democrazia?

Che significa il concetto di civiltà che si fa cristiana e di  democrazia che si fa cristiana?

E perché per Toniolo la democrazia cristiana si può realizzare in sistemi politici diversi ( Es. Regno e Repubblica)?

Quando allora si ha vera democrazia?




Il suo pensiero può essere evidenziato attraverso queste affermazione di un attuale Cardinale della Chiesa cattolica : Sua Eminenza Raniero Cantalamessa.


II tema "evangelizzazione e promozione umana” non

si esaurisce nel tracciare, in modo statico, il loro rapporto

reciproco. Si tratta di vedere cosa, dinamicamente, in

ordine alla prassi, l’una cosa significa per l'altra;

 in particolare, cosa rappresenta il Vangelo  per la promozione umana?

e l’agire di Cristo per l’agire della Chiesa?...

" L’opera della redenzione di Cristo ha, per natura sua, come fine la salvezza degli uomini, ma abbraccia anche l'instaurazione di tutto l'ordine temporale. Di conseguenza, la missione della

Chiesa non è soltanto portare il messaggio di Cristo e la

sua grazia agli uomini, ma anche animare e perfezionare

l'ordine temporale con lo spirito evangelico” (Apost. actuositate, 5).

 In due modi, l’evangelizzazione -- cioè l'annuncio del

veniente regno di Dio — può agire da lievito per migliorare le strutture sociali e la qualità della vita umana:

a) mediante una critica radicale;

b) mediante un imperativo radicale.

Con la prima, il Vangelo — per esempio il Vangelo delle beatitudini —

 mette in crisi ogni assetto politico e

sociale del mondo, smascherando le ingiustizie e convincendo

il mondo di peccato (Gv. 16, 8) e questo non solo in modo generico,

ma anche su punti concreti, che toccano i rapporti umani. 


Con l’imperativo radicale —- che si identifica, in pratica, con " l' Amerai il 

prossimo tuo come te stesso " —— si pone un principio assolutamente 

radicale che, alla luce del nuovo significato della parola  prossimo (cf. la 

parabola del samaritano), si risolve sempre a favore del più bisognoso e, 

quindi, a favore dell’uguaglianza e della solidarietà umana.

Su tale imperativo si fonda in gran parte l’attualità e

l'universalità del Vangelo ai fini della promozione umana.


L’amore del prossimo non è legato a un tipo particolare

di realizzazione storica. 


Se in passato, in un certo contesto

sociale, esso si è tradotto in beneficenza, in assistenza e in

condivisione spontanea dei beni (" l’esercizio della carità "), 

questo non vuol dire che quella è l’unica realizzazio-

ne storica possibile del Vangelo. Oggi, esso potrebbe dar

luogo a forme diverse di promozione umana, più adeguate

alla comprensione che abbiamo dei meccanismi socio economici,

 permettendoci di attaccare alla radice il generatore

stesso di tanti mali sociali che è l’egoismo e con la sua logica

del più forte.

Il movente sociale del Vangelo non è l'elemosina in

sé (come lo è invece per il Corano), ma l’amore del prossimo

e, come tale, è un movente radicale, sempre attuale.

Applicarlo, significa ogni volta fare dell’autentica pro-

mozione umana, non solo nei confronti di chi riceve, ma anche di chi dà,

 perché si è più uomini nella misura in cui si aiutano gli altri a diventarlo.

( cfr. Fratelli tutti di Papa Francesco)

Il Concilio rivolge in modo particolare ai laici il discorso sulla promozione 

umana (cf. la Costituzione sull'Apostolato dei laici)

e al clero quello dell’evangelizzazione. Ma ci dev’essere un punto di 

incontro, in cui la promozione umana, fatta dal laico diventa, per la sua 

testimonianza di fede, annuncio del Regno e l’annuncio del Regno fatto dai

 sacerdoti diventa promozione umana:Paolo 1 Corinti 9,16-19.22-23 dice:

 annunciare gratuitamente il Vangelo, farsi debole con i deboli e povero

 con i poveri.

Cosa speriamo di ottenere con questo nostro evangelico sforzo per  Ia 

promozione umana? Forse che la vita dell’uomo sulla terra non sia più "un

 duro lavoro " e " un soffio", ma, come si usa dire, una cuccagna? No!

Vogliamo solo testimoniare che "la vita non è già de-

stinata ad essere un peso per molti, e una festa per alcuni,

ma per tutti un impiego, del quale ognuno renderà conto”

(A. Manzoni, I Promessi Sposi, c. 22).

Per il resto, non dimentichiamo che nel Vangelo c’è

scritto anche: "Beati coloro che piangono perché

saranno consolati"!

 

(Raniero Cantalamessa, La Parola e la Vita, anno B, pp. 187-190).





Allora sarà vero che


Autentica democrazia si ha in una società civile quando "la vita non è  realizzata sicché sia un peso per molti, e una festa per alcuni, ma per tutti un impiego, del quale ognuno renderà conto” e che fa sì che il più forte si prenda cura del più debole per fare tra tutti eguaglianza.