mercoledì 23 marzo 2022

Guerre giuste e no

 

aiuti umanitari per la guerra in Ucraina CRI



La Guerra si o no?

Un discepolo del Beato Giuseppe Toniolo è  presentato da mons. Michele Pennisi come portatore del pensiero cristiano circa la guerra, ogni guerra. Riporto le affermazioni più significative  di quello he scrive mons. Pennisi.

 Sono frasi profonde ricche di un pensiero solido e costruttivo, che ci avviano a una riflessione seria su ciò che spetta a noi di fare e di credere nel nostro momento di vita drammatica quale è l' Oggi!


Scriveva Don Luigi Sturzo avviato alla causa di beatificazione dalla Chiesa Cattolica:


Noi non crediamo alla necessità di alcuna guerra, sia essa fatta in nome della religione o in nome della nazione; in nome del diritto o in nome della patria.[…] Lo spirito cristiano ci porta a dare importanza ai valori morali anche nei rapporti fra i popoli; a cercare le soluzioni pacifiche; a evitare i massacri di guerra. La fede che la guerra non è più legittima, non è più necessaria, non è più fatale, è la fede che oggi ci vuole", perché ogni guerra oggi è evitabile; "perché le guerre moderne sono distruggitrici di ogni ordine e di ogni bene morale e materiale, i cui effetti pesano per più generazioni, la cui mostruosità è centuplicata dai mezzi scientifici che si impiegano a danno non solo dei nemici, ma del proprio popolo: perché ormai vincitori e vinti sono sotto la stessa legge di distruzione”(1)


E circa la PACE:

Nel 1937  scrisse: “Se ci fosse una fede viva, quella che trasporta le montagne, noi avremmo la pace di Dio sia nelle nostre anime, sia nella società sia fra i popoli. Allora la nostra preghiera sarebbe esaudita. Ma la fede manca.

 Perché non comprendono che la preghiera non è solo quella di prostrarsi in chiesa e stendere le mani a Dio; ma quella di attuare praticamente quell’amore di Dio e al prossimo che la preghiera esprime.

 Oggi sembra che non la pace si cerchi, né per la pace si preghi, ma per la vittoria dell’uno e la sconfitta dell’altro, uno esaltato, l’altro disprezzato o odiato in nome d’ideali profani più che incontrato in nome dell’amore di Dio e del prossimo”(2)

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(1) L.Sturzo, I cattolici e la pace, in Popolo e Libertà, Bellinzona,30 luglio 1936.

(2) L.Sturzo, Una settimana di preghiere per la pace, in Popolo e Libertà, Bellinzona, 6 novembre 1937).

da Ercis .Ro


martedì 8 marzo 2022

Ucraina

 






Salesiani di Mogliano Veneto (Treviso Italia)

 


CROCE ROSSA


Ucraina  marzo 2022

 

Di fronte alla tragedia di una guerra in Europa

 che cosa possiamo pensare?

Quell’angoscia, che ci invade vedendo e sentendo

tante notizie che ci fanno paura e ci fanno piangere

con chi soffre, ci chiede una risposta.

Certo è bene non stare con le mani in mano e aiutare,

accogliere, consolare guarire e confortare.

Ma come andranno le cose?

In questo momento tragico la preghiera è alzare gli occhi

 al Signore con fiducia e abbandono e questo è necessario .

Gesù tuttavia ci parla nel Vangelo e nelle altre Scritture

per esserci vicino proprio ora, in questo momento.

Prendiamo in mano il libro della Sacra Scrittura. Leggiamo.

Leggendo la Parola di Dio noi siamo certi

che il bene trionferà. Gesù  ci dice infatti:

„Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia;

Io ho vinto il mondo” (Gv. 16,23)

 

Questa è la radice della nostra fiducia e la certezza

che ci sostiene nell’essere operosi e uomini di preghiera,

e accanto e a sostegno di chi soffre.

 

Aggiunge infatti San Giovanni nella sua prima lettera:

„Ho scritto a voi giovani,

perché siete forti,

e la Parola di Dio dimora in voi

e avete vinto il maligno”(1 Gv. 2,14).

***

 

Il pensiero del Beato G. Toniolo

ci conferma in questa fede.

Egli infatti sostiene queste idee:

 

Iddio opera nella storia dei popoli. Egli si ripromette

un disegno che realizza con la loro collaborazione.

Tale disegno é conforme alla realizzazione piena

di ogni persona nella società e di ogni gruppo sociale

nell'umanità intera. L'uomo collaborando con Dio ,

attraverso la propria azione libera e responsabile,

inserito nel proprio ambiente e nel cosmo intero,

intesse dei rapporti sociali, crea degli organismi e

istituti sociali, fonda l'ordine sociale.

L'ordine sociale è il "sistema di relazioni fra tutti

gli uomini converso ad attuare in modo progressivo

i fini complessivi della convivenza, cioè la civiltà"(39).

Nell'ordine sociale, in vista di attuare la

finalizzazione alla civiltà, si ricercano, per viverli,

i beni umani religiosi, etici, intellettuali, economici,

giuridico-politici.

Nella ricerca e nell’uso di tali beni si rispetta la gerarchia

dei valori e il loro coordinamento al fine ultimo(40).

L'ordine sociale va così tentando di realizzare, attraverso

le persone e i gruppi, in modo sempre più approfondito,

il progresso di civiltà nella storia.

Questo tentativo, fatto di rinascite e cadute,di vittorie

e sconfitte, costituisce un "procedimento cosciente

dell'umanità, che attua successivamente in modo

sempre più completo la perfezione civile ossia

la civiltà"(4I). E‘ questo l'incivilimento: la condizione

di civiltà storica.

La civiltà storica dei popoli, nata in questo modo,

"attraverso il progressive trionfo dello spirito sulla

Materia” (42), si sviluppa storicamente verso un fine

ultimo che la riconduce alla sua fonte: Dio.

In questa tensione al fine di civiltà, la società

mira a rendere partecipi tutti gli esseri umani in modo

proporzionale del bene integrale della persona,

secondo le loro capacità e secondo le loro esigenze.

Perché succeda ciò la società struttura se stessa

in ordine sociale organico, gerarchico e democratico,

consapevolmente sensibile (nelle persone)

della sua intrinseca finalizzazione a Dio attraverso Cristo,

manifestato dalla Chiesa; l'ordine sociale diviene così conforme

"ai fini spirituali dell'incivilimento che si consuma nel Cielo" (43):

si fa ordine sociale cristiano di civiltà.

La civiltà storica giunge così ad aprirsi alla civiltà cristiana per

giungere definitivamente a Dio attraverso il Regno di Cristo.

La civiltà si rivela così un fatto essenzialmente morale(44), 

operato dall'uomo, sotto la guida delle cause finali 

della società (45): Chiesa, Cristo, Dio. 

Queste cause finali in ultima analisi si riducono a Cristo;

sicché si deve dire "non essere vera civiltà

fuor del cattolicesimo"(46):

la vera civiltà è Cristo in tutti e tutti in Cristo.

 

 

 Ne segue che il risultato finale è scontato:

il bene la vincerà sul male.

Cristo infatti ha detto:

„Non abbiate paura,Io ho vinto il mondo” .

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(37) G. TONIOLO, Introduzione all'economia sociale:

O.O., Serie II, Vol. 2, p. 215.

(38) G. TONIOLO, L'Unine cattolica popolare italiana:

O.O., Serie Iv, vol. 3, p. 62.

(39) G. TONIOLO, Il socialismo nella storia degla civiltà:

O.O.,Serie I, vol. I, p. 273.

(40)G.TONIOLO, 1a., pp.273-274,

(41) " , id., p. 274.

(42)G.TONIOLO, Della storia come disciplina ausiliaria ...,.op. cit.:

 O.O., Serie I, vol. 4, p. 4I0.

(43) G. Toniolo, id., p. 405.

(44) " , id., p. 410.

(45) " , id., p, 406. *

(46) G. TONIOLO, Le buone tradizioni della storia itaiiana:

O.O., Serie I, vol. 4, p.389.