La Famiglia, la società e la persona umana nell'esempio di Toniolo.
Dalla conferenza fatta a Pieve di Soligo(1 ottobre 2011) dal prof. Ernesto Preziosi sulla figura di Toniolo , scelgo alcune notizie che non possiamo tralasciare. Sono fatti di vita famigliare, idee e scelte dell'eminente sociologo che al giorno d'oggi si qualificano come un esempio luminoso ed una spinta morale al meglio.
"Nella vicenda di Toniolo scopriamo che vivere il quotidiano, con la consapevolezza della chiamata, ci abilita a cambiare il mondo." Cioè, se tu vivi la vita famigliare come una vocazione, ti abiliti ad esser incisivo in senso positivo non solo nel campo privato, ma mondiale.
"Ci sono amori - egli scrive in una lettera ad un allievo- che deprimono e dissipano, altri che spronano all'operosità"
Era convinto che la sua unione con Maria Schiratti fosse una comunione che diventava forza di vita. Lui e la consorte vivevano la loro coniugalità come propulsione al bene.
Ma i due coniugi erano anche genitori modello. Toniolo organizzava giochi con i suoi figli, faceva sperimentare loro il gusto di essere fasmiglia accogliente: ospitava spesso a casa i propri studenti.
Viveva il suo Battesimo nell'aspetto sacerdotale recitando ogni sera le preghiere con i suoi figli, leggendo la Parola di Dio e benedicendoli uno ad uno. Esprimeva il suo servizio profetico - battesimale attraverso la scienza, che egli non concepiva in senso egoistico, convinto come era di farla sua spezzandola per gli altri.
In un momento in cui lo studio era appannaggio del mondo non credente, sentiva che era nell'ambito accademico che il Signore lo voleva suo testimone. Non era asserragliato nel suo sapere, ma educatore mediante il sapere e si faceva educatore a 360 gradi, sicchè i suoi allievi lo cercavano, lo andavano a trovare e ad ascoltare. Egli infatti sapeva ascoltarli sempre e consigliarli con profonda sapienza umana e cristiana.
Convinto che una società cresce non solo attraverso le elites culturali, ma se si diffonde il sapere a tutti, promosse l'Università Cattolica, convinto anche che il paese ha bisogno di un laicato che trovi nella fede la completezza del sapere e dell'essere persona.
Su questa linea fece nascere l'Opera dei Congressi e le Settimane Sociali. Nel periodo delle ferie estive realizzava incontri e seminari culturali e formativi tra i giovani, preparandoli alla vita politica.
" La sua santità affascinava, perché fondata su un'esperienza di laicità vissuta", ove ogni suo gesto, dall'alba al tramonto, era ispirato alla certezza della Presenza di Dio nella Vita dell'uomo, nella sua vita.
Il suo profondo senso religioso gli faceva scrivere:
" Noi credenti sentiamo nel fondo dell'anima che chi salverà il mondo non sarà un eroe, un diplomatico, ma un santo, anzi, una società di santi."
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