lunedì 7 maggio 2012

Beatificazione



Ricordi.


28 aprile 2012.
Nelle due Diocesi sorelle, quella di Treviso e quella di Vittorio Veneto fervono i preparativi per il pellegrinaggio e la partecipazione alla Beatificazione del venerabile Giuseppe Toniolo che si effettuerà domani alle ore 10,30 nella Basilica di San Paolo fuori le mura a Roma.
Ieri, 27 aprile, il Vescovo di Treviso mons. Gianfranco Agostino, nella celebrazione della solennità di San Liberale, patrono della Diocesi, ha fatto una predica solenne nella quale parlando di San Liberale ha voluto affiancare alla grandezza spirituale del santo Patrono la figura del venerabile Toniolo esprimendo il centro vitale della loro spiritualità ed azione di vita: Gesù fondamento della Vita e della Storia, centro del mondo e di ogni autentico progresso. Egli affermava che San liberale nella semplicità della sua condizione sociale ha vissuto questa convinzione e l'ha attuata in ogni momento della sua vita, così Toniolo nella grandezza del suo sapere e del suo impegno sociopolitico e civile da vero laico cristiano e da esemplare sposo e padre ha vissuto questa realtà di fede. Asseriva pertanto il Vescovo che entrambi dimostrano così la semplicità dell'essere all'altezza della propria fede e promotori di essa in ogni condizione umana.
In realtà  come fu per  i grandi Santi della  Storia passata, la figura di Toniolo, con il suo pensiero fornisce  una teologia della storia in cui inserire l’ascesi sociale, cioè l’apostolato mirante alla restaurazione di una civiltà cristiana. Questo pensiero del futuro Beato si allinea alla speranza, alimentata dalla promessa di Fatima — "Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà" —, di una grande conversione e di un tempo storico di trionfo della Chiesa cattolica. Il Cristianesimo da lui vissuto con ferma coerenza e da lui proposto attraverso il suo pensiero ed azione, prepara gli eroi che schiacceranno l'indifferentismo distruttore, i santi missionari dei "tempi ultimi"  che lotteranno per la realizzazione del regno di Cristo.

Il cammino del novello Beato incomincio' dal Fonte Battesimale


 e si arricchi' nella vita cristiana della citta' natale: 








... nella casa in cui crebbe, nella chiesa in cui prego' e si accosto' alla Mensa Eucaristica.




... Di tappa in tappa sali' fino alla Croce di una vita tutta dono a Dio, alla Chiesa, alla famiglia con la sua sposa Maria Schiratti, per aprirsi ai giovani ed all'umanita' inquieta, lasciando a tutti il dono della sua fede, del suo impegno sociale e umano, della sua scienza e conoscenza, del suo esempio e del suo sacrificio; dalla Croce alla gloria degli onori degli altari, perche' risplenda Cristo nel mondo.








martedì 1 maggio 2012

Il Beato Giuseppe Toniolo




"Il suo messaggio è di grande attualità, specialmente in questo tempo: il Beato Toniolo indica la via del primato della persona umana e della solidarietà."
 Egli scriveva:
 'Al di sopra degli stessi legittimi beni ed interessi delle singole nazioni e degli Stati,
vi è una nota inscindibile
che tutti li coordina ad unità,
vale a dire il dovere della solidarietà umana" (Benedetto XVI.mo).

1 maggio 2012

Noi Salesiani ricordiamo e celebriamo festosamente questo Beato anche perchè è uno dei primissimi Cooperatori Salesiani. Certamente egli non si diceva un salesiano cooperatore, come si dice adesso, ma affermava di sè ed era di fatto un "cooperatore " salesiano come Don Bosco voleva.
Consapevole di non poter fare molte pratiche di pieta', volle iscriversi ai Cooperatori salesiani.
Le cose andarono cosi'....
"Egli aveva desiderato di entrare nel terz'Ordine carmelitano, ma, avendo provato per un mese a recitare l'ufficio della Madonna, come sarebbe prescritto, non vi riuscì mai per la ristrettezza del suo tempo, ed allora desistette dal proposito, consolandosene al pensiero di essere invece cooperatore Salesiano; «ciò abbraccia» diceva, «tutti i terz'Ordini e tutte le indulgenze».
Era entusiasta dei Salesiani, e si capisce. Un giorno s'era imbattuto con Don Bosco all’Arcivescovado di Pisa e il sostenitore dei diritti degli umili e l'educatore dei figli del popolo s'erano subito intesi. Non si può pensare senza fremere di commozione all’incontro di questi due uomini di Dio, chiamati per vie diverse a farlo regnare nella società, di questi due geni divinatori dei bisogni moderni e dei nuovi sentieri dell'apostolato, di questi due italiani, che, lavorando per Gesù Cristo e per il suo trionfo, procurarono il bene d'Italia più di tanti uomini politici. All'udire che insegnava economia politica, Don Bosco gli aveva detto celiando: «Bravo, bravo, venga qui e m'insegni un po' d'economia, ne ho tanto bisogno!». L'animo di Toniolo era in festa per quell’incontro, ed egli incitò il sant'Uomo a mandare i Salesiani a Pisa.
«Ora», rispose Don Bosco, «ho la Patagonia, che mi chiede aiuti speciali e missionari».
«Creda», insistette Toniolo, «che Pisa è proprio una vera Patagonia».
Don Bosco poco dopo mandava i Salesiani a Pisa. Toniolo esultante si iscrisse subito tra i cooperatori, e aperse la sua casa ai primi visitatori, tra i quali un giorno poté ospitare anche il santo successore di Don Bosco: Don Rua."(Elena Da Persico, La vita di Giuseppe Toniolo, p. 54).

Nulla meglio dell'amore ai giovani nobilita le fatiche educative.
Toniolo amava i giovani da buon salesiano cooperatore .
Egli scriveva nei suoi "Scritti spirituali":
Devo "aver massima cura dei miei discepoli, trattandoli come sacro deposito, come amici del mio cuore, da dirigere nelle vie del Signore. Non lasciarmi guidare nelle mie azioni o nel mio contegno verso di loro da alcun motivo di amor proprio, ma solo dalla carità e dalla gloria di Dio".
Bellissimo è il termine usato nei confronti dei suoi giovani: "Amici del mio cuore"!

Le sue lettere indirizzate ai giovani sono una miniera ancor oggi.
Una miniera di spirtualita' e una ricchezza per la direzione spirtuale di tanti giovani.
Chissa' che qualcuno non le voglia rendere pubbliche stampandone stralci in un volume di spiritualita'giovanile...