martedì 1 maggio 2012

Il Beato Giuseppe Toniolo




"Il suo messaggio è di grande attualità, specialmente in questo tempo: il Beato Toniolo indica la via del primato della persona umana e della solidarietà."
 Egli scriveva:
 'Al di sopra degli stessi legittimi beni ed interessi delle singole nazioni e degli Stati,
vi è una nota inscindibile
che tutti li coordina ad unità,
vale a dire il dovere della solidarietà umana" (Benedetto XVI.mo).

1 maggio 2012

Noi Salesiani ricordiamo e celebriamo festosamente questo Beato anche perchè è uno dei primissimi Cooperatori Salesiani. Certamente egli non si diceva un salesiano cooperatore, come si dice adesso, ma affermava di sè ed era di fatto un "cooperatore " salesiano come Don Bosco voleva.
Consapevole di non poter fare molte pratiche di pieta', volle iscriversi ai Cooperatori salesiani.
Le cose andarono cosi'....
"Egli aveva desiderato di entrare nel terz'Ordine carmelitano, ma, avendo provato per un mese a recitare l'ufficio della Madonna, come sarebbe prescritto, non vi riuscì mai per la ristrettezza del suo tempo, ed allora desistette dal proposito, consolandosene al pensiero di essere invece cooperatore Salesiano; «ciò abbraccia» diceva, «tutti i terz'Ordini e tutte le indulgenze».
Era entusiasta dei Salesiani, e si capisce. Un giorno s'era imbattuto con Don Bosco all’Arcivescovado di Pisa e il sostenitore dei diritti degli umili e l'educatore dei figli del popolo s'erano subito intesi. Non si può pensare senza fremere di commozione all’incontro di questi due uomini di Dio, chiamati per vie diverse a farlo regnare nella società, di questi due geni divinatori dei bisogni moderni e dei nuovi sentieri dell'apostolato, di questi due italiani, che, lavorando per Gesù Cristo e per il suo trionfo, procurarono il bene d'Italia più di tanti uomini politici. All'udire che insegnava economia politica, Don Bosco gli aveva detto celiando: «Bravo, bravo, venga qui e m'insegni un po' d'economia, ne ho tanto bisogno!». L'animo di Toniolo era in festa per quell’incontro, ed egli incitò il sant'Uomo a mandare i Salesiani a Pisa.
«Ora», rispose Don Bosco, «ho la Patagonia, che mi chiede aiuti speciali e missionari».
«Creda», insistette Toniolo, «che Pisa è proprio una vera Patagonia».
Don Bosco poco dopo mandava i Salesiani a Pisa. Toniolo esultante si iscrisse subito tra i cooperatori, e aperse la sua casa ai primi visitatori, tra i quali un giorno poté ospitare anche il santo successore di Don Bosco: Don Rua."(Elena Da Persico, La vita di Giuseppe Toniolo, p. 54).

Nulla meglio dell'amore ai giovani nobilita le fatiche educative.
Toniolo amava i giovani da buon salesiano cooperatore .
Egli scriveva nei suoi "Scritti spirituali":
Devo "aver massima cura dei miei discepoli, trattandoli come sacro deposito, come amici del mio cuore, da dirigere nelle vie del Signore. Non lasciarmi guidare nelle mie azioni o nel mio contegno verso di loro da alcun motivo di amor proprio, ma solo dalla carità e dalla gloria di Dio".
Bellissimo è il termine usato nei confronti dei suoi giovani: "Amici del mio cuore"!

Le sue lettere indirizzate ai giovani sono una miniera ancor oggi.
Una miniera di spirtualita' e una ricchezza per la direzione spirtuale di tanti giovani.
Chissa' che qualcuno non le voglia rendere pubbliche stampandone stralci in un volume di spiritualita'giovanile...

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