sabato 8 settembre 2012

Il 4 settembre 2012 a Pieve di Soligo

AM

La celebrazione del 4 settembre 2012.



Mi sono raccomandato a Toniolo: "E' ormai un Beato- mi son detto- e mi aiuterà!" e mi son trovato servito , si direbbe, "barba e capelli".
Ho trovato facilmente il modo di avere in uso un'auto per recarmi a Pieve alla solenne celebrazione della sera del 4 settembre. Ma non è che l'abbia proprio cercato, mi è stato accordato in un modo occasionale, direi, semplice, impensato, gentile...
"Che ci sia stata la mano del Toniolo?..."- pensai.
Ed eccoti, all'indomani, quando avrei dovuto trovare l'auto per partire al pomeriggio, ancor inaspettatamente, anzi, ... addirittura provvidenzialmente,  viene un caro confratello a interessarsi se ho trovato l'auto e mi accompagna dal responsabile, finchè non si risolve tutto e bene...
"Ma che ci sia la mano del Toniolo?..."- rifletto ancora.
E parto e vado a Pieve di Soligo.



"Di fronte al Careni ci doveva esser la Canonica...
Così era una volta quando c'era Mons. Martin..."- penso.
Ma vedo , sotto il campanello della casa di fronte al Careni, due nomi senza la dicitura di Parroco o di Cappellano... Sospetto che la Canonica sia altrove. Vado in Duomo e trovo il sacrestano che mi conforta: "No, la Canonica è proprio lì!"
Torno colà e suono. Mi apre un giovane cappellano: Don Lorenzo, che mi fa gli onori di casa e mi invita ad andare in Chiesa ove avrei trovato il Parroco.
Rifaccio la strada, ma prima bevo un bel bicchier d'acqua nel bar a fianco della Chiesa. Un Pievigino rabbioso parla con la padrona e chiede qualcosa, vuol giocare alla slot-mashine, ma ad ogni due frasi bestemmia... Non me lo sarei aspettato nel paese di un santo...Ma le persone diseducate ci sono sempre...Non intervengo per non peggiorare la situazione, dato il tipo, e saluto cortesemente a voce alta affinché anche lui senta che ci possono essere modi cortesi nel parlare...
Ed eccomi in Duomo.







 Saluto Gesu' e venero il Beato che tanto mi sta a cuore. Mi sento confortato e migliore.
Vado in sacrestia, mentre in presbiterio un coro di cantori, vestiti con tuniche rosse, canta armoniosamente, preparando la funzione. Mancano circa 20 minuti alla Santa Messa solenne.

In sacrestia ho modo di incontrare parecchi Sacerdoti e alcuni Parroci dei luoghi vicini. C'è anche Mons. Padoin. Ho il piacere di riverirlo e di ricordare che quando  ero ragazzo a Pieve, lui era Seminarista e Chierico già.
Incontro poi il Parroco, che avevo conosciuto a Roma alla Beatificazione del Toniolo.
Arriva il Vescovo Corrado ed ho il piacere di salutarlo e di scambiare un breve colloquio con lui.
Sapendomi Salesiano e presente in Romania, con mia meraviglia, mi ricorda Don Sergio Bergamin che Sua Eccellenza ha conosciuto a Campretto, in passato, quando il Vescovo era lì ancora sacerdote vicario. Mi dice di salutarlo tanto tanto e nel suo volto c'è la dolcezza di un sorriso suscitato dal ricordo piacevole di un buon Salesiano.






Poi inizia la solenne celebrazione.
La Santa Messa procede tra canti e preghiere di intenso fervore. All'omelia il Vescovo presenta la figura del Beato Toniolo come uno sposo ed un padre di famiglia esemplare ed impareggiabile, degno stimolo ed esempio da imitare nelle famiglie di oggi.









Terminata la Santa Messa, ci si reca solennemente all'arca che racchiude i resti mortali del Toniolo.
Dal Vescovo Corrado viene benedetto  il busto artistico, opera del Balliana, posto al lato destro dell'arca di marmo rosso, ove è sepolto il Beato.







Un busto a prima vista semplice, ma in realtà, se si guarda bene e da vari lati, splendido, artistico e significativo.


" Lo sguardo, in avanti, verso l'alto, vuol incitare, chi lo guarda, a puntare, nella vita, agli alti ideali, che hanno animato questa grande figura di Santo" - commentava il Parroco.
La cerimonia termina; e, dopo i saluti alle autorità ed ai presenti, si va al Cinema Careni per la presentazione delle nuove pubblicazioni sul Toniolo e la figlia.
E' ormai tardi.
Ritorno a Mogliano contento, con la bendizione di un santo a me caro.
Ho l'impressione che mi sia stato accanto.

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