Toniolo
La figura del
Beato Toniolo fa parte di quella luminosa schiera di cattolici laici che,
nonostante le difficoltà del loro tempo, vollero e seppero, con l’aiuto di Dio, percorrere strade
proficue per lavorare alla ricerca e alla costruzione del bene comune. Con la loro vita e il loro
pensiero essi hanno praticato ciò che il Concilio Vaticano II ha poi insegnato a proposito della
vocazione e missione dei laici.
nonostante le difficoltà del loro tempo, vollero e seppero, con l’aiuto di Dio, percorrere strade
proficue per lavorare alla ricerca e alla costruzione del bene comune. Con la loro vita e il loro
pensiero essi hanno praticato ciò che il Concilio Vaticano II ha poi insegnato a proposito della
vocazione e missione dei laici.
"Per loro
vocazione è proprio dei laici cercare il regno di Dio trattando le cose
temporali e
ordinandole secondo Dio. Vivono nel secolo, cioè implicati in tutti
e singoli i doveri e affari del
mondo e nelle ordinarie condizioni
della vita familiare e sociale, di cui la loro esistenza è
come intessuta. Essi sono da Dio chiamati a contribuire, quasi dall'interno a modo di
fermento, alla santificazione del mondo mediante l'esercizio del proprio ufficio e sotto
la guida dello spirito evangelico, e in questo modo, a manifestare Cristo agli
altri,
principalmente colla testimonianza della loro stessa vita, e col fulgore
della loro fede,
della loro speranza e carità.
A loro quindi particolarmente
spetta di illuminare e ordinare tutte le cose temporali, alle quali
sono
strettamente legati, in modo che sempre siano fatte secondo Cristo, e crescano
e siano
di lode al Creatore e Redentore".(cfr Cost. dogm. Lumen gentium, 31).
L' esempio dei laici come Toniolo costituisce un incoraggiamento
sempre valido per i cattolici laici di
oggi a cercare a loro volta vie efficaci per la medesima
finalità, alla luce
del più recente Magistero della Chiesa.
"Lo Stato che vuole provvedere
a tutto, che assorbe tutto in sé, diventa in definitiva un'istanza
burocratica che non può assicurare l'essenziale di cui l'uomo sofferente — ogni uomo — ha
bisogno: l'amorevole dedizione personale. Non uno Stato che regoli e domini tutto è ciò che ci
occorre, ma invece uno Stato che generosamente riconosca e sostenga, nella linea del
principio di sussidiarietà, le iniziative che sorgono dalle diverse forze sociali e uniscono
spontaneità e vicinanza agli uomini bisognosi di aiuto".
burocratica che non può assicurare l'essenziale di cui l'uomo sofferente — ogni uomo — ha
bisogno: l'amorevole dedizione personale. Non uno Stato che regoli e domini tutto è ciò che ci
occorre, ma invece uno Stato che generosamente riconosca e sostenga, nella linea del
principio di sussidiarietà, le iniziative che sorgono dalle diverse forze sociali e uniscono
spontaneità e vicinanza agli uomini bisognosi di aiuto".
(cfr Benedetto XVI, Enc. Deus caritas est, 28).
Ed ora una domanda...
- Chi ha detto:
"Lo spirito di carita' non si oppone per nulla all' esempio provvido ed ordinato dell'azione
sociale e caritativa" ......?
- Toniolo?...!
Potrebbe! infatti corrispondere al suo pensiero.
L'ha detto invece il Concilio Vaticano secondo nel documento "Chiesa e mondo
contemporaneo"al numero 88 c.
Vedi quindi come e' vera la premessa...!
Ed ora una domanda...
- Chi ha detto:
"Lo spirito di carita' non si oppone per nulla all' esempio provvido ed ordinato dell'azione
sociale e caritativa" ......?
- Toniolo?...!
Potrebbe! infatti corrispondere al suo pensiero.
L'ha detto invece il Concilio Vaticano secondo nel documento "Chiesa e mondo
contemporaneo"al numero 88 c.
Vedi quindi come e' vera la premessa...!