SCHEDA
Democrazia
Preasentazione del Trattato
la Democrazia cristiana.
G. Toniolo. La democrazia cristiana,Roma, Società di cultura, 1900, 8°,
121p.
- Estratto in Riv. Intern. Di scienze soc.,anno
V,14(1897)325-369;
Comprende altri due scritti :
L'odierno movimento cattolico
popolare ed il proletariato, Roma, Tip. Unione Cooperativa Editrice,1898, 8°,45
p. / Estratto in Riv. Intern.scienze
soc.,anno VI,16(1898)165-183;373-393;
Le responsabilità sociali
nell'odierno movimento cattolico popolare, Roma, Tip. Unione Cooperativa
Editrice, 1898, 8°,18p. /Estratto in Riv. Intern.scienze soc.,anno
VI,16(1898)3-18.
Tutto si trova in
Toniolo Giuseppe, Democrazia
Cristiana. Concetti e indirizzi, I, Città del Vaticano, Comitato Opera Omnia
di G.Toniolo,1949, pp. 172. Prefazione editoriale di Alcide De Gasperi ,pp.VII-XII.
Reperibile in
Opera Omnia di Giuseppe Toniolo, Sociologia e problemi sociologici contemporanei,OO. Serie III,vol 2,,Citta’ del Vaticano, Tipografia Poliglotta Vaticana/1949,8° ,XXIII ,345,
alle pp 15-172.
Occasione
La confusione di idee sul concetto di democrazia diede occasione a questa conferenza divenuta poi uno scritto integrato da altri due. E un'opra indirizzata ai cattolici impegnati nel campo sociale-politico. Tale opera fu promossa anche da un invito rivolto a G,Toniolo da Mons. Radini Tedeschi di svolgere opera di chiarificazione e dal desiderio del Papa Leone XIII0. (Vistalli, Giuseppe Toniolo, Roma, Comitato Giuseppe Toniolo, 1954, 4°,pp. 449-451).
La confusione di idee sul concetto di democrazia diede occasione a questa conferenza divenuta poi uno scritto integrato da altri due. E un'opra indirizzata ai cattolici impegnati nel campo sociale-politico. Tale opera fu promossa anche da un invito rivolto a G,Toniolo da Mons. Radini Tedeschi di svolgere opera di chiarificazione e dal desiderio del Papa Leone XIII0. (Vistalli, Giuseppe Toniolo, Roma, Comitato Giuseppe Toniolo, 1954, 4°,pp. 449-451).
il
fatto.
I
cattolici nella seconda metà del secolo XIX
elaborarono, promulgarono e accettarono un programma dottrinale e
pratico di riforma della società. Questo programma trovò forma nelle encicliche
di Leone XIII0.Da allora il programma sociale dei
Cattolici ebbe il suo posto tra i partiti riformatori o agenti in campo sociale.
Ma i Cattolici operanti socialmente, presero due direttrici: conservatore
dell'assetto sociale passato o rinnovatore. Il bisogno.
Si
sentì la necessità di trovare un'espressione sintetica e programmatica che
unisse le menti e l'opera dei Cattolici. Ecco apparire il nome e la idea nuova
di Democrazia cristiana.
I
contrasti.
Correnti secolari si trovarono a cozzare ed
a non comprendere la nuova idea, per motivi storici e ideologici,
Era dunque necessaria una
chiarificazione filosofica, religiosa, storica. E' quello che compie l'Autore
svolgendo questa tematica:
- derivazione del concetto di Democrazia.
- la Chiesa e la Democrazia.
- l'elemento essenziale e
l'elemento accidentale nel concetto.
- la Democrazia anticristiana.
Questo sforzo di chiarificazione
venne poi integrato da altri due scritti che danno all'opera l'aspetto di un
triplice trattato con un nuovo contenuto.
contenuto:
1- Il concetto cristiano della
democrazia.
2- L'odierno movimento cattolico
popolare e il proletariato.
3- Le responsabilità sociali
nell'odierno movimento popolare.
Giudizi e loro critica.
Ciò che maggiormente colpisce in
quest'opera è il concetto cristiano di democrazia. Su di esso sorsero
approvazioni e dissensi.
De Gasperi Alcide così affermava
nella prefazione all'opera, pp. VII-XIII: "Toniolo fu portato a definire
la democrazia in senso troppo lato e vago, trascurando il carattere politico
che la storia le aveva ormai assegnato. Anzi nell'urgenza di opporre allo Stato
avvenire socialista un ideale cristiano, valutò forse esageratamente, come
tributo di una democrazia futura, gli elementi costitutivi della democrazia
comunale e corporativa medievale;
elementi reali e magnifici, ma aspetti luminosi di un'epoca della quale
non si erano messi in sufficiente rilievo le ombre".
Toniolo in realtà propone un
esempio: rifacendosi alla societa’ medievale, ne presenta le scoperte,
realizzazioni e valori, come per dare un esempio, ma distingue bene la sostanza
da ciò che è relativo e ambientale, l'assetto sociale e politico cristiano
medievale, dall'ordine sociale e politico cristiano per il futuro.
Quanto ad aver trascurato
"il carattere politico". Non è esatto. Ne prospetta infatti il
necessario divenire con affermazioni che preannunciano assetti politici; sostiene
invece l’anteriorità storica di ciò che sta all’origine di questi sviluppi
della democrazia; si attiene poi alla concretezza della situazione nella quale
egli scrive "Il resto viene storicamente da sé", scriverà Toniolo a
Mons. G. Ballerini, ma si esige la "palingenesi cristiana": "il popolo affrancato, onorato, elevato,
educato".( Toniolo Giuseppe, Lettere,2, Città del Vaticano, Ed. Comitato
Opera Omnia di G. Toniolo, 1952, lettera n. 184).
Mi pare poi opportuno notare come
sarebbe stato troppo superficiale, se Toniolo avesse ridotto la Democrazia
nella sua essenza a democrazia politica: un aspetto non è l'essenza di una
realtà. La definizione di Toniolo ci dà l'elemento formale della Democrazia: e’
questo che a lui interessa e non gli elementi materiali o concretizzazioni
necessarie e successive, che suppone o in parte suggerisce.