Il “regalo” che ci ha consegnato Gesù (da Aleteia)
Come Maria, come Giuseppe e i pastori di Betlemme, accogliamo il sorriso di Gesù, lasciamoci purificare, e potremo anche noi portare agli altri quell'umile e semplice sorriso, che Gesù ci rivolge nella sua prima Venuta tra noi...
" Portate questo augurio ai vostri cari a casa
– è il pensiero di Natale che rivolge a tutti noi Papa Francesco –
specialmente ai malati e ai più anziani:
che sentano la carezza del vostro sorriso. È una carezza".
Il sorriso di Dio è un tutt'uno con la Natività.
Quando guardiamo un neonato, osserva il Papa, «siamo portati a sorridergli, e se anche sul suo piccolo viso sboccia un sorriso, allora proviamo un'emozione semplice, ingenua. Il bambino risponde al nostro sguardo, ma il suo è un sorriso molto più “potente”, perché è nuovo, è puro, come acqua di sorgente, e in noi adulti risveglia un’intima nostalgia d’infanzia».
Questo è avvenuto «in modo unico» tra Maria e Giuseppe e Gesù. «La Vergine e il suo sposo, con il loro amore, hanno fatto sbocciare il sorriso sulle labbra del loro bambino appena nato. Ma quando ciò è accaduto, i loro cuori sono stati riempiti di una gioia nuova, venuta dal Cielo».
«Carissimi – esordisce il Papa – scambiamoci questo augurio, che vale per sempre: a Natale, partecipando alla Liturgia, e anche contemplando il presepio, lasciamoci stupire dal sorriso di Dio, che Gesù è venuto a portare.
È Lui stesso, questo sorriso».
Portiamo agli altri questa gioia nuova che viene da Dio,
il sorriso di Gesù.
E, anche oggi, il mondo si illuminerà
come avvenne per la povera stalla di Betlemme.
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