martedì 11 dicembre 2012

La politica del Padre nostro


La politica del Padre nostro.




L’azione politica del cristiano:
un segno della presenza del Regno di Dio.
Questa e’ l’idea del Beato G. Toniolo.


Né per il potere né contro di esso.
E’ la Politica del Padre Nostro.

La “politica del Padre nostro” significa dare alla gente impegnata in politica, per mezzo della Parola di Dio e dell'educazione, e nei luoghi di aggregazione, ragioni, mezzi e motivi da apportare alle soluzioni, alle scelte  e ai mezzi propri della vita impegnata nel sociale ed in politica per vivere e per combattere le proprie cause pacificamente e con uno spirito nuovo, portatore di frutti duraturi.
 “La Rivelazione non e’, per il suo contenuto, ne’ esplicitamente, ne’ implicitamente una teoria politica o una guida all’azione  ma solo un messaggio di salvezza”(1). Il che significa che i comportamenti politici non sono oggetto, ma conseguenza del messaggio rivelato; vanno quindi riportati e confrontati sul messaggio di salvezza, ma e’ solo la coscienza del singolo che puo’ determinare la traduzione di quello nelle sue scelte concrete per la costruzione della societa’ pacifica e democratica. Di qui appare l’importanza della “Politica del Padre nostro”, che anima la politica nel concreto di ogni giorno e nei suoi programmi per il futuro.  
‘Ciò che è cambiato ora, rispetto a certe situazioni del secolo diciannovesimo, è il fatto che noi oggi non siamo soltanto davanti a dei poveri, ma davanti alla povertà come fenomeno globale e strutturale.
In una società disuguale bisogna perciò domandarsi che significa oggi essere “onesti cittadini” ed “uomini politici”. In società spesso soggette all'ingiustizia, o in altre travagliate da problemi morali o in quelle in cui i diritti umani - e dei minori in particolare - sono pubblicamente e impunemente lesi, significa schierarsi in una lotta pacifica e coraggiosa per la giustizia, per creare un reale spirito di fraternità, per portare attenzione agli ultimi, per elevare la moralità pubblica. Su questo impegno scende confortante la luce del Vangelo che si concentra nella “Politica del padre nostro” e che la Chiesa chiama “sociologia cristiana”., di cui formidabile promotore fu nel XIX.mo secolo il Beato Toniolo.
La Chiesa, nella sua esperienza, è giunta a distinguere le diverse possibilità che ha un laico da quelle di un religioso o di un pastore a riguardo degli interventi nell'area politica.
Il criterio globale consiste nell’ evitare tutto ciò che può allontanare dal bene comune ed in particolare dal povero, dalla gioventù e dalla sua educazione integrale; allo stesso tempo, porta ad un atteggiamento di costruttivo dialogo con tutte le persone responsabili del bene comune, al di là della stessa loro fede religiosa e politica.
Se l’uomo “politico” e’ chiamato ad offrire una testimonianza radicale per la giustizia e la pace, a rifiutare tutto ciò che favorisce la miseria, e a cooperare con coloro che costruiscono una società più degna dell'uomo, di fatto il suo impegno sociale e politico non puo’ sgorgare che dalla sua qualità di cristiano e questo in primo luogo chiede che le parole e gli interventi abbiano come sorgente e anima viva la carità del Cristo Salvatore; come motivazione le esigenze del Vangelo e la volontà di soccorrere Cristo stesso in coloro che soffrono ingiustizia; come scopo cooperare all'affermazione del Regno, animando l'ordine temporale con lo spirito del Vangelo; come stile quello di una bontà dialogante che procede per le vie dell'amore. La politica “del Padre nostro”.
Dice a proposito Toniolo:

”Ecco il balsamo che ci preserva dalla corruzione e insieme ci avvalora d’intima fortezza, nel compito immenso e formidabile di preparare con il rinnovamento di civilta’ nel prossimo avvenire....Puo’ sorridere a questo richiamo di pieta’, in un compito si’ arduo e poderoso, chi non sa quale sublimazione di tutte le potenze umane si effettui nella conversazione con Dio (Eucaristia), e dimentica che l’incivilimento non e’ che la storia della congiunzione dell’umano col divino. Ma noi credenti sentiamo nel profondo dell’anima ed urge proclamarlo: chi definitivamente rechera’ a salvamento la societa’ presente non sara’ un diplomatico, un dotto, un eroe, bensi’ un santo, anzi una societa’ di santi.” (2)

L'unità nell'azione socio-politica è assicurata dalla coscienza del cristiano, guidata e illuminata da un riferimento fondamentale: l'amore liberatore di Cristo che si attua attraverso diversità di azioni. Qualunque cosa il cristiano faccia, quindi,  vuole essere «segno e portatore dell'amore di Dio” all’uomo, ad ogni uomo.(3)




(1)Ernst Wolfang Boekenfoerde,Mandato politico della Chiesa?: Studi cattolici 107(1970) pp 98-105.
 (2)B. GiuseppeToniolo in una Conferenza a Roma citata da Anichini, Toniolo Giuseppe, Bari, 1955,pp. 168-169.
(3)Sergio. Dall’Antonia SDB, Per una democrazia diretta, Acc. Alfonsiana Roma, Tip. Salesiana San Giorgio- Venezia, dic.1972, pp.76.


lunedì 10 dicembre 2012

Chiesa e Papato in ordine alla civilta'



Scheda

C
Chiesa e Papato e civilta'

La Chiesa e il Papato sono causa di incivilimento, risvegliando nei popoli, attraverso la vita religiosa, la coscienza di nazione e quindi di popolo, che ha una vocazione religiosa-civilizzatrice nella storia. La Chiesa ed il Papato illuminano cosi' le nazioni quasi fossero ministri di civilta' o  collaboratori.(1)


E' cosi che, nonostante la volonta' contraria dell'uomo, la civilta' non si realizza senza la Chiesa.
" L'azione speciale della Provvidenza intorno alla Chiesa - infatti- conduce, nostro malgrado, ad aggirarsi le sorti dell' incivilimento".(2)


L'autorita' della Chiesa e nella Chiesa non e' un autoritarismo, ma un ministero, un servizio che scaturisce dalla sua missione  autorevole e religiosa sulle coscienze e si esplica a bene comune. Per questo dunque la Chiesa e' guida di civilta' ed il Pontefice, "la sovranita' religiosa", esplica questa funzione a modo di ministero e di servizio per la pace a la promozione della civilta', che gli compete in modo tutto speciale.(3)


Ed in questo compito, un luogo ed impegno particolare e' riservato ai giovani.(4)



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(1) cfr. Giuseppe Toniolo,Indirizzi e concetti sociali all'esordire del sec. XX, in Democrazia cristiana. Concetti e indirizzi, vol 2: Opera Omnia,Serie 3, p147.153, 151-156.
(2) ivi, p. 195.
(3)cfr.: G. Toniolo, Per la concordia della coscienza pubblica..: Democrazia Cristiana.Istituti e forme: OO, Serie 4, vol.2, p. 325.
(4)cfr.: G. Toniolo,La nostra vocazione provvidenziale verso la patria, la societa', la religione: Scritti spirituali. Religiosi. Familiari. E vari, vol. 2: OO, Serie V, vol 2,pp 325-328.