A
azione
Nell'azione sociale il cristiano rispetta la secolarita' delle realta' umane, ma non assume il secolarismo che rifiuta il saprannaturale. Il cristiano e' uomo del mondo e nel suo operare nella societa' a suo vantaggio usa i mezzi e i metodi secolari, assume il sentire secolare,cioe' rispetta l'autonomia delle modalita' operative proprie alla scienza e ai servizi secolari; ma se distingue il religioso dal secolare, riconosce tuttavia un legame tra loro nella sua persona. La superiorita' dell'elemento soprannaturale presenrte nella religiosita' gli fa riconoscere la relazionalita' e l'influsso efficace e necessario che la religione deve esercitare sulla persona nelle sue scelte operative responsabili ed autonome.
Scrive infatti il Toniolo:
"in codesta vivissima comprensione di una necessaria riforma sociale...bisogna essere uomini che sentano le esigenze e quasi il grido della natura umana in seno agli odierni problemi - figli dell'eta' presente, che condividano le vocazioni storiche - ed infine cittadini della societa' moderna, compartecipi della sua vita vissuta e delle sue aspirazioni avvenire...- vivere, agitarci, riedificare nell'ora presente.
Ma cio' ad una condizione, sulla quale non deve correre equivoco: che cioe' tutta la estimazione pratica di questi accorgimenti e mezzi umani storici e moderni, ossia naturali, non detragga nel nostro giudizio al valore inestimabile, perenne, superiore che hanno i veri ed i presidi sovrannaturali, non solo per la salute delle anime, ma ancora per le nazioni e la civilta'."
Chiaro.
(vedi Prefazione a P.Polien A. S. Clair, Siate cristiani, 1912: Opera Omnia di Toniolo, Serie V.a, vol. 1:, pp. 113-114.)
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