mercoledì 4 gennaio 2012

Cristianesimo ed Eucaristia. Nel pensiero di G. Toniolo

C
Cristianesimo.

Oggi si gioca la credibilita' del Cristianesimo sulla sua capacita' formativa ed educativa nonche' sulla sua incisivita' nella storia, da molti infatti e' perecepito come una realta' non umanizzante e quindi non desiderabile.
Toniolo ha fatto capire attraverso la sua opera e la sua vita come il Cristianesimo  sia invece, con il Vangelo, annunciato e vissuto dai Cristiani, una forza realmente  a favore della vita piena dell'uomo.
Egli sottolinea quattro vie percorse dal Cristianesimo per vitalizzare, rivitalizzare, portare avanti la storia dell'uomo. Quattro vie che egli riassume nella parola "Civilizzazione cristiana".
E le quattro vie sono queste: l'educazione alla memoria, attraverso i racconti della Bibbia  compendiati nel Simbolo o Credo;  l'educazione ai riti, i Sacramenti ed in specie l'Eucaristia, che portano la forza della fede nella vita aiutando a collocarla attraverso il segno o simbolo nella realta' che dura in eterno(sacramentalmente);  l'educazione morale, coltivando il desiderio del bene e della liberta' proiettata al futuro buono, attraverso i Comandamenti, le dieci Parole e le Beatitudini, che ne sono il compimento; l'educazione all'interiorita', formando alla preghiera che aiuta le persone a non vivere in modo superficiale, astratto e dissipato...
Toniolo afferma cosi' che il Cristianesimo, vivente nella Chiesa ed in chi lo accoglie come scelta di vita, continua nel tempo ad offrire un necessario contributo di civilta' a vantaggio dell'umanita' intera; anzi afferma che unicamente attraverso questa via si realizza la vera civilta' duratura e umana: il Cristianesimo e' a favore della vita piena dell'uomo.
Di fatto, il Toniolo dice: "solo il cattolicesimo, dinanzi al determinismo, che frattanto mirava a distruggere in radice l'umana personalita', intervenne autorevolmente a difendere il dogma filosofico e religioso della liberta', della responsabilita' e dignita' morale dell'uomo, traendone le conseguenze nell'ambito civile e politico..." e rivelandosi "un fattore di civilta' antico, ma bensi' sempre vegeto."
E insiste dicendo che  il Cristianesimo rivendico' la liberta', la responsabilita' e la dignita' della persona individua con applicazioni conseguenti per il cittadino e lo stato;  sulla societa' o comunita' umana riaffermo' l'influsso della  giustizia e carita' evangelica che si fa solidarieta', forza di riscatto,  elevazione e sistema democratico nella "composizione e costituzione" della realta' sociale.
Riguardo alla vita ed alla civilta', il Cristianesimo rivendico' i valori materiali, morali, spirituali, nonche' le energie intellettuali, morali, religiose, contribuendo efficacemente al progresso della Civilta'. E tutto cio', non solo nel passato, bensi', di continuo, e nel presente, e nel futuro, come "fattore di civilta' antico, ma sempre vegeto" e necessario...!

Come approfondimento si possono leggere le pagine 364-367 di "L'odierno problema sociale...", 1905, in Opera Omnia di Toniolo (O.O.), serie III.a, vol 1, alle pagg. citate sopra, ivi.


E, circa l'Eucaristia,G. Toniolo diceva in una conferenza a Roma nel 1889:
"Ecco il balsamo che ci preserva dalla corruzione e insieme ci avvalora d'intima fortezza, nel compito immenso e formidabile di preparare il rinnovamento di civilta' nel prossimo avvenire, l'Eucaristia...Puo' sorridere a questo richiamo di pieta', in un compito si' arduo e poderoso, chi non sa quale sublimazione di tutte le potenze umane si effettui nella conversazione con Dio, e dimentica che l'incivilimento non e' che la storia della congiunzione dell'umano con il divino. Ma noi credenti sentiamo nel fondo dell'anima, ed urge proclamarlo: chi definitivamente rechera' a salvamento la societa' presente non sara' un diplomatico, un dotto, un eroe, bensi' un santo, anzi una siocieta' di santi".
Cosi'  Giuseppe Toniolo.
(Vedi: Anichini , Toniolo Giuseppe, Bari 1955, pp168-169).

Cio' che dice Toniolo e' quanto afferma il Concilio Vaticano II.o, e cioe' :
"Chi segue Cristo, l'uomo perfetto, diventa anche lui piu' uomo".
( Gaudium et Spes,41)

1 commento: