sabato 14 aprile 2012

A Pieve di Soligo (TV) il Ministro Ornaghi ha ricordato Toniolo

Cominciamo a cogliere i valori del grande studioso, sociologo e cristiano..

Punti salienti che pongono in luce una visione corretta di Toniolo sono stati affermati dal ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi  in una conferenza tenuta a Pieve di Soligo al teatro Careni  il 26 marzo c.a. con queste idee:

-  Toniolo ci da' con la sua vita una lezione attualissima nel rifiuto della rassegnazione con un forte invito alla speranza e all'azione.
 Al pessimismo che porta alla rassegnazione del lasciare le cose come stanno, Toniolo scuote con il suo pensiero, soprattutto con la sua sollecitazione ad agire, a fare, a creare , ad associarsi, ad applicare concretamente il criterio di sussidiarieta'. Toniolo rifiuta il rimpianto, che fa perdere l'impegno, la rassegnazione, che disperde le energie. Il suo pensiero diviene con la sua vita una spinta continua e piena di speranza all'azione.

-  Come primo grnade economista e politologo cattolico, afferma una politica genuina ed efficace: quella che non opprime la societa', ma ci lavora dal di dentro per renderla efficiente, migliore, umana.

- Presentando la democrazia come un valore irrinunciabile, non cade nell'equivoco di svilirla e renderla un fantasma di se' stessa, risolvendola in  procedure ed in competizioni tra partiti.
In Toniolo c'e' una concezione altissima e validissima di democrazia. Oggi abbiamo perso  il calore della parola di democrazia, quel calore che vibrava in chi la sosteneva. L'abbiamo perso soprattutto perche' consideriamo la democrazia soltanto sul versante politico. Toniolo la vedeva, invece anche e soprattutto, su quello sociale.
"In questo senso Toniolo parlava spesso di una democrazia cristiana, cioe' di una democrazia che doveva trovare nei principi cristiani la forza del suo sviluppo".(1)

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(1) vedi Francesco Dal Mas, Fu un uomo di azione e speranza: L'Azione, 1 aprile 2012, pag.11.)
      vedi pure , Anteprima: Toniolo al cuore della politica: http://www. Avvenire. it,   15 aprile 2015, 
ove tra l'altro si dice:
"In particolare, per la tempestività e la precisione con cui Toniolo vede legate in modo interdipendente – oltre che indissolubile, se si tiene ben presente la naturale “socialità” dell’essere umano – le vicende della moderna economia di mercato e quelle della democrazia. La cooperazione, e in specie il “credito popolare”, di un tale nesso fra democrazia ed economia sono una delle garanzie più stabili e stabilizzanti; sono uno dei fattori più importanti e decisivi. Senza cooperazione (senza sussidiarietà e solidarietà, diremmo oggi), la democrazia non può che essere in affanno. Lo è rispetto allo sviluppo economico e a ogni sistema di welfare, anche quando non sia intollerabilmente onnivoro e falsamente eguagliatore". 
Ed ove si propone Toniolo come esempio per l'uomo di cultura che attraverso la scienza e la fede vuol arrivare alla sapienza. E lo si pone in parallelo con il pensiero e la figura di Newmann.

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