domenica 7 aprile 2013

Toniolo e sua chiave di lettura pasquale.

Toniolo va letto alla luce della Pasqua. Cio' significa che la sua lettura premette l'accettazione dei pensieri seguenti che sono di carattere biblico e teologico, ma che si fanno realta' nella vita sociale e politica.



« Liberazione » è uno dei termini che maggiormente polarizzano e

 affascinano i giovani, nella loro ricerca di un mondo svincolato dalle troppe 

catene che ancora lo tengono in oppressione. Ma da chi ci viene questa 

liberazione? Basta lo sforzo dell'uomo, la sua lotta appassionata per una

 maggiore libertà, dignità, giu­stizia? E a quali livelli è necessario agire?

Sono le strutture che modellano l'uomo, dicono alcuni. 

Cambiamo le strutture e ne risulterà cambiato l'uomo. E allora?... 

Lottiamo per far cadere le strutture ingiuste e anacronistiche della nostra 

società. 

È certo che le strutture hanno la loro importanza nel modellare l'uomo, 

renderlo libero o schiavo !... 

Ma il cristiano sa che la radice profonda del dramma deve essere cercata nel 

profondo dell'uomo, là dove si giocano le sue scelte fondamentali tra 

l'egoismo è la donazione. 

La prima e più radicale liberazione, da cui tutte le altre sono condizionate,

 è la liberazione dal peccato, questo cancro che corrode l'uomo nel suo 

profondo, che intacca i tessuti della vita sociale, che avvelena i rapporti e

 spezza la comunione. 

Cristo risorto è venuto a garantirci questa liberazione, radice e base di ogni 

altra liberazione.

 Liberazione dal peccato significa liberazione dalla più radicale alienazione 

che insidia l'uomo. 

Dove questa liberazione non è avvenuta, si è visto che il crollo di strut­ture 

ingiuste ha troppo spesso aperto lo spazio per altre strutture che non 

hanno saputo rispettare l'uomo.

L'uomo « nuovo » è soltanto l'uomo pasquale, che ha ricevuto da Cristo,

in uno sforzo di collaborazione fecondo, la sua liberazione. 

E le comunità dei credenti, la Chiesa, sono chiamate oggi  e sempre a 

prolun­gare l'opera di Cristo liberatore. 

Una liberazione che non può re­stare puramente interiore: se è autentica, 

si riversa e investe tutti i settori, tutto l'uomo, superando ogni visione 

« spiritualista » che finirebbe per tradire la liberazione, dono del Risorto.
(N.N)


Questo concetto sta alla base del Pensiero di Toniolo, che non puo' essere capito 

senza assumere tale concetto come  chiave di lettura. 


Per Toniolo infatti l'elemento impulsivo della dialettica storica non e' ne' il fatto 

negativo, ne' il fatto positivo, ma e' un elemento vitale che rimedia la deviazione e 

spinge a sempre nuove attuazioni positive di civilta'. E tale elemento e' il divino 

Personale, storico, incarnato nella Comunita' Chiesa e posseduto nel Cristianesimo 

storico integrale.( 1)


Toniolo inoltre vede la liberazione cristiana 

concretata nella realizzazione della Democrazia cristiana.(2)


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(1) "...errore di non pochi scrittori odierni che la stessa morale cristiana sia po' su po' giu' uno sviluppo di quella stoica;  cosi' tutta la civilta' sia figlia della perfettibilita' naturale e non gia' di Cristo, alfa ed omega della storia dell'incivilimento" :Toniolo G., Lettera al marchese A. Albergotti, Lettere, vol 1, Citta' del Vaticano, ed. Comitato Opera Omnia di G. Toniolo, 1952, pp.285-287.
Toniolo Giuseppe, Cenni sulle crisi sociali e sulle corrispondenti dottrine socialistiche: Opera Omnia, serie IIa, vol.1, pp.267-441.

(2)cfr.: Dall'Antonia Sergio SDB,Per una democrazia diretta. L'ideale evangelico-sociale di Giuseppe Toniolo,Venezia dicembre 1972, Ed. San Marco, pp.76.



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