Fede e vita cristiana.
"La nostra fede non è una dottrina astratta o una filosofia, ma è la relazione vitale e piena con una persona: Gesù Cristo, il Figlio unigenito di Dio fattosi uomo, morto e risorto per salvarci e vivo in mezzo a noi”(Papa Francesco nell’omelia del 1 gennaio 2015)
.
Questa idea viva del Cristianesimo
e' alla base dell'Opera del Beato Toniolo.
... e' il pensiero di Toniolo
“Saranno sempre pochi coloro che attueranno in se’ un autentico incontro
con Cristo. Ma questi pochi saranno in grado di testimoniare e riflettere
Cristo piu’ luminosamente”(Ell
Ernst)
La Vita cristiana e’ comunicazione di Vita ricevuta e scoperta insieme; e’
essere Chiesa, partecipi delle sue leggi di crescita e della sua continua
purificazione, comunicando la Vita e riscoprendola insieme personalmente con la
Comunita’ stessa, che e’ la Chiesa.
Questo postulato regge il pensiero di Toniolo, appare nei suoi scritti, ne
e’ anzi una derivazione (1).
Inqietudini di oggi»Una risposta.Un'intuizione feconda?
1- Inquietudini
di oggi.
Oggi riesce antipatica una fede che viene proposta a
livello di ragione e di raziocinio. Riesce antipatico l'ironizzare sulle
religioni degli altri per il semplicismo che ci può essere in quelle»
Oggi si vede che altre religioni hanno dato e danno un
apporto di civiltà considerevole e manifestano delle ricchezze umane veramente
autentiche. Si scorge 11 fervore el'impegno che scaturisce da altre fedi. Ci si
trova di fronte ad una nuova realtà, un pluralismo di culture, reso noto dall’ estrema
comunicabilità di notizie a raggio mondiale. Ed in questo pluralismo di culture
si scorgono delle adesioni a principi religiosi o pseudoreligiosi, che
dimostrano la concretezza dell’ apporto di quelli al progrosso di numerosi
valori umani.
Il cristianesimo presentato e
vissuto in modo poco umano, scarsamente concreto, assolutamente non vivo;
proposto per lo piu’ in modo concettuale ed astratto, incomprensibile talora nel suo linguaggio; poco degno di
affidamento nella sua concretizzazione nelle persone, nella chiesa, negli
istituti o forme organizzative stabili, rende meno accettevole Cristo o lo fa
porre dalla mente umana nella scia di qualsiasi altro fondatore di una
religione. La vita di Cristo non ha senso
per chi vuol vivere la vita
dell’uomo!...La vita cristiana non ha valore per chi vuole sentire appagate le
sue "brame più profonde di un mondo migliore, di una società più giusta,
di individui meno isolati e più solidali.
La morale cristiana appare un'astrazione
fondata su di un'altra astrazione. Principi disincarnati dovrebbero servire
alla realtà concreta umana basandosi su altri principi dogmatici più astratti
ancora: quando essi sono solo proposti e non vissuti, in fatti, essi sembrano
astratti,vengono allora ritenuti solo pensabili e non vivibili. Se proclamati
da una mente umana, da un libro, da un microfono e non rappresentati da una
vita che viene a contatto personale di un'altra vita, sono ritenuti astratti e non
credibili. E’ infatti nel contatto personale che la verità, a causa dell'azione
del divino, produce una rigenerazione ricreativa ed assimilatrice a se’. In
tale situazione la verità diviene capace di arricchire di se' l'altro: di
rigenerare l'altro che si dispone ad accoglierla.
Si ha infatti un tu personale o
sociale di fronte ad un altro tu personale o sociale palpitante della stessa
vita umana, conscio dei problemi umani, partecipe della cultura umana, dotato
della medesima tensione ad un progresso, inquietato dall'identico anelito
profondo, che in ogni uomo agisce come spinta all'azione, al perfezionamento e
a quella felicità in cui tutti vivano della stessa conquista definitiva. - Un
tale tu per tu non può essere estraneo ad uno scambio di ricchezza, ad una
realizzazione di vita(2).
2- Una risposta.
E* questa problematica, sono
questi interrogativi ohe trovano un'ampia risposta nella costruzione di G.
Toniolo. La sua è una costruzione in sintesi della vita umana autentica. Da
quella sintesi scaturisce un'idea: Cristo. Il Signore della storia, Gesù, vivo
per uomini vivi. Il Kyrios per uomini in cammino su un terreno accidentato,
problematico, oscuro, ricco di avanzamenti e di retrocessioni; un cammino
storico sempre incerto da parte umana, sempre saldo e sicuro per la parte
divina,che vi è in essa. Toniolo dà la
risposta all’anelito più profondo di oggi, svolgendo una sociologia cristiana
tutta intessuta su un'idea forza di cristianesimo, che non è dogma e nemmeno
morale quando non si intenda per tutto ciò "vita" profonda, reale,
concreta, vita che parla a vita, tu che si apre al tu, un tu personale che si
comunica ad un altro tu personale. La sua idea basilare è nella sua centralità
espressione teologica di questo. E’ inoltre concezione di Cristianesimo come ‘un noi’ comunitario di persone
rigenerate che si apre ad un noi sociale di altre comunità unite tra loro da un
unico anelito vitale. Un tu morale in cammino ad un tu sociale pur esso in
cammino nella storia: il popolo di Dio di fronte all'umanità. Entrambi
progredienti verso la pienezza della civiltà, che tutto risolve, che tutto
appaga, ed il cui essere concreto è ben
preciso, perché è il tu a cui converge ogni storia e tutta la storia, Cristo. Non più
un fondatore di religione sta alla base della vita cristiana, ma una vita
vivente in modo personale, che accosta la vita vivente di altre persone e
produce una reazione a catena per contatti vitali fecondi e rigeneratori di
altri contatti vitali fino a formare un NOI.
E' il Cristo mistico della storia capace di formare, nella massima espasione
della storia la civiltà cristiana; di creare al culmine di ciò che è storia e
che cambia nome per non essere più storia, una realtà nuova: la città umana di
Cristo atta ad accogliere la Gerusalemme celeste. (3)
E del resto, perché Cristo
avrebbe detto: “ma viene l'ora ed è adesso in cui i genuini adoratori
adoreranno il Padre in spirito e verità; il Padre infatti tali vuole i suoi
adoratori. Dio è spirito, e i suoi adoratori in spirito e verità devono adorarlor”(4),se
non perché il cristianesimo non è solo un contenuto, ma la stessa vita che
nelle persone vive esprime una concreta ricchezza di vita?(5).
Perché allora la Didaché dice(6):
'Venga la grazia e passi questo mondo! Osanna al Dio di David. Chi è santo si
avvicini (all'Eucaristia) e chi non lo è si converta con il Battsimo.
Maranatha. Amen. Lasciate che i profeti rendano grazie a loro piacimento...non
chiunque parla per ispirazione è un profeta, ma solo colui che si comporta come
il Signore”..., se non perché il Cristianesimo è una realtà di vita che si
alimenta, nasce, vive nelle persone vive e progressivamente si manifesta nella
realta’ nell'attesa della persona di Cristo? Ed Agostino perché invita a cercare Dio dentro di se'(7),
se non perché il dogma, la morale, il Vangelo, il cristianesimo integrale è
primariamente Cristo stesso vivo in colui che lo ama, non una realtà esterna
alla comunità credente ed alle persone che la compongono?
Solo così si capisce l'invito di
Cristo alla conversione(8)continua ; ed il detto dell'apostolo che noi siamo
edificio di Dio(9);solo così si capisce ohe cos'è essenzialmente nel
Cristianesimo scrittura, dogma, morale, diritto, filosofia. Essa è vita
ricevuta, vita partecipata , vita vissuta personalmente. Sono realtà
irrinunciabili, infatti sono realtà di vita personale, che scaturisce, si
dimensiona e si costruisce sulla Vita personale di Cristo: su essa, con essa e
mai senza di essa(10).
3- Un'intuizione
feconda?
Alla luce di questa sintesi della
vita umana, la vita cristiana e il cristianesimo assume una definizione nuova.
Essa è la vita stessa di Cristo
presente a ciascuno, a tutti ed a tutto. Essa è la vita del cristianesimo, che
non è fatto passato, od un concetto astratto, ma la vita dell'uomo viven¬te
Cristo, ma la parola vivente dell'uomo che accoglie Cristo, ma Cristo vivo nel
fedele, Cristo vivo nella Chiesa, Cristo vivo nei Sacramenti segni viventi,
Cristo vivo nel sacerdozio vivente del laico, del clero, del vescovo, del Papa.
Cristo vivo nell'uomo che lo accoglie e che, guardando a Lui, trasforma il suo
mondo. Essa è ancora Cristo vivo nell'autorità vivente e nel fedele
ossequiente; Cristo vivo nella Guida che vive il suo cammino progressivo con il
popolo di Dio vivo; il popolo vivo che cammina con i suoi pastori nella storia
che si fa Salvezza, cioè Vita del vivere; Cristo vivo nella realtà redenta che
si fa per questo più umana. Il Cristianesimo non sembra cosi’ comunicazione di
Vita ricevuta, donata e riscoperta?
Questo
appare dallo studio su Toniolo, un uomo, che, eccellente per il pensiero, non
lo fu meno per la vita vissuta in Cristo. Un sociologo e uomo di cultura che ha
insegnato come trasformare la realta’ deteriorata in civilta’ e democrazia che
glorifica Dio, mentre glorifica la persona umana.
(1)G. TONIOLO, Indirizzi del
sapere contemporaneo e la Chiesa, 1911: O.O., Serie V,vol.2, p.187.
(2)B. HARING, Morale speciale» :
la legge di Cristo,vol.2,pp.454-58.
3) G. TONIOLO, Lettera al marchese
A. Albergotti,Lettere 1871-1895: 0.0., Serie VI, vol. 1, pp.285-287. Recensione
di G.M.-B., Studio e pratica de la religione, 1899:0.0., Serie V, vol.1,pp.110-112.
(4) Jo.4,23-24: Mons. Garofalo,
Il Nuovo Testamento: La sacra Bibbia, vol.3, Torino,Marietti,1961,pp.228-229,nota
23: ...un culto spirituale universale, ma non per questo soltanto
interiore.
(5) P. BABIN, I giovani e la
fede, Roma, Ed. Paoline1965 pp.302-303.
(6) G. CORTI, I Padri apostolici,
Roma, Città Nuova Ed.,1967p.37 e note 33.34.
(7)S.A.AUGUSTINI,Confessionum
libri XIII. cum notis P.H.Vangnereck, Torino, SEI,1952,L.XI,c.9,p.440:"audiat
te intus sermocinantem qui potest”;L. XIII,c.37,p.553:"tunc enim sic
requiesces in nobis quemadmodum nunc operaris in nobis".
(8) B. HAERING, Morale generale,:
La legge di Cristo,vol.1, pp. 471-474.
(9) B. HAERING, op. cit.:l.
cit.,p.473: commento a 1 Pet. 2,5.
(10) H. KuNG, La Chiesa, Brescia,
Queriniana,1969,pp.13.14-15.