martedì 18 ottobre 2016

Cibo e alimentazione .

Il cibo e l’alimentazione.


Messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale dell'alimentazione 2016, lunedì 17 ottobre 2016(ReteSicomoro)



Dice il Papa:
i livelli di produzione mondiale permettono di assicurare alimenti per tutti, purché ci sia un’equa distribuzione. Ma possiamo ancora continuare su questa linea, se poi le logiche di mercato seguono altre strade giungendo a fare dei prodotti agricoli una merce qualsiasi, ad usare sempre più il cibo per scopi non alimentari o a distruggere alimenti per il solo fatto che sono in eccesso rispetto al profitto e non ai bisogni?

Sappiamo, infatti, che il meccanismo della distribuzione rimane teorico se gli affamati non hanno un accesso effettivo agli alimenti, se continuano a dipendere da apporti esterni più o meno condizionati, se non si crea un corretto rapporto tra fabbisogno e consumo e, non ultimo, se non si eliminano gli sprechi e non si riducono le perdite di cibo.


… La volontà di operare non può dipendere dai vantaggi che ne possono derivare, ma è un’esigenza legata ai bisogni che si manifestano nella vita delle persone e dell’intera famiglia umana. Bisogni materiali e spirituali, ma comunque reali, non frutto delle scelte di pochi, di mode del momento o di modelli di vita che fanno della persona un oggetto, della vita umana uno strumento, anche di sperimentazione, e della produzione di alimenti un mero affare economico, a cui sacrificare addirittura il cibo disponibile, destinato per natura a far sì che ognuno possa avere ogni giorno alimenti sufficienti e sani.
….
Penso di interpretare il desiderio di tanti nell’auspicare che gli obiettivi delineati dall’Accordo di Parigi non rimangano belle parole, ma si trasformino in decisioni coraggiose capaci di fare della solidarietà non soltanto una virtù, ma anche un modello operativo in economia, e della fraternità non più un’aspirazione, ma un criterio della governance interna e internazionale.”




 Confrontando il pensiero del Papa e quello di Toniolo:


circa    La produzione economica circa il cibo e l’alimentazione.

Esaminando cio' che dice il Papa:

i livelli di produzione mondiale permettono di assicurare alimenti per tutti, purché ci sia un’equa distribuzione.
Non esser cosa giusta fare dei prodotti agricoli una merce qualsiasi, a usare sempre più il cibo per scopi non alimentari, distruggere alimenti per il solo fatto che sono in eccesso rispetto al profitto e non pensare ai bisogni, non garantendo cosi' per gli affamati un accesso effettivo agli alimentied in generale un corretto rapporto tra fabbisogno e consumo.

Asserisce  ancora il Papa :
esser doveroso che si eliminino gli sprechi e si riducano le perdite di cibo.
Infatti  dice :… la volontà di operare non può dipendere dai vantaggi 
ma dai bisogni  materiali e spirituali.
Bisogni che devono essere comunque reali, non frutto delle scelte di pochi, 
di mode del momento o di modelli di vita che fanno della persona un oggetto,  che fanno della vita umana uno strumento, anche di sperimentazione,
e della produzione di alimenti un mero affare economico, a cui sacrificare addirittura il cibo disponibile...



Esaminando cio' che dice Toniolo...

Fa eco Toniolo, quando dice:  - Il rinnovamento sociale si ispira alla legge del progresso che e' quella del dovere, del lavoro e del servizio; si ispira ai valori personali di liberta', uguaglianza e fratellanza; si incentra nella carita' che eleva e che non distrugge, che si inchina e non umilia, che perfeziona la legge del dovere e si fa sacrificio (cfr. G. Toniolo, Riforme agricolo sociali; L'Unione cattolica per gli studi sociali in Italia; L'economia capitalistica moderna; La funzione della giustizia e della carita' nell'odierna crisi sociale).

e poi...:

C'e'  un valore che Toniolo considera fondamentale, democratico e che fonda l'autentico progresso:  la tradizione espressa in campo economico dalla "costante vocazione delle famiglie, classi, popolazioni a certi rami dell'industria, dalla perduranza di caratteristici consumi popolari. Sono queste tradizioni che temperano la precarieta', incertezza, irregolarita' dei rapporti economici e salvano dal pericolo di affrettati cambiamenti suggeriti da subiti guadagni"

E ancora:

Nella economia, egli afferma,e' indispensabile la presenza delle consociazioni locali, che tengono conto del bene locale e generale, intrecciandolo insieme. Raggruppano infatti, industrie, attivita' economiche e classi economiche di quel luogo, inserite nelle circostanze locali, cioe' rispettose della natura del mondo esterno e sensibili alle opportunita' della produzione e coscienti delle richieste concrete di acquisto e consumo: sono utili, focolai di produzione, garantiscono la stabilita' nell'economia anche nazionale...
( cfr. L'Unione cattolica per gli studi sociali in Italia:O.O., serie 4, vol.3, pp.102-105)




Il Papa concludendo afferma:

 far sì che ognuno possa avere ogni giorno alimenti sufficienti e sani.
….fare della solidarietà e della fraternità non più un’aspirazione, ma un criterio della governance interna e internazionale.”



Dice in proposito Toniolo :











"L'economia va attuata nel contesto sociale in conformita' con la solidarieta' umana e secondo i fini che garantiscono la prosperita' e la pace delle classi sociali" (Parole all'apertura delle giornate sociali di Milano:O.O., serie 3, vol.3, p.305).
L'economia deve essere rispettosa della persona, delle necessita' delle moltitudini e della solidarieta' tra le classi" ( L'Unione Cattolica per gli studi sociali: O.O. serie 4, vol.3, p.94).

 Questa realta' economica deve poi inserirsi in una organizzazione universale che prevenga i conflitti materiali tra le nazioni, regoli uniformemente i rapporti economici, favorisca il progresso di tutti, difenda dalla concorrenza le moltitudini operose.( cfr. L'Unione cattolica per gli studi sociali in Italia:O.O., serie 4, vol.3, pp.102-105)

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Tutto questo ci conferma sulle linee della dottrina sociale della Chiesa, come fermento per una sana ed equilibrata economia democratica e di vera civilta'.












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