Il
cibo e l’alimentazione.
Messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale dell'alimentazione 2016, lunedì 17 ottobre 2016(ReteSicomoro)
Dice il Papa:
„i livelli di
produzione mondiale permettono di assicurare alimenti per tutti, purché ci sia
un’equa distribuzione. Ma possiamo ancora continuare su questa linea, se
poi le logiche di mercato seguono altre strade giungendo a fare dei prodotti agricoli
una merce qualsiasi, ad usare sempre più il cibo per scopi non alimentari o a
distruggere alimenti per il solo fatto che sono in eccesso rispetto al profitto
e non ai bisogni?
Sappiamo, infatti, che il meccanismo della distribuzione
rimane teorico se gli affamati non
hanno un accesso effettivo agli alimenti,
se continuano a dipendere da apporti esterni più o meno condizionati, se non si
crea un corretto rapporto tra fabbisogno
e consumo e, non ultimo, se non si eliminano
gli sprechi e non si riducono le
perdite di cibo.
… La volontà di operare non può dipendere dai vantaggi che ne possono derivare, ma è
un’esigenza legata ai bisogni che si
manifestano nella vita delle persone e dell’intera famiglia umana. Bisogni
materiali e spirituali, ma comunque reali,
non frutto delle scelte di pochi, di mode del momento o di modelli di vita che
fanno della persona un oggetto, della vita umana uno strumento, anche di sperimentazione,
e della produzione di alimenti un mero
affare economico, a cui sacrificare addirittura il cibo disponibile, destinato
per natura a far sì che ognuno possa avere ogni giorno alimenti sufficienti e
sani.
….
Penso di interpretare il desiderio di tanti nell’auspicare
che gli obiettivi delineati dall’Accordo di Parigi non rimangano belle parole,
ma si trasformino in decisioni coraggiose capaci di fare della solidarietà non soltanto una
virtù, ma anche un modello operativo in economia, e della fraternità non più
un’aspirazione, ma un criterio della governance interna e
internazionale.”
circa La produzione economica circa il cibo e l’alimentazione.
Esaminando cio' che dice il Papa:
„i livelli di
produzione mondiale permettono di assicurare alimenti per tutti, purché ci sia
un’equa distribuzione.
Non esser cosa giusta fare dei prodotti agricoli
una merce qualsiasi, a usare sempre più il cibo per scopi non alimentari, distruggere alimenti per il solo fatto che sono in eccesso rispetto al profitto
e non pensare ai bisogni, non garantendo cosi' per gli affamati un accesso effettivo agli alimenti, ed in generale un corretto rapporto tra fabbisogno
e consumo.
Asserisce ancora il Papa :
esser doveroso che si eliminino gli sprechi e si riducano le perdite di cibo.
Infatti dice :… la volontà di operare non può dipendere dai vantaggi
ma dai bisogni materiali e spirituali.
Asserisce ancora il Papa :
esser doveroso che si eliminino gli sprechi e si riducano le perdite di cibo.
Infatti dice :… la volontà di operare non può dipendere dai vantaggi
ma dai bisogni materiali e spirituali.
Bisogni che devono essere comunque reali,
non frutto delle scelte di pochi,
di mode del momento o di modelli di vita che
fanno della persona un oggetto, che fanno della vita umana uno strumento, anche di sperimentazione,
e della produzione di alimenti un mero
affare economico, a cui sacrificare addirittura il cibo disponibile...
Esaminando cio' che dice Toniolo...
Fa eco Toniolo, quando dice: - Il rinnovamento sociale si ispira alla legge del progresso che e' quella del dovere, del lavoro e del servizio; si ispira ai valori personali di liberta', uguaglianza e fratellanza; si incentra nella carita' che eleva e che non distrugge, che si inchina e non umilia, che perfeziona la legge del dovere e si fa sacrificio (cfr. G. Toniolo, Riforme agricolo sociali; L'Unione cattolica per gli studi sociali in Italia; L'economia capitalistica moderna; La funzione della giustizia e della carita' nell'odierna crisi sociale).
e poi...:
C'e' un valore che Toniolo considera fondamentale, democratico e che fonda l'autentico progresso: la tradizione espressa in campo economico dalla "costante vocazione delle famiglie, classi, popolazioni a certi rami dell'industria, dalla perduranza di caratteristici consumi popolari. Sono queste tradizioni che temperano la precarieta', incertezza, irregolarita' dei rapporti economici e salvano dal pericolo di affrettati cambiamenti suggeriti da subiti guadagni"
E ancora:
Nella economia, egli afferma,e' indispensabile la presenza delle consociazioni locali, che tengono conto del bene locale e generale, intrecciandolo insieme. Raggruppano infatti, industrie, attivita' economiche e classi economiche di quel luogo, inserite nelle circostanze locali, cioe' rispettose della natura del mondo esterno e sensibili alle opportunita' della produzione e coscienti delle richieste concrete di acquisto e consumo: sono utili, focolai di produzione, garantiscono la stabilita' nell'economia anche nazionale...
( cfr. L'Unione cattolica per gli studi sociali in Italia:O.O., serie 4, vol.3, pp.102-105)
( cfr. L'Unione cattolica per gli studi sociali in Italia:O.O., serie 4, vol.3, pp.102-105)
Il Papa concludendo afferma:
far sì che ognuno possa avere ogni giorno alimenti sufficienti e
sani.
….fare della solidarietà e della fraternità non più
un’aspirazione, ma un criterio della governance interna e
internazionale.”
Dice in proposito Toniolo :
"L'economia va attuata nel contesto sociale in conformita' con la solidarieta' umana e secondo i fini che garantiscono la prosperita' e la pace delle classi sociali" (Parole all'apertura delle giornate sociali di Milano:O.O., serie 3, vol.3, p.305).
L'economia deve essere rispettosa della persona, delle necessita' delle moltitudini e della solidarieta' tra le classi" ( L'Unione Cattolica per gli studi sociali: O.O. serie 4, vol.3, p.94).
Questa realta' economica deve poi inserirsi in una organizzazione universale che prevenga i conflitti materiali tra le nazioni, regoli uniformemente i rapporti economici, favorisca il progresso di tutti, difenda dalla concorrenza le moltitudini operose.( cfr. L'Unione cattolica per gli studi sociali in Italia:O.O., serie 4, vol.3, pp.102-105)
Questa realta' economica deve poi inserirsi in una organizzazione universale che prevenga i conflitti materiali tra le nazioni, regoli uniformemente i rapporti economici, favorisca il progresso di tutti, difenda dalla concorrenza le moltitudini operose.( cfr. L'Unione cattolica per gli studi sociali in Italia:O.O., serie 4, vol.3, pp.102-105)
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