Per un mondo nuovo
Papa Francesco ha invitato, all'Udienza generale di mercoledì scorso, 5 agosto, a collaborare con la Chiesa per dare un animo nuovo alla società contemporanea provata da tanti guai e dalla pandemia.
Lui dice che la Chiesa non ha il compito di fare amministrazione, governo e politica dei vari gruppi sociali organizzati in Stati o Unione di Stati, è compito dei laici e dei loro governanti...Tuttavia ha affermato che la Chiesa ha il compito di illuminarne la volontà e il cuore, l'animo e lo spirito, per compiere in modo più proficuo e migliore il bene comune di ogni società e di tutto il mondo. Ci ha invitati ad approfondire e attuare con Lui le lininee maestre della Chiesa che fanno parte della sua dottrina sociale.
Ci ha esortato a cogliere la verità di questo asserto ricordando alcuni punti basilari e principi guida della Chiesa nella sua dottrina sociale.
Diceva Papa Francesco:
la Chiesa ha
sviluppato alcuni principi sociali che sono fondamentali (cfr Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, 160-208),
principi che possono aiutarci ad andare avanti, per preparare il futuro
di cui abbiamo bisogno. Cito i principali, tra loro strettamente
connessi: il principio della dignità della persona, il principio del
bene comune, il principio dell’opzione preferenziale per i poveri, il
principio della destinazione universale dei beni, il principio della
solidarietà, della sussidiarietà, il principio della cura per la nostra
casa comune. Questi principi aiutano i dirigenti, i responsabili della
società a portare avanti la crescita e anche, come in questo caso di
pandemia, la guarigione del tessuto personale e sociale. Tutti questi
principi esprimono, in modi diversi, le virtù della fede, della speranza
e dell’amore.
(Vatican.va,Udienza genereale 5.08.2020).
Il giorno dopo, su Avvenire, il Vescovo mons.Toso, Salesiano, commentava e riaffermava questa idea con slancio giovanile.
Da Vatican.va presento la parte interessante del discorso di Papa Francesco..
E allora ci chiediamo: in che modo possiamo aiutare a guarire il
nostro mondo, oggi? Come discepoli del Signore Gesù, che è medico delle
anime e dei corpi, siamo chiamati a continuare «la sua opera di
guarigione e di salvezza» (CCC, 1421) in senso fisico, sociale e spirituale.
La Chiesa, benché amministri la grazia risanante di Cristo mediante i
Sacramenti, e benché provveda servizi sanitari negli angoli più remoti
del pianeta, non è esperta nella prevenzione o nella cura della
pandemia. E nemmeno dà indicazioni socio-politiche specifiche (cfr S.
Paolo VI, Lett. ap. Octogesima adveniens,
14 maggio 1971, 4). Questo è compito dei dirigenti politici e sociali.
Tuttavia, nel corso dei secoli, e alla luce del Vangelo, la Chiesa ha
sviluppato alcuni principi sociali che sono fondamentali (cfr Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, 160-208),
principi che possono aiutarci ad andare avanti, per preparare il futuro
di cui abbiamo bisogno. Cito i principali, tra loro strettamente
connessi: il principio della dignità della persona, il principio del
bene comune, il principio dell’opzione preferenziale per i poveri, il
principio della destinazione universale dei beni, il principio della
solidarietà, della sussidiarietà, il principio della cura per la nostra
casa comune. Questi principi aiutano i dirigenti, i responsabili della
società a portare avanti la crescita e anche, come in questo caso di
pandemia, la guarigione del tessuto personale e sociale. Tutti questi
principi esprimono, in modi diversi, le virtù della fede, della speranza
e dell’amore.
Termina con un pressante invito:
Nelle prossime settimane, vi invito ad affrontare insieme le
questioni pressanti che la pandemia ha messo in rilievo, soprattutto le
malattie sociali. E lo faremo alla luce del Vangelo, delle virtù
teologali e dei principi della dottrina sociale della Chiesa.
Esploreremo insieme come la nostra tradizione sociale cattolica può
aiutare la famiglia umana a guarire questo mondo che soffre di gravi
malattie. È mio desiderio riflettere e lavorare tutti insieme, come
seguaci di Gesù che guarisce, per costruire un mondo migliore, pieno di
speranza per le future generazioni (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 24 novembre 2013, 183)
Non sarebbe male ricordare allora la dottrina di Toniolo che rispecchiava i primi passi della Dottrina sociale della Chiesa e che lui arricchiva del suo carisma di sociologo.
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