lunedì 18 febbraio 2013

Gerarchia. Compito sociale e attenzione particolare ad essa.



G
scheda


Gerarchia


Afferma Benedetto XVI.mo (Messaggio- Quaresima 2013)

"Come scrive il Servo di Dio Papa Paolo VI nell'Enciclica Populorum progressio, è l'annuncio di Cristo il primo e principale fattore di sviluppo (cfr n. 16). E’ la verità originaria dell’amore di Dio per noi, vissuta e annunciata, che apre la nostra esistenza ad accogliere questo amore e rende possibile lo sviluppo integrale dell’umanità e di ogni uomo (cfr Enc. Caritas in veritate, 8).Benedetto XVI.mo

Alla luce di questi concetti esaminiamo il pensiero di Toniolo.


Egli scrive in seguito alle reazioni ostili sorte tra i democratici circa le direttive del Pontefice sulla confessionalita' delle Unioni professionali(1).

In Italia, allora, si opponeva alla "confessionalita'" l'"autonomismo" dalla Gerarchia.
Era una "sistematica opposizione all'autorita'"(p.280), che rallentava e pervertiva il programma democratico dei cattolici. 
Toniolo in quella circostanza preciso' il valore dell'obbedienza alle direttive della Gerarchia ecclesiastica, al Pontefice in particolare, anche se poteva eventualmente sembrare  "talora onerosa e di impaccio"( p. 280). Tuttavia ragionava in questo modo:
Se la civilta' nella sua perfezione si raggiunge soltanto nel cattolicesimo, se la scienza sociale e l'azione sociale raggiunge il suo pieno valore solo nel cattolicesimo, se l'unificazione delle menti e delle opere per la perfezione sociale e' data solo dal cattolicesimo, bisogna riconoscere la funzione di guida che ha la Chiesa ed il Pontefice per essa (pp. 277-278).
Il Pontificato non e' allora da vedere soltanto come un'autorita', ma come una istituzione concreta che e' a servizio: per noi e con noi(p.279). L'attenzione rispettosa al Pontificato fino all'obbedienza e' allora una ricchezza, che ridonda a bene di individui e popoli (p.277) che vi prestino attenzione. Questo fatto, realizzandosi, e' progresso ordinato ed organico di democrazia (p.280), e' infatti coordinazione gerarchica nell'ordine dei valori a vantaggio di tutti 
( pp. 279-280). 

Non si deve legare il trono all'altare, ne' l'altare al trono, ma riconoscere a ciascuno le sue competenze e, nelle interferenze, le preminenze nell'ordine dei valori.

" La gerarchia (della Chiesa), che e' immediatamernte e positivamente istituita da Dio... e che in mezzo al rimutarsi  e succedersi delle altre sociali gerarchie ( da Dio derivanti mediatamente p.62) e' l'unica che non viene mai meno, che non invecchia mai e che, nella momentanea assenza o impotenza delle altre, mantiene missione e virtu' rispondenti per ogni piu' profondo rinnovamento della societa'".(2)



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(1) G. Toniolo, La questione sociale: Democrazia Cristiana, vol. 1, pp.275-280: Opera Omnia di G. Toniolo, serie III, vol. 2.
(2) G. Toniolo, op. cit. p. 141.

giovedì 14 febbraio 2013

Il Pontificato



11 febbraio 2013 .
Il Sommo Pontefice Benedetto XVI.mo 
dichiara che si dimettera' il 28 febbraio 2013.
E' un fatto di cronaca. Uno scioc per il mondo, ma un fatto spiegabile nella Chiesa:

Afferma il giurista Manuel Jesus Arroba
(cfr. Zenit 14 febbraio 2013):


 "Ovviamente nell’apprendere qualunque notizia c’è una componente emotiva, quindi, in questo caso c’è stata una notevole sorpresa, unita ad emozione per l’affetto verso la persona di Benedetto XVI. Da “freddo intellettuale”, devo dire di aver provato una certa gioia nel vedere di fatto tradotto in un caso concreto qualcosa che è essenziale per la vita della Chiesa: gli uffici di responsabilità nel governo della Chiesa hanno l’occasione di manifestarsi come un vero servizio. Gli incarichi non esistono per le persone: sono le persone che sono chiamate a svolgere, attraverso gli incarichi, una vocazione alla quale sono stati chiamati dal Signore, naturalmente in questo caso attraverso la mediazione del Collegio Cardinalizio che affida questo ufficio. Ma ha senso mantenerlo solo se si è nelle condizioni di portarlo avanti. Da questo punto di vista ho ammirato l’autenticità vocazionale di Benedetto XVI".



Dice Toniolo:


" Il clero e l'episcopato sono la perenne nobilta' popolana"

"La Chiesa e per essa il Pontificato non e' soltanto una suprema autorita' che, al di sopra della umanita', pronuncia , giudica, assolve, condanna cio' che e' infallibilmente e perennemente vero e falso, buono e cattivo nell'ordine religioso ed etico, ma e' una istituzione concreta e che vive nel seno stesso dei popoli e, con essi, in ogni luogo e momento, soffre, combatte e prega".
L'azione della Chiesa e' avvalorata da una suprema autorita' che, posseduta dalla Chiesa, e' esercitata da chi e' costituito per mandato divino indefettibile in ordine di preminenza autoritativa, magistrale, sacerdotale.
Il pontificato compiendo la sua missione nel seno dei popoli e con i popoli, si manifesta cosi' intrinsecamente e virtualmente democratico: realizza con modalita' sua propria una efficace e verace democraticita'(1), ove il piu' forte e' a servizio del bene comune.
La scelta del Papa Benedetto XVI.mo va vista secondo il pensiero di Toniolo su questa linea
del bene comune, con serenita' costruttiva.




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(1) Toniolo Giuseppe, Democrazia cristiana, Concetti e indirizzi, vol 1, in Sociologia e problemi sociologici contemporanei, vol 2, da O.O. serie III, vol. 2,  pp. 141.,164, 279.