Azione sociale e politica.
Linee e principi di base.
-Caro
amico, vuoi forse diventare un uomo politico?...
-Uomo
politico!??… Che cosa vuoi dire?
-Voglio
dire che la societa’ ha bisogno di te per crescere nei valori di civilta’ e tu
hai le possibilita’ di divenire un aiuto a tanti tuoi fratelli che anelano ad
un mondo nuovo piu’ umano e meglio governato da altri fratelli capaci di farlo.
-Bah…! E
cosa dovrei fare per tutto questo?
-Ricordati
che sei cristiano e che non puoi vivere nel tuo guscio, ma uscire allo scoperto
e giocare la vita per il bene del
tuo prossimo, come ha fatto Cristo che vive in te, …se sei cristiano.
-E lo
dubiti?...
Ascolta
allora cosa direbbe il Beato Toniolo a te futuro uomo politico.
“Una corretta analisi della natura umana
complessa addita nella persona umana, accanto al principio dell’utile, ancora
quello del buono, figlio dello spontaneo
riconoscimento di una legge naturale imperante che ingenera la coscienza del dovere.”
E’ proprio
la coscienza del dovere che “ alleandosi con altri piu’ generosi
affetti del
cuore umano, si traduce in altrettante tendenze”. Sono le tendenze “ della
nostra natura immateriale le quali sovrastano per eccellenza quelle del piacere e dell’utile
personale, di cui temperano le esigenze ed a cui talora impongono assolutamente
il silenzio”(1).
E’ cosi’
che la vita sociale e la vita cristiana
non possono non compenetrarsi.
Questo
avviene nella societa’ attraverso la realizzazione dei valori morali
fondamentali comuni a tutta l’umanita’e attraverso la coscienza che chiede all’uomo
l’unita’ della persona ad esser
responsabile nella coerenza alla propria fede.
Il che vuol
dire che l’economia, la politica come l’azione sociale, chiamano l’uomo
credente a portare in esse la sua forza, le sue convinzioni morali e l’energia
e la luce attinte dalla religione.
Dice infatti Toniolo : “ I problemi, sia
economici che politici devono sempre avere da noi una soluzione, la quale sia
conforme all’ambiente sopirituale, in
cui si agita tutta la nostra esistenza, nelle diverse forme concrete della
nostra attivita’. E quindi la vita economica e la vita politica devono
integrarsi con l’ambiente cristiano”. (2)
L’uomo che
si impenga nell’azione civile-sociale-politica , secondo Toniolo, deve
guardarsi pero’ da alcuni pericoli concettuali e pratici.
E cioe’:
-
“
Menomare la legitimita’ e la funzione
delle classi sociali - prodotto naturale e storico- in nome della uguaglianza
individuale e della fratellanza umana”
-
“
Restringere la funzione della carita’ e
della equita’ sociale esagerando l’ambito della rigorosa giustizia”.
-
“Offuscare
il concetto dell’origine divina dell’autorita’ per ripiegare verso il
pregiudizio della sovranita’ popolare”.
-
“Estendere
la novita’ e pieghevolezza, pur sempre legittime nei modi di applicazione dei
principi, ai principi direttivi cristiani immutabili, confondendo la modernita’
di metodi con certa mondanita’ di idee e di sentire”.
-
“
Propugnare l’azione esteriore sociale a scapito della vita interiore morale
dello spirito”.
-
“
Contare soverchiamente sopra gli espedienti umani e meno sopra i presidi sovrannaturali”.
-
Nascondere
sotto l’aspetto puramente umanitario “l’azione che deve essere intimamente e
pubblicamente” nota come espressione di
fede Cristiana e cattolica(3).
Toniolo poi
suggerisce i mezzi che sono a suo giudizio utili per preservare dagli errori
elencati.
Suggerisce cioe’:
L’
“adesione all’integrita’ del
dogma religioso”(4)
La pieta’ (5).
La partecipazione al ”divin sacrificio” e “ l’interiore ascetico raccoglimento” (6)
“ Il culto dei santi” (7).
“ La Comunione e la partecipazione ai Congressi eucaristici”
( 8).
L’idea che pone poi a base di un tale impegno responsabile nella
vita sociale e civile e’ l’idea del
merito .
Afferma cioe’ che a nessuno nelle condizioni normali del vivere civile deve
“esser consentito di sedere al banchetto della vita, fuorche’ all’unico titolo comune
dell’attivita’ meritoria, di braccio, di mente, di morali energie, di civili e
proficue prestazioni”(9)
Guarda quindi al capitale ed al possessore di
esso e dichiara che l’orientamento del capitale
e’ al lavoro, che viene “assicurato mediante il possesso del capitale” perche’ il capitale esige che il
capitalista porti “ la veste onorata di imprenditore”( 10).
Toniolo vede “nell’alleanza delle classi
operaia ed imprenditoriale il felice risultato del
capitale che confida le proprie sorti
all’operosita’ del lavoratore, a cui venga
offerta a sua volta la possibilita’ di
diventare imprenditore, oppure, nel caso di lavoro agricolo, comproprietario.
Nel caso infine delle persone cadute in
necessita’ economiche addita l’importanza della realizzazione di beni posti in comune
per una doverosa assistenza: “vorrei vi fossero beni comuni che ai poveri e ai
derelitti aggiungessero un supplemento alle necessita’ della vita, o un rifugio
per il di’ della sventura”.
L’uomo nobilitato dal lavoro, “non deve
tuttavia esser vittima di esso - afferma Toniolo - ma tale che sotto la giubba
dell’operaio viva pur della vita dello spirito, ne’ dimentichi di essere
marito, padre, cittadino e partecipi al flusso quotidiano del progresso sociale”(11).
E con parole forti dice:
“ A chi perdura ancora ad inneggiare ad una
pretesa religione del lavoro da sostituirsi a
quella del
sovrannaturale, si risponda sdegnosi con il Faust: - No, il lavoro che non e’
altro che lavoro, viene a nausea: noi aneliamo ai rivi della vita”(12).
Sono questi alcuni sprazzi di luce che invitano
ad impegnarsi nel sociale e nel
politico, ma in un cammino di azione sociale,
politica e civile, generosa, equilibrata e valida.
(1) G. TONIOLO, Dell’elemento etico quale fattore intrinseco
delle leggi economiche…: Trattato di economia sociale e scritti economici,
vol 2 in
O.O. di G. Toniolo, serie 2, vol.2, pp.270-271.
(2) G.TONIOLO, Parole all’apertura delle giornate sociali
di Milano, 1907: Democrazia Cristiana, Concetti e Indirizzi, vol. 2: O.O.
Serie 3, vol.3, p. 305.
(3 G . TONIOLO,Indirizzi e concetti sociali all’esordio del secolo XX, Democrazia Cristiana,
1900, vol.2: O.O. serie 3, vol.3, pp.
276-277.
(4)op.cit, p. 277.
(5)op.cit., p. 279
(6)op.cit., p.280
(7)op cit., p. 281
(8)op. cit., p. 281
(9) )G
TONIOLO, Se io fossi un riformatore sociale…, 1894: Democrazia e concetti .. vol.1: OO
serie 3, vol.2, pp.237-238.
serie 3, vol.2, pp.237-238.
(10) op. cit. ivi, p.237.
(11) op. cit., p. 238.
(12) G.TONIOLO, L’odierno problema sociale, 1905: O.O.
serie 3, vol 1, p.73.