martedì 5 novembre 2013

Stato e Chiesa nel pensiero di Toniolo

Stato e Chiesa


(Commemorando l’Editto costantiniano)



La storica decisione, con la quale veniva decre­tata la libertà religiosa per i cristiani, aprì nuove strade alla diffusione del Vangelo e contribuì in maniera determinante alla nascita della civiltà eu­ropea. La memoria di quell'avvenimento offre l'opportunità, ..., di riflettere sull'evolvere delle modalità con le quali il mon­do cristiano si è relazionato con la società civile e con l'autorità che la presiede. Tali modalità si so­no sviluppate lungo la storia in contesti assai dif­ferenti, conoscendo significative diversificazioni in Oriente ed Occidente. Al tempo stesso, esse han­no conservato alcuni tratti fondamentali comuni, quali la convinzione che il potere civile trova il suo limite di fronte alla legge di Dio, la rivendica­zione del giusto spazio di autonomia per la co­scienza, la consapevolezza che l'autorità ecclesiastica e il potere civile sono chiamati a col­laborare per il bene integrale della comunità uma­na.
Dal Vaticano, 19 agosto 2013, Papa   Francesco.
(Cfr: L’Osservatore Romano, martedi’ 3 settembre 2013 nr. 36)



Quale e’ il pensiero di Toniolo circa queste spinose questioni sempre attuali?


Persona e ordine sociale.

Il centro ed il vertice dell'ordinamento sociale e' l'uomo, il quale da' ragione di esso partendo da se stesso, in quanto  fonte, perche' "nella sua libera attivita' consiste veramente la causa prossima ed efficiente dei fatti sociali"(1).
Ma in tale attivita' entrano anche le cause seconde che influenzano la sua attivita' sociale e nel 
sociale. "Ogni fatto sociale infatti riflette in se' stesso ognuna di quelle relazioni di differente natura a cui soggiace l'uomo: sociali propriamente dette, giuridiche, politiche economiche, morali: relazioni che all'intelletto umano giova di considerare distintamente, per meglio discernere le leggi ad esse proprie"(2). La persona umana e' pure influenzata, come da causa seconda dell'ordine sociale, di cui  e' fonte, da cio' che ha sede in lei stessa e che dipende "dalle sue qualita' proprie, dalla sua natura spirituale e corporea: certi bisogni o tendenze del fisico, le ingenite inclinazioni dell'animo al vero, al bello, i sentimenti del buono, dell'utile,...le passioni, ecc..."(3).Altra classe di cause seconde che influenzano la persona come fonte dell'ordine sociale  "e' formata da tutto cio' che e' fuori dell'individuo, ma che e' accessibile a lui mediante i sensi: la natura esteriore e la societa' umana: l'ambiente fisico e l'ambiente
sociale"(4).
Tutte queste cause lasciano libero l'uomo qualora da esse si renda indipendente " con uno sforzo di energia spirituale in cui sta la vera causa prossima  efficiente di ogni fatto umano individuale e sociale".(5)
Ma al di sopra dell'uomo sta la Causa prima, che, attraverso le cause seconde indirizza le scelte libere della persona assicurando " un certo ordine alle manifestazioni esterne della liberta' umana"(6). 



La Religione e il compito secolare degli Stati.

E qui si inserisce il compito della fede nel suo aspetto di convinzione religiosa praticata nel sociale.
La Religione e' al di sopra degli Stati per la sua finalita' e, nella sua incarnazione storica di Chiesa, attraverso la persona credente, e' presente a modo di energia propulsiva di civilta' autentica.
Da cio' derivano delle precisazioni significative. 
La Chiesa - storicizzazione della Religione cristiana- e' al di sopra del compito degli Stati.
Essa si innesta nel loro compito come forza propulsiva, finche' la loro azione non e' in contrasto con il piano universale di Dio, conformemente al quale essi svolgono la loro missione storica. 
Ne risulta che la loro azione secolare, sia pure politica, diviene simbolicamente religiosa, perche' effettivamente converge al Fine ultimo della Religione ed attua autentica civilta'. Una profanita' inserita nel sacro ed elevata da esso(7).
Quando cessa questo rapporto, la Chiesa non puo' piu' collaborare con l'azione degli Stati:
essi perdono la religiosita' simbolica, si staccano dall'alveo del fine ultimo. "La Chiesa di conseguenza abbandonera' ai propri destini la potenza politico-civile, affinche' "al di sopra di tutti i concreti ordinamenti politici transeunti, per l'esaurirsi della rispettiva vocazione storica, si perpetui l'universalita' morale del cattolicesimo, inscindibile dall'incivilimento"(8).

 Possiamo trovare lo sviluppo di questi concetti in forma positiva da parte del Concilio Vaticano II nella Lumen Gentium n. 13  e nella Gaudium et spes: n. 76.


"Ma sempre e dovunque, e con vera liberta', e'  diritto proprio della Chiesa predicare la fede e insegnare la sua dottrina sociale, esercitare senza ostacoli la sua missione tra gli uomini e dare il suo giudizio morale, anche su cose che riguardano l'ordine politico, quando cio' sia richiesto dai diritti fondamentali della persona e dalla salvezza delle anime. E questo fara', utilizzando tutti e solo quei mezzi che sono conformi al Vangelo e al bene di tutti, secondo la diversita' dei tempi e delle situazioni" (GS n.76 ultime righe).







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(1)TONIOLO G., Dei fatti fisici e dei fatti sociali nei riguardi del metodo induttivo: Archivio giuridico, Bologna,10 (1872) 178-212.: Trattato di economia sociale. E scritti economici: 
O.O., serie 2, Economia e statistica, vol.2, p. 232 - L'elemento spirituale e morale viene riconosciuto capace di incarnazine storica. Idea molto importante per capire la funzione della persona nel sociale.
(2)Toniolo G. op. cit., p.226.
(3)Toniolo G., op.cit., p. 233.
(4)Toniolo G., op.cit., p. 233.
(5)Toniolo G., op.cit., p. 234.
(6)Toniolo G., op.cit., p. 234.
(7)TONIOLO G., Problemi ed ammaestramenti sociali dell'eta' constantiniana: Capitalismo e socialismo: O.O. , serie 1, Scritti storici, vol 1, p. p. 39-40." all'imperialismo politico...si aggiunge il concetto di un imperialismo religioso simbolico, che vede incipiente e profetizza completa la unificazione di ogni stirpe e della umanitaw' universale nella fede cristiana e nella Chiesa in Roma"
(8)   TONIOLO G., Problemi ed ammaestramenti sociali dell'eta' constantiniana: Capitalismo e socialismo: O.O. , serie 1, Scritti storici, vol 1, p. 40.




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