lunedì 22 gennaio 2018

Toniolo e il Concilio Vaticano Secondo. Linee di comunanza.




Toniolo spesso sembra straordinariamente vicino alla teologia del concilio Vaticano secondo (1).


Il Concilio insegna che la chiesa proclama una parola che si fa carne(2).

Questo compito della Chiesa impegna la Chiesa stessa ad essere attenta ai temi che le condizioni storiche e ambientali rendono particolarmente attuali e urgenti: sono quei segni storici che Dio usa nella sua pedagogia per parlare ai popoli (3). 
La Chiesa, popolo in cammino (4), ordinato, guidato e impegnato nella storia umana , deve rivolgersi all'uomo nel qui ora, secondo il significato pregnante della storia. 
La Chiesa è l'incarnazione di Cristo(5), sicché per mezzo di essa, Egli si unisce in certo modo ad ogni uomo(6). Ma la Chiesa renderà presente Cristo agli uomini, ai popoli  inseriti nella storia, specialmente nelle mutue relazioni con essi(7) e nella attenzione agli appelli che la storia le rivolge(8).
   
 Solo così si compie interamente il disegno divino di potenziare ogni valore umano e renderlo pienamente realizzato (9), incarnato nella vicenda umana: è allora infatti  proprio nell’uomo che si ricapitola ogni cosa in Gesù Cristo, che e’ il solo ponte tra Dio e l'uomo.



Un ricco nucleo  di queste idee è in Toniolo.

 Questa pensiero teologico è stato già colto in qualche modo da Toniolo, la cui dottrina sulla Chiesa e l'azione umana creatrice, sulla civiltà e il Vangelo, sull'impegno dell'uomo e la forza che riceve dall'Eucaristia, sulla fede e la vita, sulla storia e il progresso, sulla storia e i momenti chiave di essa, rspecchia questo costante rapporto e tensione: rendere Cristo presente all'uomo attraverso un impegno relazionale. 
Il Cristiano infatti per Toniolo aperto e vigilante (docilità), attento al momento storico (uomo del proprio tempo), attento alle necessità del suo tempo e alle indicazioni (segni) che gli vengono dalla storia illuminata dall'autorevole annuncio del Vangelo, con un compito personale(coordinato a quello comunitario):
mettere a frutto ( e cio’ e’ per lui un dovere) i doni ricevuti in forma originale( democrazia e organismi e gruppi sociali organici) per rassomigliare a Cristo che venne per servire e non per essere servito, riconducendo così tutta la realtà (dall'individuo alla società) a Cristo, e giungendo da Cristo a Dio  Padre (civiltà finale).





Bello!... ci troviamo a nostro agio nella consonanza di pensiero, idee, valori propugnati.


Grazie Beato Giuseppe Toniolo, pur guardando più avanti,
da Te attingiamo slancio per costruire un mondo più umano,
la Civiltà cristiana.










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(1) Cfr. soprattutto La costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo "Gaudium et Spes":G.S. 24;25,26,27,29,30;31 a;31 c; 32 a,c-e ;Parte prima, cc.III-IV; 58, 59 c; 62 a; 63 a;63 c,e;64;65 a,b;68 a,b,c;69 e;71 e; 71 f;72;73 b,d,e; 74 a,b,c,d,f;75;76 b,c,f;78 a,b; 84 c;85 a; 86; 89 a;90 c;92 a;93 a.
(2) Dei Verbum: D.V. 7.
(3) D.V. 2;15; cfr pure Il rinnovamento della catechesi, Torino, Elledici, 1970, RdC 15.
(4) Lumen Gentium, L.G.  9 c.
(5)Ad Gentes: A.G. 3 b
(6) G.S. 22 b
(7) RdC   96  
(8) G. S.  4  a
(9) G.S.   11.  

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