lunedì 7 gennaio 2013

Politica e Chiesa. Mandato politico alla Chiesa?...

Scheda

M

Mandato politico alla Chiesa?...



Partiamo dal pensiero del Beato Giuseppe Toniolo e cerchiamo di rifletterci su.

Egli afferma (1):... "mentre da tre secoli, dopo che i vecchi regimi degenerati, i governi protestanti e quelli liberali, congiurarono insieme a recidere i nervi all'azione sociale della Chiesa, la democrazia cristiana non e' che una memoria silenziosa e languida del remoto medio evo in cui trionfavano la Chiesa e il Papato ministro di civilta' ".....
E' chiaro che Toniolo qui rivendica alla Gerarchia della Chiesa Cattolica un potere sulla societa'. Una specie di 'mandato politico a largo raggio'.
Tale potere per lui non e' altro che quello di essere guida e luce, maestra e incitatrice per un ordine sociale di civilta'. Questa e' autorevolezza  emergente sull'ordine sociale, da non confondersi con il governo politico della societa'. Solo secondo questa idea si possono allora comprendere le parole che egli esprime, soprattutto quelle che maggiormente oggi desterebbero meraviglia. Egli infatti evidentemente qui distingue tra la Chiesa in quanto tale e il Papato, quasi a significare che quel "degenerare" dei regimi stava appunto nel non essere in linea con i valori cristiani su cui si fonda l'Europa nelle basi della sua civilta' e che lui intendeva con l'essere Chiesa.
Il termine poi "trionfavano" e' da intendersi nel suo pensiero come "erano presenti e riconosciuti i valori cristiani" ed era accettato l'ammaestramento della Gerarchia (Papato) come autorevole e degno di ascolto, autorevole per una societa' che realizzava la citta' terrena vivendo concretamente i valori del Cristianesimo e dell'essere nella Chiesa.
La contrapposizione dell'eta' moderna e contemporanea con il Medio evo, che diede luminosi esempi di citta'  politicamente autonome e nello stesso tempo rispettose dello spirito cristiano(2) e del compito magisteriale del Papa; di citta' terrene, ma realizzatrici in se' stesse dell'essere Chiesa, attuatrici del Cristianesimo nelle loro libere scelte laiche nella vicenda della storia, nel loro tempo e nel loro ambiente, tale contrapposizione non ci fa cadere nel timore di un possibile asservimento, nella mente di Toniolo, del potere civile al potere gerarchico della Chiesa. Egli asserisce infatti l'indiscutibile autonomia di campo della politica dal compito della Grarchia che e' guida al fine ultimo di civilta' e maestra della verita'. E' perfettamnte convinto della distinzione della politica dal Cristianesimo. Essa infatti applica le scelte ed attua le opere, mentre il Cristianesimo illumina le scelte e le opere.
Egli scriveva inoltre in un tempo molto sensibile all'idea neoguelfa, ma da parte sua condivideva lo spirito  moderato ed innovatore del Balbo, che aveva ammirato. Assorbiva tale spirito dall'ambiente veneto e condividendo il suo sentire,  ne accennava in qualche sua lettera.
Per questo egli continuava:

" Il Clero e'...moderatore di ogni opera di rivendicazione e di riforma sociale...". " Ripugna tuttavia il clero alla testa di turbe tumultuanti, che rinfocoli le ire di parte , ma anche il clero che si ritragga inattivo e silente dinanzi ad un problema che tocca la giustizia e la carita'...". Ripugna "pure il Clero che non si interponga paciere nel conflitto che minaccia, o, se questo e' scoppiato, che non propugni amorevolmente la parte dei deboli dinanzi ai forti"(3).




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.(1)G. Toniolo, "Democrazia Cristiana. Concetti ed indirizzi", vol.1, a pag 79: Opera Omnia, Serie III.a, Sociologia e problemi sociologici contemporanei, vol. 2, con prefazione editoriale di Alcide de Gasperi, Ed.
Citta' del Vaticano, Poliglotta Vaticana, 1949,pp.345.
(2) cfr.: ivi., op. cit., p. 75.
(3) cfr.: op. cit., pp.83-84.

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Il suo pensiero 
e’ tratto da La democrazia cristiana, Roma, Società di cultura, 1900(1).

Occasione.
La confusione di idee sul concetto di democrazia diede
occasione ad una conferenza divenuta poi uno scritto integrato da altri due(1). E un'opera indirizzata ai Catto­lici impegnati nel campo sociale-politico. Tale opera fu promossa anche da un invito rivolto a G.Toniolo da Mons. Radini Tedeschi di svolgere opera di chiarifi­cazione e dal desiderio del Papa Leone XIII.(2)
Il fatto.
I cattolici nella seconda metà del secolo XIX elaborarono, promulgarono e accettarono un programma dottrinale e pratico di riforma della società.  Questo programma trovò forma nelle encicliche di Leone XIII°. Da allora il programma sociale dei Cattolici ebbe il suo posto tra i partiti riformatori o agenti in campo socia-
le..
Il bisogno. Si sentì la necessità di tro­vare un'espressione sintetica e programmatica che unis­se le menti e l'opera dei Cattolici. Ecco apparire il nome e la idea nuova di Democrazia cristiana.
I contrasti. Ma i Cattolici operanti socialmente presero due di­rettrici: conservatore dell'assetto sociale passato, o rinnovatore. Correnti secolari si trovarono a cozzare ed a non comprendere la nuova idea, per motivi storici e ideologici.
Era dunque necessaria una chiarificazione filosofica, religiosa, storica. E'  quello che Toniolo compie in una conferenza e nell’opera o scritto intitolato Democrazia cistiana, nel quale l'Autore svol­ge questa tematica:
-     Derivazione del concetto di Democrazia»
-     La Chiesa e la Democrazia.
-     L'elemento essenziale e l'elemento accidentale nel concetto.
-     La Democrazia anticristiana.
Questo sforzo di chiarificazione venne poi integrato da altri due scritti che danno all'opera l'aspetto di un triplice trattato con un nuovo contenuto.

Il nuovo contenuto e’ il seguente.
1- Il concetto cristiano della democrazia.
2- L'odierno movimento cattolico popolare e il proletariato.
3- Le responsabilità sociali nell'odierno movimento popolare.

Giudizi e loro critica.

Ciò che maggiormente colpisce in quest'opera è il concetto cristiano di democrazia. Su di esso sorsero approvazioni e dissensi.
De Gasperi Alcide così affermava nella prefazio­ne della riedizione dell’opera(pp. VII-XIII):
"Toniolo fu portato a definire la democrazia in senso troppo lato e vago, trascurando il carattere politico che la storia le aveva ormai assegnato. Anzi nell'urgen­za di opporre allo Stato avvenire socialista un ideale cristiano, valutò forse esageratamente, come tributo di una democrazia futura, gli elementi costitutivi della democrazia comunale e corporativa medievale; elementi reali e magnifici, ma aspetti luminosi di un'epoca del­la quale non si erano messi in sufficiente rilievo le ombre".
Toniolo in realtà propone un esempio, ma distingue bene la sostanza da ciò che è  relativo e ambientale: l'asset­to sociale e politico cristiano del passato dall'ordine sociale e politico cristiano per il futuro.
Quanto ad aver trascurato "il carattere politico". Non è esatto. Ne prospetta infatti il necessario divenire, con affermazioni che preannunciano assetti politici; sostie­ne inoltre l'anteriorità storica di ciò che sta all'origine di questi sviluppi della democrazia; si attiene, poi alla concretezza della situazione nella quale egli scrive: "il resto viene storicamente da sé", scriverà Toniolo a Mons. Gr. Ballerini, ma prima si esige la "palingenesi cristia­na" : "il popolo affrancato, onorato, elevato, educato".(3)
Mi pare poi opportuno notare come sarebbe stato troppo su­perficiale, se Toniolo avesse ridotto la Democrazia nella sua essenza a democrazia politica: un aspetto non è l'es­senza di una realtà. La definizione di Toniolo ci dà l'ele­mento formale della Democrazia e non le modalita’ di attuazione storica, che suppone o suggerisce.


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 (1) La democrazia cristiana, Roma, Società di cultura, 1900, 6°, 121p. (estratto da: Rivista internazionale di scienze sociali, a.5, n.14 (1897) 325-369;
 L'odierno movimento cattolico popolare ed il proletariato, Roma, Tip. Unione    Cooperativa Editrice,1898, 45 p.
 Le responsabilità sociali nell'odierne movimento cattolico popolare,
Roma, Tip. Unione Cooperativa Editrice, 1898, 18 p.
(2) Vistalli, Giuseppe Toniolo, Roma, Comitato Giuseppe Toniclo, 1954, pp.449-451).
(3) G.Toniolo, Lettere, 2, Citta’ del Vaticano, Ed. Comitato Opera Omnia di G. Toniolo, 1952, lettera n.184.




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