sabato 12 gennaio 2013

La tesi di Toniolo e la crisi attuale...Forse...


    




Oggi si afferma:

“ È un grave errore pensare che nelle scelte politiche si debba guardare prima ai programmi economici e solo in secondo luogo ai princìpi relativi alla vita e alla famiglia. Le radici della crisi economica sono perlopiù morali. La questione è antropologica...”(1)


Oggi ci si domanda

Il Medio Oriente e l’Occidente vivono entrambi, anche se con modalità diverse, una fase di transizione sociale e politica. I Paesi delle due sponde del Mediterraneo sono in fondo chiamati a rispondere alle stesse domande: si può giocare nel dibattito politico una proposta che attinge all’esperienza religiosa personale rispettando la pluralità dei soggetti in campo? Esistono valori universalmente condivisibili sui quali costruire un nuovo patto sociale?(da Oasis)(2)
Che ne direbbe Toniolo che inizio’ la sua attivita’ di sociologo con la tesi per la libera docenza : “Dell’elemento etico quale fattore intrinseco delle leggi economiche”?...Era il 23 dicembre 1873.(3)
Al suo tempo  l’interesse personale era considerato dalla maggioranza degli economisti non solo  come principio di conservazione, principio di incessante rinnovamento, anzi come l’unico fattore principale del progresso. Toniolo affermava invece la necessita’ di riconoscere che nell’economia entra tutto l’uomo e con lui i princii morali ed i valori che ne qualificano l’alto valore e dignita’, il contrario sarebbe la caduta della stessa economia e con essa della stessa civilta’, come lo comprovava la Storia della civilta’ dell’Europa, ed inoltre la situazione ed esempi di vita sociale di altri paesi portando persino all’indebolimento dello spirito religioso e del culto d’ogni idea morale. Le reazioni negative al suo pensiero che lo qualificarono “un assurdo” in economia (vedi Luigi Cossa) si accompagnarono a piene condivisioni di altri. Cosi’ come commentava Mario Alberti :“ Bisogna tornare all’uomo completo, senza commettere l’errore di credere nell’esistenza di un uomo normale che non esiste di fatto. Anzi non bisogna tornare all’uomo, ma agli uomini”; o, come affermava Scipio Sileghe “Anche noi che non siamo spiritualisti , confessiamo dolorosamente che mentre le conquiste intellettuali si susseguono con fortunata celerita’, la morale subisce piuttosto sconfitte che vittorie ed il prestigio del male e’ infinitamente maggiore di quello del bene”. A cui  vanno aggiunte le precisazioni di J. Huizinga “...quelle che sono sensibilmente intaccate oggi sono le norme della moralita’ in genere, la stessa teoria della moralita’. Qui si ha piena ragione di parlare di un fenomeno di crisi piu’ pericoloso forse dell’indebolimento intellettuale. Per tutti coloro che non si sentono legati ad una legge morale rivelata e prescritta da una fede religiosa, il fondamento di convinzione del loro dovere morale e’ diventato straordinariamente vacillante. La legge morale cristiana per infiniti idividui ha cessato di avere un valore impegnativo”.(4)

Toniolo ci fa riflettere... Forse il suo pensiero va riesaminato oggi, quando persino le stesse parole dei suoi commentatori di allora, critici o favorevoli,  suonano nei diversi ambienti del pensiero, dell’economia e della politica, oggi.

Prof.G.Toniolo 1878

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(1) AA, Valori non negoziabili e la politica: Quaderni cannibali: DonBoscoLand News, gennaio 2013.
 (2) Oasis, gennaio 2013.
“Transizione attraverso chi? Religioni e partiti alla prova della democrazia”. In uscita in libreria e online il nuovo numero della rivista Oasis (n.16), www.marcianumpress.it
(3) Mons. F. Vistalli, Giuseppe Toniolo, Roma ,1954,pp.60-64. 
(4) op. cit., ivi.

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