mercoledì 2 gennaio 2013

Pace



Il Beato Giuseppe Toniolo terminava i suoi giorni terreni quando le nazioni che uscivano dalla Prima guerra Mondiale stringevano un patto di Pace. ...Ma quale Pace?...C'erano veramente le premnesse di una Pace duratura?
Toniolo esclamava nelle ultime ore della sua vita: "L'Europa non e' prerparata alla pace, come non era preparata alla guerra"(1)
 E la Seconda Guerra mondiale lo dimostro' in modo terrificante.
Al grido della Chiesa ripetuto dal Papa Giovanni Paolo II: "Non piu' guerre, non piu' la guerra" aveva gia' dato speranza la Pace in terris di Giovanni XXIII, ma la delusione di questi anni tormentati e ricchi di violenza e di guerre nel mondo ci richiama a dare ascolto ai principi di fede  e ai valori cristiani, che animarono il Toniolo e che il Papa Benedetto XVI.mo ci propone ancora:


"Una pedagogia dell’operatore di pace
 Emerge la necessità di proporre e promuovere una pedagogia della pace.
 Essa richiede una ricca vita interiore,
chiari e validi riferimenti morali,
atteggiamenti e stili di vita appropriati.
Difatti, le opere di pace concorrono a realizzare il bene comune e creano l’interesse per la pace, educando ad essa.
Pensieri, parole e gesti di pace creano una mentalità e una cultura della pace, un’atmosfera di rispetto, di onestà e di cordialità. Bisogna, allora, insegnare agli uomini ad amarsi e a educarsi alla pace, e a vivere con benevolenza, più che con semplice tolleranza.
Incoraggiamento fondamentale è quello di « dire no alla vendetta, di riconoscere i propri torti, di accettare le scuse senza cercarle, e infine di perdonare », in modo che gli sbagli e le offese possano essere riconosciuti in verità per avanzare insieme verso la riconciliazione.
Ciò richiede il diffondersi di una pedagogia del perdono. Il male, infatti, si vince col bene, e la giustizia va ricercata imitando Dio Padre che ama tutti i suoi fi gli (cfr Mt 5,21-48).
È un lavoro lento, perché suppone un’evoluzione spirituale, un’educazione ai valori più alti, una visione nuova della storia umana.
Occorre rinunciare alla falsa pace che promettono gli idoli di questo mondo e ai pericoli che la accompagnano, a quella falsa pace che rende le coscienze sempre più insensibili, che porta verso il ripiegamento su se stessi, verso un’esistenza atrofizzata vissuta nell’indifferenza.
Al contrario, la pedagogia della pace implica azione, compassione, solidarietà, coraggio e perseveranza.
Gesù incarna l’insieme di questi atteggiamenti nella sua esistenza, fino al dono totale di sé, fino a « perdere la vita » (cfr Mt 10,39; Lc 17,33; Gv 12,25).
Egli promette ai suoi discepoli che, prima o poi, faranno la straordinaria scoperta di cui abbiamo parlato inizialmente, e cioè che nel mondo c’è Dio, il Dio di Gesù, pienamente solidale con gli uomini.
In questo contesto, vorrei ricordare la preghiera con cui si chiede a Dio di renderci strumenti della sua pace, per portare il suo amore ove è odio, il suo perdono ove è offesa, la vera fede ove è dubbio.
Da parte nostra, insieme al beato Giovanni XXIII, chiediamo a Dio che illumini i responsabili dei popoli, affinché accanto alla sollecitudine per il giusto benessere dei loro cittadini garantiscano e difendano il prezioso dono della pace; accenda le volontà di tutti a superare le barriere che dividono, a rafforzare i vincoli della mutua carità, a comprendere gli altri e a perdonare coloro che hanno recato ingiurie, così che in virtù della sua azione, tutti i popoli della terra si affratellino e fiorisca in essi e sempre regni la desideratissima pace.
Con questa invocazione, auspico che tutti possano essere veri operatori e costruttori di pace, in modo che la città dell’uomo cresca in fraterna concordia, nella prosperità e nella pace".(2)

Affermava il Beato G. Toniolo:
"La Religione sola, quale e' rappresentata dal cattolicesimo nel Pontificato romano, in nome delle ragioni spirituali, anzi sovrannaturali, puo' frenare il prorompere delle forze brutali che minacciano di sterminare la civilta'.(3)



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(1) cfr. Francesco Vistalli, Giuseppe Toniolo, Ed. S. Alessandro Bergamo,1954, p.871, deposizione del figlio prof. Antonio Renato Toniolo.
(2) Dal Vaticano, 8 Dicembre 2012. cfr.: Messaggio per il giorno della Pace 1 gennaio 2013
 BENEDICTUS PP XVI.
(3) Lettera  di G. Toniolo all' Onorevole Avv.Antonio Boggiano Pico di Genova, primi di agosto 1914, in F. Vistalli, op. cit., p. 837).

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