lunedì 13 ottobre 2014

Lavoro

L

 scheda.

                              LAVORO
in vista di 
"una economia a servizio dell’uomo e del bene comune, ad una democrazia inclusiva e partecipativa"(Papa Francesco)


Toniolo afferma che la vita di civiltà' include la democrazia nell'economia e che la democrazia economica si riassume nell'economia ispirata al Cristianesimo.
In tale economia, fattasi "economia umana" (1), i principi morali del "dovere"( in tutta la sua ampiezza in ordine alla legge divina e provvidenziale) e della giustizia e della carità' " passano, dalla vita sociale al lavoro e attraverso ad esso, " in tutti i rapporti economici della società' "(2).


E questo e' il pensiero della Chiesa oggi:




"Il lavoro è diritto fondamentale di tutti"

 CITTA' DEL VATICANO, 02 Ottobre 2014 ( fonte Zenit.org) 
Il Papa riceve i partecipanti alla plenaria del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, cita la "Caritas in Veritate" e indica in "lavoro, istruzione e accesso al welfare" le tre vie per cancellare squilibri e ingiustizie
 Di Salvatore Cernuzio

- Ci sono persone che vivono con due dollari al giorno ancora oggi, nel 2014. Colpa di quello “sfruttamento dello squilibrio internazionale nei costi del lavoro” che è uno dei tanti scandalosi aspetti dell’odierno sistema economico.

La Caritas in veritate è un documento “fondamentale per l’evangelizzazione del sociale”, afferma il Papa, che offre “preziose indicazioni per la presenza dei cattolici nella società, nelle istituzioni, nell’economia, nella finanza e nella politica”. 

Tra i meriti dell’Enciclica va segnalato poi quello di aver attirato l’attenzione sui benefici ma anche sui pericoli della globalizzazione, la quale da un lato “ha accresciuto notevolmente la ricchezza aggregata dell’insieme e di parecchi singoli Stati”, dall’altro “ha inasprito i divari tra i vari gruppi sociali, creando diseguaglianze e nuove povertà negli stessi Paesi considerati più ricchi”.

Lo squilibrio dei costi del lavoro non è che uno dei frutti di tale processo, sottolinea Bergoglio: esso - denuncia - “non solo non rispetta la dignità di coloro che alimentano la manodopera a basso prezzo, ma distrugge fonti di lavoro in quelle regioni in cui esso è maggiormente tutelato”. E la crescita delle diseguaglianze e delle povertà mette a rischio “la democrazia inclusiva e partecipativa”, che presuppone sempre “un’economia e un mercato che non escludono e che siano equi”.

Si pone allora il problema di creare meccanismi di “tutela dei diritti del lavoro e dell’ambiente”, dice Francesco, in presenza di “una crescente ideologia consumistica, che non mostra responsabilità nei confronti delle città e del creato”. In altre parole, bisogna “vincere le cause strutturali delle diseguaglianze e della povertà”.

Per farlo le vie da percorrere sono tre, come illustrato nella Evangelii gaudium: istruzione, accesso all’assistenza sanitaria e lavoro per tutti. Sono questi “elementi chiave” secondo il Vescovo di Roma, “sia per lo sviluppo e la giusta distribuzione dei beni, sia per il raggiungimento della giustizia sociale”, come pure “per appartenere alla società e partecipare liberamente e responsabilmente alla vita politica, intesa come gestione della res publica”.

“Lo Stato di diritto sociale non va smantellato ed in particolare il diritto fondamentale al lavoro. Questo non può essere considerato una variabile dipendente dai mercati finanziari e monetari", afferma il Papa. Sono ecluse fermamente, pertanto, “visioni che pretendono di aumentare la redditività, a costo della restrizione del mercato del lavoro” andando a creare nuove forme di emarginazione. Esse, rimarca il Santo Padre, “non sono conformi ad una economia a servizio dell’uomo e del bene comune, ad una democrazia inclusiva e partecipativa”.

Esiste poi il problema degli squilibri tra settori economici, remunerazioni, banche commerciali e banche di speculazione, e anche tra istituzioni e problemi globali. A tal proposito, il Papa ribadisce la necessità di “tenere viva la preoccupazione per i poveri e la giustizia sociale”, perché tale assillo da una parte esige “profonde riforme che prevedano la ridistribuzione della ricchezza prodotta e l’universalizzazione di mercati liberi a servizio delle famiglie”, dall’altra “la ridistribuzione della sovranità, sia sul piano nazionale sia sul piano sovranazionale”.

Non si può dimenticare infine la questione ambientale, sottolineata ampiamente nella Caritas in veritate che – ricorda Papa Francesco – “ha rimarcato il legame tra ecologia ambientale ed ecologia umana, tra la prima e l’etica della vita”.

 Il principio della Enciclica di Ratzinger“è di estrema attualità”, afferma Bergoglio. Perché “un amore pieno di verità è la base su cui costruire quella pace che oggi è particolarmente desiderata e necessaria per il bene di tutti”.


Solo un amore pieno di verità, conclude il Papa, “consente di superare fanatismi pericolosi, conflitti per il possesso delle risorse, migrazioni dalle dimensioni bibliche, le piaghe perduranti della fame e della povertà, la tratta di persone, ingiustizie e disparità sociali ed economiche, squilibri nell’accesso dei beni collettivi”.(3)


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(1) G. TONIOLO, L'economia capitalistica moderna:O.O. , serie 1.a, vol. 1, p. 210.
(2) G.TONIOLO, id., p. 210.
(3)Vedi anche per questo la scheda :  (prossima)
Toniolo e La democrazia economica.`

venerdì 3 ottobre 2014

Vangelo

AM

scheda 

VANGELO
  


Afferma Don  Fabio Attard  SDB:

"Il Vangelo e' guida nella ricerca di identità e di senso, illuminante per la formazione della coscienza; si presenta come modello sublime per l'autenticità dell'amore, ed offre l'orizzonte più chiaro e impegnativo alla dimensione sociale della persona".

Consapevole di questo, Toniolo educava i suoi figli alla luce di questa verità; istruiva inoltre i suoi allievi illuminando le sue affermazioni scientifiche e studi di sociologia con la forza e la luce del Vangelo. Per questo motivo tutta la sua opera e' inscindibile da questa base.

Continua F. Attard: " Il Vangelo ispira i criteri di giudizio, guida le scelte fondamentali della vita, illumina la condotta etica privata e pubblica, regola i rapporti interpersonali e indica l'orientamento dell'operare e del vivere.
La dignità della persona viene elevata nell'interazione con la fede.
Nell'incontro con la buona notizia la persona giunge al vertice dell'immagine di di Dio, che rivela alla vita il suo destino trascendente, mentre ne illumina di luce nuova tutti i diritti"(*).

Ecco la chiave di volta del pensiero di Toniolo, ecco la chiave di interpretazione del suo insegnamento.

Ma il pensiero di Toniolo e' anche più profondo e più articolato come si può cogliere dalle riflessioni che seguono.

La Parola: il Vangelo.

Per capire il significato che Toniolo dà al "Vangelo", è necessario considerarlo in connessione,con la sua normale premessa: gli scritti dell'Antico Testamento(1).
La Bibbia, afferma Toniolo, costituisce "l'antica fonte religiosa di tutta la civiltà cristiana fino ad oggi "(2) .  Essa non fu e non è un codice della civiltà, il suo scopo infatti era eminentemente religioso, tuttavia è "un insieme di insegnamenti assoluti ed immutabili" che rispecchiano "la legge eterna divina e le relazioni essenziali fra Creatore e creatura"(3); sicché, accanto ad una parte che "ebbe un valore storico relativo"(4), essa porge dall'altra "le fondamenta dell'ordine sociale e... le leggi dell'incivilimento(5)". Tali leggi, presenti nella   Parola di Dio divenuta "fatto storico"(6) (soprannaturale incarnato nell'umano), sono segnate nella Bibbia "direttamente dal dito di Dio"(7). Condividono la ricchezza e perennità della "verità religiosa, che, senza alterarsi nel suo contenuto oggettivo, si può innovare in certo senso in definitivamente... "(8). 
La Bibbia dunque per Toniolo è l'anello di congiungimento fra due immense civiltà"(9):  
quella in attesa di Cristo e quella con Cristo, "la fonte religiosa di tutta la civiltà cristiana 
fino ad oggi. "(10)
In particolare poi, il Vangelo,  "nelle sue verità immutabili e’ perfezionamento e
 sublimazione"(11) di quelle dell'A. T. ; esso è "nel suo riferimento e nelle applicazioni, 
universale e perenne: è dato cioè non ad una nazione, ma all'umanità, e vale per 
tutte le età dell'esistenza di questa nel tempo"(l2).
 Il Vangelo di cui Toniolo parla è anche da intendersi come la "dottrina di Cristo 
nella sua proclamazione e nella sua propaganda"(13). Una dottrina viva, che si può 
definire "un sistema di principi, di forze effettrici e di concrete istituzioni, aventi virtù"(l4); 
aventi cioè mordente storico, capacità operativa nella storia: sicché il Vangelo è una 
realtà storica ed insieme una "virtù divina storicamente indefettibile"(l5).
I l Vangelo è pure la buona novella fatta vita d'uomo, vivente negli uomini. 
E' infatti un'idea intellettuale che involge tutta la persona, che viene trasmessa 
da persone e che di fa esigenza di vita(l6).
I l Vangelo cioè diviene Vangelo vivente in chi lo accoglie integralmente e lo attua; 
cosicché il Vangelo "avente virtù" storica(17), si riduce in ultima analisi al cattolico autentico.
I l Vangelo è dunque certamente dottrina e legge, ma è anche il luogo "ove il dogma 
diviene precetto o norma morale e ambedue fattori di rinnovamento sociale"(18); 
ciò non può avvenire che in una dimensione, quella dell'incarnazione: nell'uomo.
Dove il Vangelo "virtù divina", "dottrina" e "legge", "dogma" e "precetto
diviene "virtù divina storicamente indefettibile" e si converte nel fatto, se 
non nel cristiano e nella Chiesa?(l9)
Se Toniolo, infatti non intendesse questo, come potrebbe parlare di "virtù divina 
storicamente indefettibile del vangelo e della Chiesa"? (20). Vangelo e 
Chiesa sono da lui in qualche modo identificati: la congiunzione "e", 
il medesimo predicato "virtù divina" attribuito ad entrambi lo esige. 
L'avverbio "storicamente" che qualifica l'indefettibile 
non può richiamare se non l'idea dell'incarnazione del divino nell'umano. 
La convinzione di Toniolo secondo cui l'idea si converte nel fatto attraverso l'uomo 
e secondo cui l'azione creatrice di civiltà è spiegata dalla dinamica dell'idea ohe si 
pone come esigenza doverosa all'azione umana, tutto ciò, fa sì che l'idea, la forza 
divina per la storia, che è il Vangelo,  si distingue realmente in dottrina dogmatica e 
morale, in "sistema di principi", di "forze effettrici" e di "concrete istituzioni", 
ma che, in ultima anali si, il Vangelo e’ per lui una totalità che si identifica 
con la natura personale sotto l'azione della grazia e della Parola di Dio. 
L'uomo redento che si lascia condurre dall'obbedienza della Fede, 
agisce nel mondo, e vive della palingenesi che opera la Buona novel­la 
accolta e trasmessa: diviene ed è Vangelo.
Il Vangelo è dunque, nel suo rapporto finale con l'uomo storico, 
con la società umana e con la storia della civiltà, il cattolico autentico, la Chiesa.

Il concetto di Vangelo in Toniolo è dunque molto complesso, 
ma si va via via incentrando in una realtà storica-umana rigenerata
dalla Gra­zia.
E’questa realtà storico-umano-divina che dà ad esso semplicità di definizione.
 Vangelo = Chiesa.


E il pensiero della Chiesa attualmente espresso da Papa Francesco e' il seguente:

Conosciamo, infatti, come nel Vangelo ci siano una forza e una tenerezza
 capaci di vincere ciò che crea infelicità e violenza. Si, nel Vangelo c’è la salvezza
 che colma i bisogni più profondi dell’uomo! Di questa salvezza — opera della misericordia
 di Dio e sua grazia — come Chiesa siamo segno e strumento, 
sacramento vivo ed efficace (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 112). 

Se così non fosse, il nostro edificio resterebbe solo un castello di carte 
e i pastori si ridurrebbero a chierici di stato, sulle cui labbra i
l popolo cercherebbe invano la freschezza e il “profumo del Vangelo” (Ibid., 39).

(dal discorso del Papa alle famiglie, 5 ottobre 2014; fonte Rete Sicomoro).



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 (1)G.TONIOLO talora chiama l'A. T. col nome improprio di "Bibbia",cfr. :
G. TONIOLO, Indirizzi del sapere contemporaneo e la Chiesa,: 0.0. Serie III, vol.2, pp. 203,203. Altrove 
invece egli intende Bibbia nel senso esatto e complessivo dei “libri riconosciuti come divinamente ispirati", 
cfr.: G. TONIOLO, Introduzione all'economia sociale0.0. , Serie II,vol.1,p.174.
(2)G. TONIOLO, id.,ivi.                                                                                                    
(3)G. TONIOLO, Indirizzi del sapere..,op.cit.,p.202.(4)G. TONIOLO, id.,p.203.                                                                       
G. TONIOLO, Introduzione all'economia s.,op. cit..,p.189: dice infatti:"nei riguardi sociali economici, raccoglie 
e designa autorevolmente una serie
di principi, di norme, di istituzioni, che porge l’addentellato a più maturi svolgimenti delle età posteriori”.
(5)G.TONIOLO, Le virtù cristiane e la sociologia0_.0. , Serie V,vol.1,p.106.
(6)G. TONIOLO,id.,p.108
(7)G.TONIOLO,id;p.106.(8)G. TONIOLO, Indirizzi del sapere...,op.cit.:loc..cit.,p.203.(9)G. TONIOLO,Introduzione all'economia s.,op.cit.,p. 189.
(10) TON IO LO, id, , p.174
(11)   G. T0N I O LO , Indirizzi del sapere contemporaneo e la Chiesa,op.cit,p.203.
(12)  G. TO N I OLO , id. , ivi.
(13)  G. TON I OLO,Cenni sulle crisi sociali e sulle corrispondenti dottrine socialistiche,
Roma,Tip. UCE.,1902, p.25.
(14)  G.  TON IO LO, id., p.  25.
(15)  G.TO N I O LO , E.C.Périn: 0.0. ,Serie I,vol.4, p.489.
(16)  G.TONIOLO, Indirizzi e., concetti s...,op.  cit.,p.489: "I cattolici desiosi null'altro che
 di affratellare sotto la legge del Vangelo..."
(17)  G.TO NI O LO,,Cenni sulle crisi soc.,oo. cit., p. 25.
(18)  G.TO N I O LO   , Prefazione al libro di A. Lucarini, Chiesa e popolo0.0. , Serie II I, vol.3,p.345.
(19)   "il sovrannaturale...quel punto di partenza, per cui l a nostra
vita diviene tramite che congiunge la terra al cielo",cfr.
G. Toniolo, Il card. Mariano Rampolla: 0.0. ,Serie V, vol. 2, p.280.
(20) E.C.Périn, op. cit.:loc.cit.,p.489.




(*) Dicastero della Pastorale giovanile salesiana, Quadro di riferimento; ATTARD F., La Pastorale Giovanile Salesiana, 2014, Roma, 3 .a ediz. extrac., Tipografia Grafisur S.L., pp.62-63.