venerdì 17 gennaio 2020

Giovani del futuro








Oggi si cerca di realizzare un clima di formazione solida dei giovani, animata da principi e valori perenni illuminati dalla fede Cristiana, come appare da una dichiarazione di un grande realizzatore di un centro universitario di formazione quale è lo IUSVE di Venezia Mestre (Italia).




Giovani preparati.

“Noi educatori salesiani dobbiamo continuare a creare un
ambiente supportivo per aiutare i giovani, particolarmente
quelli più poveri ed emarginati, a realizzare la propria
crescita e un vero impegno sociale.... Per farlo, dobbiamo
creare un clima di responsabilità condivisa facendo uno
sforzo per promuovere processi democratici in cui i giovani
possano giocare un ruolo attivo e decidere.  Ispirati dalla
dottrina sociale delle Chiesa, noi dobbiamo incoraggiare i
giovani ad assumere responsabilità e a prendersi cura degli
altri nel proprio ambiente nel nuovo mondo globalizzato.
Attraverso ciò i giovani saranno in grado di comprendere il
concetto di “bene comune” e la necessità di ingaggiarsi in
questo servizio”(D. Walter Cusinato).




Ieri

La vita e l’attività del grande sociologo e cristiano , il Beato Giuseppe Toniolo, aveva aperto lo sbocco a questa linea formativa dei giovani.

Dopo lo scioglimento dell'Opera dei Congressi era il tempo della ricostruzione della compagine delle forze cattoliche: rieducare, riunire. Il compito era di Toniolo, che aveva riacquistato fiducia presso il Pontefice. Di fronte allo smarrimento generale e alla sfiducia diffusa, Toniolo operò pazientemente: sorse l'Unione dei cattolici, federazione che riannodò le forze cattoliche in Italia e fece da anello. Essa fu un fatto compiuto nel 1906. Risultò formata dall'Unione popolare, di cui Toniolo fu il primo presidente; dall'Unione economica; dall'Unione elettorale; e dalla Gioventù Cattolica Italiana.
Le prime iniziative promosse dall'Unione popolare furono quelle per la libertà dell'insegnamento e le settimane sociali: riunioni di studio e di dibattito sociale aperte a tutti i cattolici.
La prima settimana sociale fu tenuta a Pistoia nel 1907. Attirò le ire dei socialisti che giunsero a far prendere a sassate la coppia Toniolo. Ma una pioggia di fiori gettati dal popolo li ricopriva quella sera, mentre rincasavano incolumi.
Nel 1910 la missione di Toniolo nell'Azione Cattolica parve compiuta. Egli si ritirò al suo posto di studioso e animatore degli studi cattolici, lasciando ogni presidenza.

Continuò tuttavia ad essere maestro all'azione cristiana per i giovani che lo raggiungevano nel recesso alpestre di Vezza d'Oglio. In quei convegni si faceva promotore tra i giovani di ideali cristiani, distruggendo il pessimismo, trasformandoli in persone rinnovate, pronte all'azione e, ben presto, iniziatori di essa.

Tra quei giovani vi fu Alcide De Gasperi.



 Oggi

Il desiderio di giovani preparati e formati a creare un mondo più umano
rimane sempre vivo nell’invito del Papa Francesco ai giovani di entrare nel modo sociale e politico formati e coraggiosi, ricchi di un speranza che non muore e di sogni che si avvereranno(1 )




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(1) cfr. CHRISTUS VIVIT ,ESORTAZIONE APOSTOLICA POST-SINODALE DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI GIOVANI E A TUTTO IL POPOLO DI DIO.


giovedì 16 gennaio 2020

In margine al pensiero di G. Toniolo.


Il vero progresso

In margine al pensiero di G. Toniolo.
 
Pregando alla tomba del beato



Progresso

C’è un progresso o un sottosviluppo “spirituale” che sono ben diversi dal progresso e dal sottosviluppo tecnologico o materiale. Una società che rifiuta la vita prima che nasca e alimenta una cultura abortista è una società non sviluppata secondo il piano di Dio, tanto in Europa come altrove. Una società che sfrutta i lavoratori in fabbrica senza ferie né mutua non è una società sviluppata secondo il piano di Dio, in qualunque parte del mondo ciò avvenga. Una società dove si pensa che al mondo ci siano troppe persone che non servono a niente, mentre il lavoro può essere affidato a macchine ben sviluppate che obbediscono ciecamente, non è una società sviluppata 
secondo il piano di Dio.





Esiste davvero uno sviluppo morale o, all’opposto, un sottosviluppo morale. L’azione cristiana riguarda tutto l’uomo e dunque s’interessa alla promozione di tutto ciò che gli giova, ma mira essenzialmente alla “scienza del cielo”, ossia a trasmettere l’orizzonte autentico del definitivo, ad aprire lo spazio dell’incontro con Dio, con il suo amore, la sua grazia, la sua verità.
L’offerta di un tale contributo, peraltro, si rivela anche uno dei fattori fondarnentali per lo sviluppo terreno.

 Senza poter in alcun modo confondere il Vangelo con un progetto politico predefinito, bisogna riconoscere che lo sguardo cristiano sulla realtà è capace di ispirare una visione sociale ricca e costruttiva, veramente degna dell’uomo.

(A. Bozzolo, I sogni di D. Bosco, M. Ferrero, La forza ispiratrice….p.574)



A Pieve di Soligo


Scrive infatti il Toniolo:
"in codesta vivissima comprensione di una necessaria riforma sociale...bisogna essere uomini che sentano le esigenze e quasi il grido della natura umana in seno agli odierni problemi - figli dell'eta' presente, che condividano le vocazioni storiche - ed infine cittadini della societa' moderna, compartecipi della sua vita vissuta e delle sue aspirazioni avvenire...- vivere, agitarci, riedificare nell'ora presente.
Ma cio' ad una condizione, sulla quale non deve correre equivoco: che cioe' tutta la estimazione pratica di questi accorgimenti e mezzi umani storici e moderni, ossia naturali, non detragga nel nostro giudizio al valore inestimabile, perenne, superiore  che hanno i veri ed i presidi sovrannaturali, non solo per la salute delle anime, ma ancora per le nazioni e la civilta'."

(vedi Prefazione a P.Polien A. S. Clair, Siate cristiani, 1912: Opera Omnia di Toniolo, Serie V.a, vol. 1:, pp. 113-114.)



domenica 5 gennaio 2020

Politica e doti del politico


Affermava Toniolo:

 "Noi credenti sentiamo nel profondo dell’anima ed urge proclamarlo: chi definitivamente rechera’ a salvamento la societa’ presente non sara’ un diplomatico, un dotto, un eroe, bensi’ un santo, anzi una societa’ di santi.” 


Ed ecco oggi 
proposte le “beatitudini del politico”. 

Sono proposte dal Cardinale vietnamita François-Xavier Nguyen Vãn Thuan, 
morto nel 2002, in fama di santità:

• Beato il politico che ha un’alta consapevolezza e una profonda coscienza del suo ruolo.
• Beato il politico la cui persona rispecchia la credibilità.
• Beato il politico che lavora per il bene comune e non per il proprio interesse.
• Beato il politico che si mantiene fedelmente coerente.
• Beato il politico che realizza l’unità.
• Beato il politico che è impegnato nella realizzazione di un cambiamento radicale.
• Beato il politico che sa ascoltare.
• Beato il politico che non ha paura.

Ma certamente - aggiungerebbe Toniolo- beato il politico che vive l' amore cristiano, si ciba dell'Eucaristia e la rende presente in opere ricche di carità cristiana, di giustizia, del senso del dovere e del sacrificio per donare la pace di un vivere fraterno.