sabato 11 dicembre 2021

Toniolo oggi

 11 dicembre 2021, Giornata ei diritti umani.




Oggi, 11 dicembre 2021,nel mondo si vive la giornata del rispetto dei diritti umani. Questo avviene negli stati ove il clima sociale e politico rispetta la democrazia.

Negli Stati Uniti la giornata dei diritti umani, si accompagna ad un fatto significativo: si chiude il summit virtuale per la democrazia voluto da Biden, che chiude i lavori. 

E’ utile e significativo, in questa circostanza, ricordare il pensiero del Beato Giuseppe Toniolo sul concetto di democrazia e delle indicazioni che lui prospetta come linee della sua attuazione.

Se consideriamo anche i discorsi recenti del Papa  Francesco, come il discorso alle Settimane sociali, come a quella svoltasi recentemente che toccava in qualche modo questo argomento, cogliamo somiglianze formidabili con il pensiero del sociologo Toniolo. La fonte di ispirazione di entrambi infatti è il Vangelo.

 


Riguardo a Toniolo

 

. La democrazia di Toniolo

 

Oggi ci si lamenta che il tipo di democrazia politica a regime parlamentare puro, o regime parlamentare elettivo, manipolato da blocchi partitici ha condotto ad una democrazia per nulla rispondente alle esigenze della dignità della persona, la quale si sente manipolata e insoddisfatta nelle sue reali esigenze e incerta sul futuro(2). Si dà la causa di ciò ad un concetto di democrazia parziale.Si è confusa cioe’ la democrazia politica con la democrazia partecipata,sociale: la sostanza della democrazia è stata subordinata a ciò che di essa è solo parte: non si è capito il concetto di autorità e di libertà e il loro rapporto. Si sente allora il bisogno di trovare un nuovo «ancoraggio» (3) per sanare il senso di sfiducia (4) nato da questo parziale naufragio della democrazia: sembra che la comunità dei credenti con la sua storia e con la libertà, che le viene da Cristo, abbia da dire una parola nuova su questo problema (5).

Si invoca, ancora, una «rivoluzione culturale» di fronte ad un'autorità che si fonda solo su rapporti di forza o di diritto formale, senza una precisa coscienza di servizio alla società; si sostiene la necessità del «contro potere» di fronte ad un potere non veramente democratico; e si prospetta un potere inquadrato in un nuovo sistema di valori democratici (6).

È il caso di domandarsi allora se la chiarificazione di Toniolo circa la democrazia, se il suo dire che la vera democrazia nasce dalla croce ed è servizio, se il suo porre alla base di ogni democrazia la democrazia sociale illuminata dalla fede, se la sua soluzione democratico-politica che prospetta una “sociocrazia”, non sia la soluzione migliore alle incertezze del momento.

Si invoca una democrazia che sia veramente al livello di base, che investa tutti i campi della vita: da quello economico a quello politico, a quello ecclesiale. Si propugna una «rivoluzione copernicana» che veda sorgere i consigli di fabbrica, di scuola, di quartiere, di caserma, i quali gradualmente diano maggior significativita’, garanzia e valore ai partiti politici (7).

Si sostiene la democrazia diretta, intesa come «la partecipazione cosciente operaia a tutte le decisioni» (8).

Ma questa «rivoluzione copernicana», questa «democrazia diretta»,... ha già trovato il suo ideologo in Toniolo con il concetto di sociocrazia politica.

È interessante che da alcuni si chieda di liberare l'operaio dallo sfruttamento, dall'eterodirezione, dall'alienazione..., con metodi (9) tanto vicini a quelli che prima non si vollero accettare, nemmeno come esempio (10).

Toniolo ha portato un contributo ideologico di valore!

Si e’ iniziato a parlare di democrazia come «potere degli esclusi» (11). E a questo già pensava Toniolo quando presentando Georges Goyau e trattando della sua morte riferiva le sue parole oscure dette prima di morire: «Pregate per i popoli che non sono!». Toniolo ha dato una risposta all'esigenza sfacciata di oggi: la democrazia come potere violento degli esclusi, allorché tratteggiò magistralmente le linee di una democrazia di civiltà: la democrazia ispirata al Vangelo, la Buona Novella per i popoli che non sono.

Ma la sua dottrina non è violenta, né distruttrice: non vuole la rivoluzione per costruire sulle rovine; la sua dottrina è fondamentalmente costruttrice. Costruttrice perché opposta a quel concetto di democrazia saturo di odio di classe, come quello che apparve da queste righe: «La democrazia è frutto di una continua lotta della classe degli esclusi contro la classe dei potenti ed è tanto più perfetta quanto più classista, cioè tesa ad individuare gli esclusi per dare loro tutto il potere contro gli oppressori. Si sosteneva perciò recentemente che la via per attuare la democrazia non può essere che il sovvertimento rivoluzionario delle strutture attuali, mediante una lotta, che contrapponesse al potere del capitale il potere della forza del lavoro. Si tratterebbe dunque di far nascere dappertutto nuclei di contro-potere, in modo che ogni momento della lotta prefiguri le forme della società socialista» (12).

Parole che anticiparono la pseudo-ideologia e la lotta armata della Brigate Rosse.

Queste righe sono colme di parole senza futuro, perché il futuro non è distruzione, ma costruzione «con».

La dottrina di Toniolo è invece costruttrice, è aperta al futuro, è allora perenne.

È vero infatti che «l'ingiustizia e la violenza di un sistema non scompaiono da sole» (13); ma è pure certo che la violenza conduce a piangere sulle rovine di ciò che, pur valido, non è più perché distrutto. La violenza infatti oltrepassa la ragione: lo conferma la storia dell'uomo, e contro i fatti non ci sono argomenti! Se è vero che nel millennio scorso, di fronte al problema sociale ed economico da risolvere, si prospettò la rivoluzione anarchica e distruttrice per rifare sulle rovine fumanti di odio ciò che il disimpegno delle classi privilegiate si era rifiutato di fare, è pure vero che, proprio allora, il movimento democratico cattolico, a cui si ispirò Toniolo e di cui fu ideologo in Italia, si mosse e prospettò la soluzione del problema partendo dall'autoelevazione e, attraverso una educazione e riforma tenace partita dal basso, ha costruito organismi sociali e ha organizzato a dignità di classe chi non era nulla sul piano sociale ed ha aperto le classi al senso della solidarietà e del servizio, introducendo una democrazia, che, solo in quanto non è attuata o in quanto non è compresa, è osteggiata e diffidata: la democrazia del Vangelo, che ora disperatamente si cerca.

 


NOTE

(1) G. MORRA, Antropologia cristiana e impegno politico: Studi cattolici, 104 (1969) 755-761.

(2) S. QUINZIO, L'antico discorso dei rapporti fra autorità e libertà: Momento, 21 (1969) 23-24.

(3) G. MOSCA, Teorica dei governi e governo parlamentare, Milano, Ed. Giuffrè 1968. Citato da S. Quinzio, art. cit., pp. 22-24.

(4) S. QUINZIO, art. cit., pp. 23-24: «si resta ancorati e si finge di credere a un sistema nel quale non è più possibile credere... questa coscienza divisa è il rischio più grave per il futuro».

(5) S. QUINZIO, id., p. 24.

(6) A. MESTI, / valori autentici della base: Momento, 21 (1969) 26.

(7) G. ZANI, Una democrazìa a livello di base: Momento, 21 (1969) 28-30.

(8) R. INFELISE,, La democrazia diretta: Momento, 21 (1969) 16.

(9) R. INFELISE, id., p. 20.

(10) G. SPADOLINI, L'opposizione cattolica, Firenze, Vallecchi, 1954, pp. 243-261.

(11) P. ICHINO, La democrazia come potere degli esclusi: Momento, 21 (1969),

pp. 30-34.

(12) P. ICHINO, art. cit., p. 34.

(13) Ibid., p. 34.


venerdì 26 novembre 2021

Civiltà cristiana

 

La gioia di annunciare il Vangelo





Papa Francesco, che ha scritto una lettera all'Azione Cattolica nel trentesimo del Forum, fa tre richieste al Forum  dell'Azione Cattolica : 

1- Sentire “molto profondamente l'urgenza di lavorare per la fraternità e l'amicizia sociale come mezzo per ricostruire un mondo ferito”.

2- “Seminare nel cuore di tutti che l'autentica spiritualità cristiana è quella che si radica nel desiderio di santità, che è un cammino che parte dalle beatitudini e si realizza nel Vangelo di Matteo al c.25; amare e lavorare per i nostri fratelli più sofferenti”.

3- Ci sia – e si noti – “lo spirito che anima: quello di essere una Chiesa che esce e vive la dolce e confortante gioia di evangelizzare”.


Questo è il quadro di operosità e il progetto di vita realizzato da Toniolo.

Di qui si può asserire che per lui il Vangelo è il nucleo dinamico e trasformante di ogni società umana. E che la civiltà non potrà essere se non cristiana.










mercoledì 3 novembre 2021

La Famiglia e Toniolo Giuseppe. L'uomo e il Cristiano





 Giuseppe Toniolo e la famiglia

Dalle sue lettere:


Al fratello Pietro

Ti ringrazio di aver contribuito per tanti anni e fare tante traversie a mantene-

re un’armonia soddisfacente fra noi fratelli, ne sia ringraziato il Cielo. 

Spero non dimenticherai i pesi che importa il decoroso mantenimento della

mamma, della Zia Catina, della Nani e bambina; e che vorrai contribuire

all’occorrenza con me al quel fine, nei limiti in cui la pensione della mamma

non bastasse.



Alla moglie Maria


Bacia i bimbi, e che siano buoni. Se puoi, fa’ del tuo meglio che Antonio si

confessi. Preghino tutti, per il babbo, per la mamma, per gli zii, che vogliono

loro tanto bene e che tutti vorrebbero vedere tranquillissimi e contenti. 

Ho ascoltato la Messa alla bella chiesa del Sacro Cuore, 

ho pregato con confidenza per voi tutti.


Al figlio Antonio


Caro Antonio, non scoraggiarti mai. Non dubitare mai: siamo al chiudere del

mese di maggio ed all’aprirsi del mese del Sacro Cuore di Gesù. Il Signore ci

esaudirà di certo. E se egli resiste. .. vuol dire che ci prepara 

pietosi e generosi compensi. Non mancare di visitare Gesù, 

ogni giorno: e prega anche per il tuo babbo che porta la croce con te.


La moglie al marito


Preghiamo oggi più che mai per il bene della nostra famiglia, che San

Giuseppe si é preso sotto la sua protezione. Oggi, che e il giorno del tuo

patrono, faccio speciali preghiere perché egli ti illumini nei tuoi studi, ti

sorregga nei tuoi abbattimenti e ti conservi nella sana ilarità 

cui è promessa la benedizione di Dio. 

Tua per il tempo e per l’eternità.




PREGHIERA IN FAMIGLIA

Giuseppe Toniolo 

benediceva ogni sera i propri figli.

Invitiamo igenitori a fare altrettanto nella propria famiglia.



Dal Vangelo secondo Matteo (7, 21-29)

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “Non chiunque mi dice:

Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del

Padre mio che è nei cieli. Perché chiunque ascolta le mie parole e le mette

in pratica è simile ad un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla

roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti 

e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata 

sulla roccia.

Chiunque ascolta le mie parole e non le mette in pratica è simile ad un

u0m0 stolto che ha costruito la casa sulla sabbia. Cadde la pioggia,

strariparono i fiumi, sofliarono i vemi e si abbatterono su quella casa,

ed essa cadde, e la sua rovina fu grande”.


G. -: Preghiamo insieme i1 Signore perché sia sempre presente nella

nostra famiglia con la sua pace e la sua grazia.


Tutti-: Benedici, Signore, la nostra famiglia perché la nostra famiglia

sia sempre ricca della fede in Dio, viva nella

speranza e manifesti tanto amore. 


* Perché tutti i membri della nostra famiglia abbiano il dono 

della salute, la sicurezza del lavoro e il necessario per una vita serena. Preghiamo


* Perché siamo pronti a1 perdono e alla riconciliazione per ricomporre,

quando fosse necessario, l’uni0ne della famiglia. Preghiamo


* Perché la nostra famiglia viva in buona armonia con i parenti e i vicini,

senta il dovere di collaborare per il bene della comunità parrocchiale e

civile. Preghiamo


* Perché i nostri parenti defunti (dire i nomi) siano nella gloria dei Paradiso

e intercedano grazie per noi. Preghiamo


Genitore:

Scenda la tua benedizione, 0 Padre di misericordia, sulla nostra

famiglia, perché dal tuo provvido amore riceviamo l’aiut0 necessario 

nellavita e, alla fine dei nostri giorni, tutti ci ritroviamo nella felicità

della tua casa.

Per Cristo nostro Signore. 


Tutti: Amen.


Genitore: La benedizione di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su

ciascuno di noi e rimanga sempre. 


Tutti: Amen.



Signore Gesù,

ti ringraziamo per averci dato

il tuo Servo Giuseppe Toniolo,

esemplare sposo e padre,

sapiente educatore dei giovani

dalla cattedra universitaria.

Egli ha dedicato la vita

interamente al tuo Regno,

nella testimonianza del Vangelo

come sorgente di salvezza

per la cultura e la societé.

Fa’ che il suo esempio

ci spinga ad amarti

come egli ti ha amato.

La sua intercessione

ci sostenga e ci aiuti

nelle nostre necessità.

Ti ringraziamo

perché lo hai dato alla tua Chiesa,

che egli ha tanto amato e servito

sicché lo possa onorare accanto a Te,

Santo sui tuoi altari,

testimone di santità laicale

a gloria della Santissima Trinità.


Amen.


Da un depliant coomposto dai sacerdoti

di Pieve di Soligo (0438 82026) 

e mail: dongiuseppenadal@tiscali.it




lunedì 1 novembre 2021

Pubblicazioni ed opuscoli- Il compito odierno delle scienze sociali

 SCHEDA

Compito

Il compito odierno delle scienze sociali ad opera dei cattolici,

(Conferenza: Milano, 29 novembre 1891,- sunto manoscrito).

si trova in

G. Toniolo,

Democrazia cristiana. Concetti e indirizzi, v. 1,

Città del Vaticano, Ed. Comitato opera omnia di G. Toniolo, 1949, pp.175-189.


dalla raccolta

OPERA OMNIA di GIUSEPPE TONIOLO,

Serie III, Sociologia e problemi sociologici contemporanei, vol. 2,

( Prefazione di Alcide De Gasperi), Città del Vaticano, 

( Tipografia Poliglotta Vaticana) 1949, XXlll, pp. 175-189.


Occasione

Prospettare l'avvenire della Patria, congiunto con le glorie del passato , racchiuse in una energia di forze spirituali.


Contenuto

L'apporto del movimento sociale cattolico. Apporto scientifico e pratico circa la questione sociale. 

Necessità di rinnovare la rivendicazione del compito che spetta alla Chiesa, in un mondo che si costruisce in una società ricca di civiltà.


Valore

Valutazione di una autentica sociologia di fronte alla sociologia positivista.






venerdì 15 ottobre 2021

I libri e opere di Toniolo Pubblicazioni e opuscoli 1891

 


SCHEDA          Tradizioni.


1891   opuscolo

Le buone tradizioni 
Storia d'Italia,
Lendinara, Buffetti, 1891, 26 p.

lo trovi in

Giuseppe Toniolo,
Dei remoti fattori della potenza economica di Firenze nel medioevo. E scritti storici,
Città del Vaticano, Ed. Comitato Opera Omnia di  G.Toniolo, 1952, pp. 372 - 390

dalla collezione
 
Opera Omnia di Giuseppe Toniolo,
Serie I,
Scritti storici, vol. 4,
Città del Vaticano, (Tipografia Poliglotta Vaticana) 1952, XXIII—548 pp. 
1891: O.O. serie I, vol. 4, ppp.372- 390.


Occasione:

 è data dal libro del prof. Giacomo Schirollo:
Nuovo compendio della storia d'Italia nel Medio Evo, Lendinara,
 Lib: ed. L.Buffetti,1890.

Contenuto:
 Attraverso l'esame del libro citato, Toniolo pone in risalto le buone tradizioni della storia medioevale del nostro paese.
Fa alcune considerazioni sull'opportunità del metodo del prof. Schirollo: fare della storia oggetto di riflessione. Fa una critica alle fonti. 
Offre delle deduzioni ricavate dal libro: 
circa la funzione del Papato; 
il concetto di guelfismo e ghibellinismo; 
il rapporto tra diritto romano e ordine giuridico politico
l'ordine morale-sociale e la letteratura neoclassica; 
la civiltà italiana medioevale e la civiltà europea. 
Rivendica quindi come un'ingiusta condanna l'inferiorità intellettuale attribuita agli Italiani rispetto agli stranieri.





valore:
 
Sta tutto in questa riflessione conclusiva: "Non essere vera civiltà  fuor del cattolicesimo, né più particolarmente grandezza d'Italia, fuorché congiunta alla missione storica del Pontificato"   p. 389.








martedì 14 settembre 2021

Rinnovare l'annuncio del Vangelo...Come?

 

Consapevole della forza intrinseca del Vangelo, Toniolo preparava i giovani alla novità della Civiltà universale promossa dalla forza del Vangelo:

"fare nuova ogni cosa"

 


                              


A questo ci spinge la parola profetica di un Papa attuale,Francesco


In questo cammino ci invita e ci guida Papa Francesco 

da Bratislava in Slovacchia.


La nostalgia del passato non ci può far perdere la fiducia nella forza innovatrice del Vangelo annunciato, testimoniato e amato. Gesù ci guida a mete di impegno e innovative, ma adatte ai nostri tempi.






*da Vatican News 14 settembre 2021:

- I giovani sono “spesso illusi da uno spirito consumistico che sbiadisce l’esistenza” e le società un tempo fiere delle loro tradizioni ora conoscono le colonizzazioni ideologiche, la riduzione del progresso a guadagno materiale, la rincorsa ai diritti ridotti a desideri individualistici.



Di fronte a tutto ciò, Francesco spiega che la risposta alla secolarizzazione non è chiudersi, perché la Chiesa non è una fortezza o un potentato che guarda il mondo con distanza e sufficienza. C’è bisogno, invece, di una Chiesa umile come Gesù, che cammini insieme, che non si separi dal mondo ma che lo “abiti dentro”. C’è bisogno di una Chiesa che non si rifugi nell’uniformità e nella rigidità, ma faccia crescere la libertà rispettando i percorsi di ciascuno. Una Chiesa creativa come lo furono i santi di queste terre Cirillo e Metodio, che inventarono un nuovo alfabeto per comunicare la fede al popolo. Trovare nuovi “alfabeti” per annunciare il Vangelo, senza nostalgie per un passato ormai passato, è il compito più urgente per le Chiese presso i popoli d’Europa.-

Per attuare questo il cammino passa attraverso 

l'inserimento in un mondo reale e attuale,

aprendoci alla vicinanza con la gente,

 lasciando la nostalgia del passato e il narcisismo di guardare solo a sé stessi,

promovendo la libertà autentica che viene da Cristo Gesù,

e la testimonianza di una vita coerente alla propria fede,

aperti all' ascolto e al dialogo.

con un annuncio del Vangelo che sia creativo e attuale.

 






giovedì 1 aprile 2021

auguri

 

Buona 

Pasqua.





















In questo momento di sofferenza e preoccupazione la luce sollevata
dalla Pasqua del Signore Gesù ci porta a guardarci negli occhi e 
ad augurarci con forza di rivivere i nostri grandi desideri, 
affidando ogni nostra preoccupazione e anzi la stessa nostra vita 
al cuore del Risorto che ci ama e ci apre alla speranza, 
perché  "alla fine Dio, e non il male, 
ha l'ultima parola e noi siamo una famiglia sola".

Maria la  Madre di Gesù nel silenzio del sabato santo
 ci conduca a fare questa scelta.

...e allora, Buona Pasqua!

D. Sergio D.

domenica 7 febbraio 2021

Evangelizzazione e promozione umana

 


Evangelizzazione e promozione umana

 

Cosa significa per Toniolo il concetto che lui vivamente propugna in tutta la sua opera che cioè il Vangelo è fautore di vera civiltà e di autentica democrazia?

Che significa il concetto di civiltà che si fa cristiana e di  democrazia che si fa cristiana?

E perché per Toniolo la democrazia cristiana si può realizzare in sistemi politici diversi ( Es. Regno e Repubblica)?

Quando allora si ha vera democrazia?




Il suo pensiero può essere evidenziato attraverso queste affermazione di un attuale Cardinale della Chiesa cattolica : Sua Eminenza Raniero Cantalamessa.


II tema "evangelizzazione e promozione umana” non

si esaurisce nel tracciare, in modo statico, il loro rapporto

reciproco. Si tratta di vedere cosa, dinamicamente, in

ordine alla prassi, l’una cosa significa per l'altra;

 in particolare, cosa rappresenta il Vangelo  per la promozione umana?

e l’agire di Cristo per l’agire della Chiesa?...

" L’opera della redenzione di Cristo ha, per natura sua, come fine la salvezza degli uomini, ma abbraccia anche l'instaurazione di tutto l'ordine temporale. Di conseguenza, la missione della

Chiesa non è soltanto portare il messaggio di Cristo e la

sua grazia agli uomini, ma anche animare e perfezionare

l'ordine temporale con lo spirito evangelico” (Apost. actuositate, 5).

 In due modi, l’evangelizzazione -- cioè l'annuncio del

veniente regno di Dio — può agire da lievito per migliorare le strutture sociali e la qualità della vita umana:

a) mediante una critica radicale;

b) mediante un imperativo radicale.

Con la prima, il Vangelo — per esempio il Vangelo delle beatitudini —

 mette in crisi ogni assetto politico e

sociale del mondo, smascherando le ingiustizie e convincendo

il mondo di peccato (Gv. 16, 8) e questo non solo in modo generico,

ma anche su punti concreti, che toccano i rapporti umani. 


Con l’imperativo radicale —- che si identifica, in pratica, con " l' Amerai il 

prossimo tuo come te stesso " —— si pone un principio assolutamente 

radicale che, alla luce del nuovo significato della parola  prossimo (cf. la 

parabola del samaritano), si risolve sempre a favore del più bisognoso e, 

quindi, a favore dell’uguaglianza e della solidarietà umana.

Su tale imperativo si fonda in gran parte l’attualità e

l'universalità del Vangelo ai fini della promozione umana.


L’amore del prossimo non è legato a un tipo particolare

di realizzazione storica. 


Se in passato, in un certo contesto

sociale, esso si è tradotto in beneficenza, in assistenza e in

condivisione spontanea dei beni (" l’esercizio della carità "), 

questo non vuol dire che quella è l’unica realizzazio-

ne storica possibile del Vangelo. Oggi, esso potrebbe dar

luogo a forme diverse di promozione umana, più adeguate

alla comprensione che abbiamo dei meccanismi socio economici,

 permettendoci di attaccare alla radice il generatore

stesso di tanti mali sociali che è l’egoismo e con la sua logica

del più forte.

Il movente sociale del Vangelo non è l'elemosina in

sé (come lo è invece per il Corano), ma l’amore del prossimo

e, come tale, è un movente radicale, sempre attuale.

Applicarlo, significa ogni volta fare dell’autentica pro-

mozione umana, non solo nei confronti di chi riceve, ma anche di chi dà,

 perché si è più uomini nella misura in cui si aiutano gli altri a diventarlo.

( cfr. Fratelli tutti di Papa Francesco)

Il Concilio rivolge in modo particolare ai laici il discorso sulla promozione 

umana (cf. la Costituzione sull'Apostolato dei laici)

e al clero quello dell’evangelizzazione. Ma ci dev’essere un punto di 

incontro, in cui la promozione umana, fatta dal laico diventa, per la sua 

testimonianza di fede, annuncio del Regno e l’annuncio del Regno fatto dai

 sacerdoti diventa promozione umana:Paolo 1 Corinti 9,16-19.22-23 dice:

 annunciare gratuitamente il Vangelo, farsi debole con i deboli e povero

 con i poveri.

Cosa speriamo di ottenere con questo nostro evangelico sforzo per  Ia 

promozione umana? Forse che la vita dell’uomo sulla terra non sia più "un

 duro lavoro " e " un soffio", ma, come si usa dire, una cuccagna? No!

Vogliamo solo testimoniare che "la vita non è già de-

stinata ad essere un peso per molti, e una festa per alcuni,

ma per tutti un impiego, del quale ognuno renderà conto”

(A. Manzoni, I Promessi Sposi, c. 22).

Per il resto, non dimentichiamo che nel Vangelo c’è

scritto anche: "Beati coloro che piangono perché

saranno consolati"!

 

(Raniero Cantalamessa, La Parola e la Vita, anno B, pp. 187-190).





Allora sarà vero che


Autentica democrazia si ha in una società civile quando "la vita non è  realizzata sicché sia un peso per molti, e una festa per alcuni, ma per tutti un impiego, del quale ognuno renderà conto” e che fa sì che il più forte si prenda cura del più debole per fare tra tutti eguaglianza.