domenica 12 febbraio 2023

Carità e ordine sociale SCHEDA

 Nella ricerca delle vie della Pace nel momento attuale, vanno ricordate due pubblicazioni di G.Toniolo che dimostrano quale sia il nucleo di una società pacifica e costruttrice di civiltà.


Scheda 1

Crisi sociale

Giustizia 

Carità


La funzione della giustizia e della carità sull'odierna crisi sociale,

Atti del primo congresso cattolico italiano degli studiosi delle scienze sociali, vol. 1, Padova, Tip. del Seminario, 1893, pp.283- 288.

in

Giuseppe Toniolo, Iniziative culturali e di Azione Cattolica, Città del Vaticano, Ed. Opera omnia di G. Toniolo, 2951, pp.359-367.

da Opera Omnia di G. Toniolo, serie IV 

Iniziative sociali, vl. 3, Città del Vaticano (Tip. Poliglotta Vaticana)m1951, XL- 489 p., 1892:

O.O., serie IV, vol.3,pp. 359- 367.


OCCASIONE:

Congresso di Genova 1892.


CONTENUTO:

Toniolo vuol chiarire il rapporto tra quelle due virtù sociali, quali la giustizia e la carità, nell'ordine sociale.

La giustizia e la carità vengono affermate come il fondamento e il fastigio dell'ordine sociale cristiano.

VALORE

Documenta l'attività dell'Unione popolare nel Congresso cattolico di scienze sociali a Genova, 1892.

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Scheda 2

carità

 

Per la storia della carità in ItaliaValle di Pompei,

 Scuola Tip. figli dei Carcerati, 1897; pp.81—106. 

Quattro discorsi pronunciati nella festa civile del 28 maggio 1893, primo anniversario delle istituzioni a pro dei figli dei carcerati in Valle di Pompei,

(NB.:

Riedizioni:

Histoire de la charité en Italie Compte rendu du 3.éme Congrés scientifique international de catholiques tenu à Bruxelles du 3 au 8 semptembre 1894,Bruxelles, 1895, pp. 333-342:

Histoire de la charité en Italie, Bruxelles, Polleunis et Ceuterik, 1895, 8°, 18p;

Gesichte des Gharitas in Italien:Charitas. Zeitschrift fur Werke der Nachtensliebe in Katholischen Deutschland,Freiburg, in Br., 3 (1898) 141-142.167ss. 189ss).

 

in

 Giuseppe Toniolo, Dei remoti fattori della potenza economica di Firenze nel medioevo. Scritti storici,1 Città del Vaticano, Ed. Comitato Opera Omnia di G.Toniolo,1952, pp. 436-453. 

da 

Qpera Omnia di Giuseppe Toniolo ,Serie 1,Scritti storici, vol. 4,Città del Vaticano, Tipografia Poliglotta Vaticana, 1952, XXIII-549 p.1893,O.O, Serie I, vol. 4, pp 436- 453.

Occasione:

Riflessioni sulla necessità della carità in rapporto alla crisi sociale.

Contenuto:

L'A. vuol provare come la storia della carità sia quella stessa della civiltà e quindi oggetto di studi da parte della sociologia. La connessione tra carità e civiltà si mostra evidente soprattutto in Italia. Lo rivela l'opera dei Pontefici: 

Damaso, S. Gregorio Mgno, S. Zaccaria, Gregorio VII, Innocenzo III, Pio V, e Sisto IV fino a Leone XIII.

Fu l'attuazione della carità attraverso il clero, carità religiosa. Ad essa si accompagnò l'esplicitazione della carità evangelica attraverso i popoli nella carità sociale. La carità cristiana divenne pure storicamente opera di educazione, che convergendo al rispetto della persona, favorì la democrazia e costituì la civiltà in maniera cosciente e progressiva.

Valore:

Al mondo che ancor oggi attende la soluzione dei problemi sociali della giustizia e della pace tra i popoli, queste pagine dicono con chiarezza che l'unica soluzione è la giustizia completata dalla carità e che la vera soluzione che salverà la società è quella costituita dai cristiani che attuano pienamente il segno additato da Cristo per riconoscere i suoi discepoli: "la figlia primogenita della fede"(p.451), la carità.

A chi rivendica a sé, ancora, la soluzione dei problemi sociali nella rivoluzione o nei suoi metodi: la violenza, queste pagine dicono che la rivoluzione siamo noi cristiani e che i metodi sono "una inondazione di amore"(p.453).





venerdì 13 gennaio 2023

Pace sperata pace preparata

 Pace duratura...





Il Beato Giuseppe Toniolo  nell'ultimo anno di vita 

di fronte alle potenze riunite per raggiungere un accordo di pace,

 stranamente uscì in questa affermazione:

"Pace, pace! Non siamo preparati alla Pace".


La pace deve essere vera e giusta. Ma alla base 

deve avere il cambio del modo di pensare cioè

che le guerre siano necessarie, 

perché questo pensiero suscita l'altro:

"E' lecita una guerra di difesa".

Si crea allora un cerchio ripetitivo di errori nella storia: 

guerre e guerre si ripeteranno.

La dimostrò la seconda guerra mondiale,... 

e lo dimostra attualmente la terza guerra mondiale  

che avviene "a macchie di leopardo"...


Questa idea è ben presentata da mons. Toso(1) 

in un suo studio edito in questi giorni:

"Le tre strade che conducono alla Pace".

Egli dice così:



"Andrebbe eliminato, anzitutto, 

il diritto di guerra degli Stati. 

Va affermato il diritto alla pace. 

Ma, come insegna la costituzione pastorale “Gaudium et spes”, la guerra non è purtroppo estirpata dalla condizione umana. 

Fintantoché esisterà il pericolo della guerra non si potrà negare ai governi il diritto di una legittima difesa. 

 In sostanza, si è presi entro una morsa 

che non lascia scampoa meno che non sia debellato definitivamente il male ed attuata ovunque la giustizia."



Affermava il Beato G. Toniolo:


"La Religione sola, quale e' rappresentata dal cattolicesimo nel Pontificato romano, in nome delle ragioni spirituali, anzi sovrannaturali, puo' frenare il prorompere delle forze brutali che minacciano di sterminare la civilta'.(2)


E Papa Benedetto XVI nel messaggio di pace del 1 gennaio 2013 affermava:


"Una pedagogia dell’operatore di pace
 Emerge la necessità di proporre e promuovere una pedagogia della pace.
 Essa richiede una ricca vita interiore,
chiari e validi riferimenti morali,
atteggiamenti e stili di vita appropriati.
Difatti, le opere di pace concorrono a realizzare il bene comune e creano l’interesse per la pace, educando ad essa.
Pensieri, parole e gesti di pace creano una mentalità e una cultura della pace, un’atmosfera di rispetto, di onestà e di cordialità. Bisogna, allora, insegnare agli uomini ad amarsi e a educarsi alla pace, e a vivere con benevolenza, più che con semplice tolleranza.
Incoraggiamento fondamentale è quello di « dire no alla vendetta, di riconoscere i propri torti, di accettare le scuse senza cercarle, e infine di perdonare », in modo che gli sbagli e le offese possano essere riconosciuti in verità per avanzare insieme verso la riconciliazione.
Ciò richiede il diffondersi di una pedagogia del perdono. Il male, infatti, si vince col bene, e la giustizia va ricercata imitando Dio Padre che ama tutti i suoi fi gli (cfr Mt 5,21-48).
È un lavoro lento, perché suppone un’evoluzione spirituale, un’educazione ai valori più alti, una visione nuova della storia umana.
Occorre rinunciare alla falsa pace che promettono gli idoli di questo mondo e ai pericoli che la accompagnano, a quella falsa pace che rende le coscienze sempre più insensibili, che porta verso il ripiegamento su se stessi, verso un’esistenza atrofizzata vissuta nell’indifferenza.
Al contrario, la pedagogia della pace implica azione, compassione, solidarietà, coraggio e perseveranza.
Gesù incarna l’insieme di questi atteggiamenti nella sua esistenza, fino al dono totale di sé, fino a « perdere la vita » (cfr Mt 10,39; Lc 17,33; Gv 12,25).
Egli promette ai suoi discepoli che, prima o poi, faranno la straordinaria scoperta di cui abbiamo parlato inizialmente, e cioè che nel mondo c’è Dio, il Dio di Gesù, pienamente solidale con gli uomini.
In questo contesto, vorrei ricordare la preghiera con cui si chiede a Dio di renderci strumenti della sua pace, per portare il suo amore ove è odio, il suo perdono ove è offesa, la vera fede ove è dubbio.
Da parte nostra, insieme al beato Giovanni XXIII, chiediamo a Dio che illumini i responsabili dei popoli, affinché accanto alla sollecitudine per il giusto benessere dei loro cittadini garantiscano e difendano il prezioso dono della pace; accenda le volontà di tutti a superare le barriere che dividono, a rafforzare i vincoli della mutua carità, a comprendere gli altri e a perdonare coloro che hanno recato ingiurie, così che in virtù della sua azione, tutti i popoli della terra si affratellino e fiorisca in essi e sempre regni la desideratissima pace.
Con questa invocazione, auspico che tutti possano essere veri operatori e costruttori di pace, in modo che la città dell’uomo cresca in fraterna concordia, nella prosperità e nella pace"

 

E, per terminare, Papa Francesco ci dice:

 In quanto cristiani, sappiamo che è proprio grazie alla conversione 

del cuore che si decide il destino della pace,

 poiché il virus della guerra proviene dall’interno del cuore umano . 

Dal cuore scaturiscono le parole giuste per diradare 

le ombre di un mondo chiuso e diviso 

ed edificare una civiltà migliore di quella che abbiamo ricevuto. 

È uno sforzo richiesto a ciascuno di noi. 


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(1)mons. Mario Toso 7 Gennaio 2023.

(2) Lettera  di G. Toniolo all' Onorevole Avv. Antonio Boggiano Pico di Genova, primi di agosto 1914, in F. Vistalli, op. cit., p. 837).

 (3) Dal Messaggio di Papa Francesco per la 57.ma giornata mondiale dela comunicazione sociale, 23 gennaio 2023.



sabato 31 dicembre 2022

Benedetto XVI

Papa Benedetto XVI ci ha lasciato 

per tornare alla casa del Padre,

Oggi 31 dicembre 2022 alle ore 9…

E’ un gigante della storia e nella Chiesa.



E' il Papa che ha dichiarato Beato Giuseppe Toniolo.

Il 29 aprile 2012 Giuseppe Toniolo fu infatti dichiarato Beato 

nella Basilica di San Paolo fuori le mura a Roma.



Vorrei ricordare Papa Benedetto con alcune sue 

semplici e chiare affermazioni (tratte da Aleteia).


La Chiesa.

Cos’è la Chiesa?

Chiesa  non è un’organizzazione, un’associazione per fini religiosi o umanitari, ma un corpo vivo, una comunione di fratelli e sorelle nel Corpo di Gesù Cristo, che ci unisce tutti.

 

Il Papa.

Chi è il Papa?

Il Papa è una persona che è accanto a tutti

„Sì, il Papa non è mai solo, ora lo sperimento ancora una volta in un modo così grande che tocca il cuore. Il Papa appartiene a tutti e tantissime persone si sentono molto vicine a lui.”






venerdì 11 novembre 2022

La dottrina sociale della Chiesa


 La dottrina sociale della Chiesa ha ispirato e continua a ispirare la vita e l'attività umana ed in particolare il lavoro umano nella società, nelle società, nel mondo intero che opera, vive e che vivendo opera.

I motivi e principi operativi che guidano l'azione hanno una prospettiva spirituale in quanto l'uomo per la somiglianza con Dio, donatagli da Dio stesso suo Creatore, quando opera, agisce in nome di Dio e orienta le sue azoni verso di Lui.

Lo spirito tuttavia è animato dalla carità, senza di cui risulterebbe vuoto di ogni somiglianza con il Creatore, " come un cembalo sonante". 

Da ciò deriva che ogni azione sociale e politica è carità, è amore di fatto.

Per questo il Beato Toniolo indicava nell'amore cristiano e nell'Eucaristia                 la spinta per ogni azione di civiltà.(1)

Per questo il grande sacerdote e uomo politico quale era Don Lugi Sturzo diceva: "La mia missione è stata quella di portare la spiritualità nella vita politica". E chi lo conobbe da vicino poté affermare: " Fu colui che, in forma organizzata condusse i cattolici italiani alle più alte responsabilità politiche, dopolunghi decenni della grande assenza...Colui che seppe indicare le strade concrete per l'azione coordinata della Chiesa e dello Stato, ciascuno sovrano nella sfera della propria competenza" (suor Candida Giudici). 

Don Luigi Sturzo affermava: " La politica in sé è un dovere civico, un atto di carità verso il prossimo"(2)

Igino Giordani disse di lui: "Contemplava la politica dall'Eterno: vorrei dire dall'altare".

Il prof. e onorevole  Ferdinando D'Ambrosio affermava con sicurezza: "Con ardore incomparabile ha voluto che la città dell'uomo sorgesse nella luce della città di Dio". E aggiungeva: "Un'ansia di missione lo condusse al sacerdozio, così come la miseria del popolo lo condusse a scendere in politica".

In verità la dottrina sociale della Chiesa ci porta a comprendere che ogni cambiamento benefico nella dimensione materiale, sociale, politica e di civiltà riguardante la realtà, le persone, la vita umana è direttamente collegato alla trascendenza ed è una chiamata a collaborare ad un progetto divino e a fare passi ulteriori secondo il disegno di Dio a favore di tutta l'umanità che ha in Cristo la misura dell'uomo perfetto.




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(1) G. Toniolo,Introduzione all'economia sociale: Opera Omnia, Serie II.a, vol. 2, pp. 3 sgg.

(2) Mons. L. Giuliani, Don Luigi Sturzo Uomo di Dio, Testimonianze, Roma 1999, 2.a edizione Tipar, pp.15-16. (Mi sono servito di questo scritto per documentarmi sulla persona di Don Luigi Sturzo). Vedi anche Pensieri spirituali di Don L. Sturzo, la Nuova cultura ed., Napoli, 1969, pp.7-10.






lunedì 12 settembre 2022

Don Luigi Sturzo

 Frutto non remoto della passione sociale 

e delle idee del Beato Giuseppe Toniolo,


Don Luigi Sturzo 



con la sua passione sociale e politica realizzata nell'alveo 

della fede cattolica e sacerdotale.

 lavorò e visse per realizzare il bene di tutti.

Rivolgendo infatti lo sguardo al suo passato, 

Don Luigi Sturzo non ebbe timore

di dire di se stesso e della sua attività svolta proprio 

in conseguenza del suo impegno di ministero sacerdotale: 

“A guardare un passato che non torna,

posso ben dire di aver servito con rettitudine e ardore 

una causa non indegna di un sacerdote cattolico, 

quando all’amore e al servizio per la patria ho unito

quell'ideaIe cristiano e umano della pace, 

della elevazione dei lavoratori nella collaborazione 

tra le classi, delle libertà politiche quali garanzie 

di bene e diprogresso, della ricerca della verità negli studi 

storici e sociologici, 

della difesa dei diritti della persona umana di fronte 

a uno statalismo che invade anche il

campo sacro della coscienza e della religione”.(1)



Nel suo testamento, poi, scrisse parimenti: 

“A coloro che mi hanno criticato per la mia attività 

politica, per il mio amore alla libertà, il mio attacca-

mento alla democrazia, debbo aggiungere, che 

a qaesta vita di battaglie e di tribolazioni non venni 

di mia volontà, né per desiderio di scopi terreni, 

né di soddisfazioni umane; vi sono arrivato portato 

dagli eventi, penetrando quasi insensibilmente 

senza prevedere un termine prestabilito 

o voluto, come portato da forza estranea. 

Riconosco le difficoltà di mantenere intatta 

da umane passioni la vita sacerdotale e Dio

sa quanto mi sono state amare le esperienze

pratiche di 60 anni di tale vita; ma l’ho offerta

a Dio e tutto ho indirizzato alla Sua

gloria e tutto ho cercato di adempiere al servizio 

della verità. 

Difetti, colpe, miserie mi siano perdonati dagli uomini

come son sicuro che mi sono stati e mi

saranno perdonati da Dio per i meriti di Gesù Cristo 

ed intercessione della Vergine Maria che sempre 

invoco ora e nell’ora della mia morte e cosi sia”(2)

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(1)L.Sturzo, Coscienza e politica, Brescia 1953, p. 80.

(2) Mons. Luigi Giuliani,Don L.Sturzo uomo di Dio, Roma,1999, 2.a ed. p.34



sabato 20 agosto 2022

Qual partito scegliere?

 Riflettendo un po'


"Il Partito Popolare - dichiarava Don Sturzo a Verona il 16 marzo 1919- e' stato promosso da coloro che vissero l'Azione Cattolica, ma e' nato come partito non cattolico, aconfessionale, come un partito a forte contenuto democratico, e che si ispira alla idealita' cristiana, ma che non prende la Religione come elemento di differenziazone politica".

Il Partito Popolare "promosso da coloro che vissero 
l'Azione Cattolica" richiama il legame di questo movimento 
politico con i principi della sociologia cristiana.


Ma quale partiro oggi si può dire in linea con le nostre scelte 
morali e sociali ispirate dal Cristianesimo?
...
Rimane qualche dubbio sui partiti e sui principi che li muovono
che porteranno conseguentemente a delle scelte sociali e politiche. 
Temiamo le scelte contrarie ai valori di una autentica civiltà. 
Toniolo ci invita con il suo esempio a conoscere bene la realtà politica 
e le scelte promosse dalla propaganda politica
per fare una scelta elettorale ragionevole e opportuna nelle
prossime elezioni politiche e la prudenza ci muove a guardare 
alle persone che prenderanno in mano la vita del paese.

Chiediamo allora al Signore il dono della sapienza, 
della scienza e del consiglio per non cadere in errori 
di cui poi pentirci.
Non ci basta di fare una scelta per "il male minore", 
ma è opportuno fare una scelta che promuova 
di fatto il bene comune, 
il bene di tutto il paese.





domenica 10 luglio 2022

Primo congresso dei Cattolici sul sociale 1892

 SCHEDA



i Cattolici sul sociale.

1892.

Scienze sociali.

Congresso.

Ragioni intendimenti e criteri di 

un primo congresso per

le scienze sociali in Italia:

Atti del I congresso cattolico italiano degli studiosi di

scienze sociali, vol. 1, Padova, Tip. Del Seminario, 1893

pp. 163-183.

 

in

Giuseppe Toniolo,

Iniziative culturali e di Azione cattolica,

Città del Vaticano, Ed. Comitato Opera Omnia di G.Toniolo,1951,

pp. 329-358.

da

Qpera Omnia di Giuseppe Toniolo

Serie IV,

Iniziative sociali, vol. 3,

Città del Vaticano, /Tipografia Poliglotta Vaticana/1951,XL- 489p.

1892: O.O. Serie IV, vol. 3, pp. 329-358.

 

OCCASIONE:

 l'idea di monsignor G. Callegari, vescovo di Padova, di

indire un primo Congresso delle scienze sociali;

il desiderio di esporre le ragioni e gli scopi di quel futuro

congresso; il congresso di Genova, 1892.

 

CONTENUTO:

 1 - I congressi cattolici che precedettero questo;

il carattere del presente congresso: dare principi e

criteri metodologici per l'azione, prospettare

la sociologia cristiana.

2 - Il rinnovamento delle scienze sociali cristiane,

origini, sviluppi, stasi, ripresa più matura,

militante: attività di pensiero e d'azione.

Nomi di persone illustri e di associazioni;

i centri del sapere cristiano e periodici.

3 - Cosa resta da fare: una maggiore unità sistematica

di trattazione scientifica, che risplenda in unità

enciclopedica, filosofica, metodologica.

4- Una restaurazione in Cristo della enciclopedia sociale.

 

VALORE

Documenta l’attività, l’impulso, la collaborazione

per il congresso cattolico italiano di scienze sociali

a Genova, 1892 e per la realizzazione di una autentica

e completa sociologia cristiana.

 

Importante come documento del Movimento cattolico

di azione sociale.

sabato 9 luglio 2022

Pubblicazione su Toniolo

In giugno sono stato agli Esercizi spirituali 

organizzati al castello vescovile San Martino 

di Vittorio  Veneto in Italia.



Lì ho potuto trovare una pubblicazione su Toniolo. 

Uno studio di Gianpietro Moret realizzato in dieci 

capitoletti nei quali ha raccolto il suo lavoro su 

Giuseppe Toniolo composto da diversi interventi 

sul giornale diocesano de L'Azione nell'anno 2018

 in occasione delle manifestazioni organizzate 

nel centesimo anno dalla sua morte.

Un agile libretto raccoglie questi suoi interventi 

dando alla figura del Beato e grande economista 

e sociologo G.Toniolo un valore attuale interessante.

Eccone la presentazione nel suo aspetto di copertina.





Vale la pena leggerne il prezioso contenuto.

 

sabato 14 maggio 2022

Presenza di maggioranza, ma quale?

 

Maggioranza

 

Scrive Mons. Toso:

 

„ è facile

capire che quanti hanno sostenuto la “teoria” della diaspora, in sostanza hanno contribuito a far regredire le posizioni del mondo cattolico dal punto di vista politico e democratico. Al pari di ogni altro cittadino, il cattolico sa che, in una democrazia pluralista, può promuovere tutto quello in cui crede, sia come persona umana sia come uomo di fede. La fede non fa altro che confermare ciò che pensa come essere umano e razionale solo se vive all’interno di una aggregazione e non disperso ovunque. Ossia se, assieme ad altri, riesce a costituire una maggioranza perché ciò è il fondamento della vita democratica. Affinché i propri beni-valori possano essere incarnati dall’azione politica, occorre essere il più possibile uniti e compatti, e non rinunciatari”

 Toniolo in primo tempo si muoveva in una linea parzialmete diversa:

Dare potere politico e capacità di voto a persone qualificate appartenenti a gruppi sociali attivi nel campo sociale e cristianamente convinte.

In secondo tempo invece, di fronte all’entrata di gruppi cattolici in politica senza attenzione al „ non expedit” ancora presente,  prese un indirizzo attivo-organizzativo e cominciò a preparare con maggiore accanimento i giovani alla politica per realizzare presenze di gruppi qualificati e un giorno attivi nella politica.  

 


 Voleva qualificare tutte le persone e quindi poi aprirle al voto e ad 

accedere ai seggi del potere cosicché il voto fosse conforme ad una preparazione non subdola o incerta o passiva e dipendente da chi grida di più, ma basata su una preparazione valida e su una capacità critica, avvalorata dalla conoscenza e pratica dei valori civili e cristiani.

Vedeva infatti che la democrazia e la forza politico-sociale nella vita civile si sostiene non attraverso il numero detto maggioranza, ma da una maggioranza qualificata e attiva. Quindi non solo „uniti e compatti”, ma coerenti, preparati, qualificati e quindi „uniti e compatti”

 

E’ questo che forse vuole intendere mons. Mario Toso.




mercoledì 4 maggio 2022

La Chiesa chiama i Cattolici alla politica e alla scienza sociale

 


I Cattolici devono essere attivi nel sociale.

Toniolo ne era convinto come appare da un suo scritto intitolato "Della storia come disciplina ausiliare delle scienze sociali" . Studi storico sociali su vari autori, 1891.

Questo lavoro è presente nell'opuscolo: "Dei  remoti fattori dela potenza economica di Firenze nel medio evo. E scritti stori", edito nell'Opera Omnia di Toniolo nel 1952, di cui ne do la scheda.



Storia - Scienze sociali

 Della storia come disciplina ausiliare delle scienze sociali,/Introduzione/ A. Main — A. Toti, Studi storico sociali intorno a S. Gregorio Magno, Siena, Tipografia. S. Bernardino, 1891, 16°.

 

in

Giuseppe Toniolo,

Dei remoti fattori della potenza economica di Firenze

nel medioevo. E scritti storici,

Città del Vaticano, Ed. Comitato Opera Omnia di G.Toniolo,1952,

pp. 321-428

 

da

Opera Omnia di Giuseppe Toniolo,Serie I,

Scritti storici, vol. 4, Città del Vaticano, 

Tipografia Poliglotta Vaticana /, 1952,

pp. XXIII - 549, 1891: 0.0., serie 1, vol. 4, pp. 39-428,

Occasione:

 La volontà di costruire una scienza enciclopedica,

a cui competerebbe formulare la legge dell'incivilimento.

Lo muoveva la convinzione di vedere la storia come ausiliaria dell’economia.

 

Contenuto: 

Le leggi dell'ordine sociale e dell'incivilimento sono date dalla natura e dai fini della società (p. 392), ma ecco la novità: mentre il dato storico promuove la formazione delle leggi seconde dell’incivilimento, nel medesimo tempo rivela nella storia la presenza di un piano Provvidenziale necessario (p. 293).

Di qui l'importanza delle  ricerche storiche e del loro metodo, per dare corpo e solidità alla scienza della sociologia.Ecco allora i vari tipi di ricerca storica pertinente:

storia politica,

storia del diritto,

storia dell'economia-etica,

storia sociale.

La storia sociale ha un predominio sulle altre, raggiunge

infatti  „il filo della storia dell'incivilimento"(p.405).

Questo fa sì che essa divenga „storia dell’incivilimento!

Se ciò é riconosciuto dai vari sistemi di sociologia, vi è

tuttavia un problema: essi non sono concordi nell'impostazione

di tale storia della civiltà. Il motivo è il principio filosofico

che li guida: in particolare il materialismo e l'evoluzionismo

materialista.

La soluzione è una storia che si opponga all'idea materialista

e che riveli come "le vie della Provvidenza nel mondo

umano, ossia il procedimento nei secoli del libero volere

degli uomini sotto la guida del volere sovrano di Dio"(p.413}

sia la Vera storia: cioè "la storia etico-sociale, in cui la

libera e feconda energia dello spirito umano sotto il governo di Dio risplende e trionfa"(p.414). Essa rivela il compito

della storia attraverso l’influsso della religione cattolica e

attraverso la Chiesa e il Pontificato(pp.416 - 428).

L'affermazione conclusiva è dunque questa:

esser necessaria una sociologia storica ed etico-spiritualista;

nondimeno “non solo spiritualista, ma cristiano cattolica (p.427).

Tanto più che l’alfa e l'omega della storia e della civiltà con essa

è il Cristo, ma pure la "sua estensione nel tempo“: la sua Chiesa !

 

 

Valore dello scritto:

 Era l’espressione della sua viva consapevolezza della urgente necessità che i cattolici, in particolare quelli italiani, si dedicassero attivamente alla storiografia e, via via, maturando i tempi, alla politica.